L'EMITTENTE DELLA CNI DA SETTEMBRE TRASMETTERÀ VIA SATELLITE
TV Capodistria visibile a tutti i connazionali
Furio Radin: «Mi auguro che tra tutti i connazionali
nasca ora l’abitudine di seguire il programma per la minoranza»
CAPODISTRIA – Dopo anni ed anni di lotte, discussioni e dibattiti fatti per garantire la ricezione dei programmi televisivi in lingua italiana anche ai membri della minoranza italiana che vivono in Croazia, il segnale di TV Capodistria – l’emittente “nata” 35 anni fa proprio per rispondere alle esigenze e alle necessità di informazione nella madre lingua dei connazionali – supera gli scogli della politica ed ottiene finalmente la possibilità di trasmettere via satellite. I contratti sono già pronti, mancano solo le firme. Una volta evase le pratiche burocratiche la TV inizierà a trasmettere via satellite dal primo giorno di settembre. Operazione che dovrebbe garantire il rilancio dell’emittente. "Si tratta di un grande passo avanti, perché dove non c’è la fatta la politica, almeno in parte c’è l’ha fatta la tecnica” – ha commentato ieri il neoeletto presidente di Unione Italiana Fulvio Radin, dichiarandosi estremamente soddisfatto di questo traguardo. Dopo anni di attesa, finalmente, TV Capodistria potrà essere vista da tutti i membri della minoranza che vivono nelle zone dell’Istria, del Fiumano e della Dalmazia.
Si tratta di un progetto ambizioso, che ha richiesto ampi finanziamenti dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (che collabora volentieri con l’emittente capodistriana della minoranza) e da parte dell’Università Popolare di Trieste e dell’Unione Italiana, e che è previsto continui a svilupparsi in modo autonomo.
Aumento di audience e di introiti
L’aumento della portata del segnale significa, infatti, un aumento di audience e a questo segue necessariamente un aumento di introiti, anche dovuti alla pubblicità. In questo modo il progetto, si prevede diventi presto autosufficiente, e si spera risolva anche i problemi economici della stazione radiotelevisiva che, ahimè, è spesso in deficit.
Intanto nessuno si scoraggia e si continua a lavorare su un miglioramento dei programmi fatti in casa, che verranno trasmessi non criptati. I programmi crittati saranno pochissimi, ci rassicurano i dirigenti della TV: verranno offuscati solamente quelli che necessitano di licenze di diritto di trasmissione europee, come i grandi incontri sportivi o alcune fiction. La fascia di programmi crittati sarà molto ridotta anche perchè si è consci dell’impossibilità di distribuire i decoder al di là dei confini nazionali sloveni. Ma il fatto non rappresenta grandi problemi e si sta già lavorando per addivenire ad una soluzione efficace.
Il palinsesto
Già risolto invece il problema della limitatezza delle ore di emittenza usufruibili, a causa della coabitazione sulla frequenza con il canale che trasmette i lavori del Parlamento sloveno. La frequenza è occupata fino a circa le ore 18, ma dopo questìora i programmi di TV Capodistria hanno l’etere libero. Si tratterrà di un palinsesto diverso rispetto a quello dei programmi televisivi usuali, ma la riduzione sarà minima. TV Capodistria nel pomeriggio trasmette soprattutto repliche, e il programma informativo – quello di maggiore interesse per gli appartenenti della minoranza – è serale. Il problema dunque non si pone, e inoltre si prevede che il canale parlamentare si trasferisca presto su un’altra frequenza.
Appollonio: «Aperti alla collaborazione»
Oltre ad offrirci gentilmente tutte le informazioni richieste, il caporedattore dei programmi televisivi di TV Capodistria, Robert Apollonio, ha ribadito il suo augurio per una successiva collaborazione mediatica degli organi della minoranza quali, ad esempio, “La voce del popolo” e l’EDIT, ed ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati per la realizzazione dell’iniziativa – in particolar modo il deputato della minoranza italiana al Parlamento sloveno, onorevole Roberto Battelli e il presidente della Giunta esecutiva di Unione Italiana, Maurizio Tremul.Un po’ meno ottimista il presidente di Unione Italiana, Furio Radin, che ha voluto sottolineare la necessità di un miglioramento della qualità dei programmi. Indubbiamente soddisfatto perché la politica di osteggio da parte dei governi “eccessivamente protettivi” nei confronti della maggioranza è stata superata, Furio Radin ha però anche lanciato un doveroso appello ai connazionali:
“Il problema politico è stato superato dalla tecnologia. Ora dipende dalla gente. Giustamente i nostri connazionali avvertono spesso un diritto negato, ma una volta acquisito tale diritto, non nasce un interessamento adeguato alle polemiche precedenti e all’impegno di chi ha combattuto per ottenere tale diritto. Mi appello dunque alla gente, agli spettatori, augurandomi che non succeda così anche per TV Capodistria. Deve nascere l’abitudine di seguire il programma per la minoranza. Adesso che potrete, seguitelo. In modo critico, ma anche sapendolo apprezzare.”