michelerombiolo
Digital-Forum Senior
E' ovvio che i piccoli e grandi problemi relativi a questo passaggio epocale hanno molta visibilità e risonanza: Io non vedo RAI 1... nella sala è tutto OK, al bagno non vedo nulla... Mi si blocca la risintonizzazione... Vedo solo 203 canali e mi manca Vattelapesca test...
Insomma, il 3d appropriato, in questi giorni, è bollente, e probabilmente è giusto così: dallo scambio di opinioni-informazioni-soluzioni, si migliora la nostra vita televisiva.
Detto questo, però, a cavallo e oltre alle problematiche tattiche e di dettaglio, mi piacerebbe fare un passo in avanti, non tecnicistico però, ragionando in maniera più generale e meno personalistica di questo trapasso e delle questioni scottanti che pone.
Intanto la esagerata molteplicità dei decoder, il loro funzionamento non sempre trasparente, la sensibilità del sintonizzatore a volte non all'altezza, il loro modo di essere gestiti (menù, setup, istallazione, preferiti, favoriti, liste...), l'aggiornamento tempestivo del Sistema Operativo, i vantaggi e svantaggi delle TV con decoder integrato.
La moltiplicazione dei telecomandi. E non ditemi che c'è quello programmabile... l'80% delle persone non è in grado di programmarlo...
La mancanza di standard di riferimento del funzionamento dei decoder che - garantendo la creatività dei marchi - mettesse cmq tutti nelle stesse condizioni di usufruire di features di base identiche o perlomeno simili.
L'assistenza che i media nazionali (giornali e TV) e le reti locali hanno effettivamente offerto ai loro clienti.
Poi, la venuta di parole magiche (MUX-LCN)
Ancora la dislessia mentale che viene a chi crede che programma, canale, frequenza, tasto, siano la stessa cosa.
La difficoltà di alcuni decoder di non memorizzare che un numero limitato di canali.
La numerazione e la dislocazione della sequenza dei canali, che ogni decoder (anche in assenza di un criterio unico nazionale, escludendo le prime sette posizioni), gestisce secondo un proprio e diversificato criterio.
La dipartita dell'analogico che ha favorito il rilancio in grande stile delle SCART, non favorendo ll dispiegarsi delle connessioni più evolute.
La questione dell'HD in chiaro (Canale 5 HD? La 7 HD?...).
E, infine per questo primo intervento... la questione di fondo: I TASTI numerici dei telecomandi...
Questo è quello che ha detto il mio vicino (anziano): "Ma prima spingevo il 5 e vedevo canale 5, oggi mi va su Retesole, cosa devo fare?...
Non parlo poi delle varie questioni del decoder unico, SAT o DTT, non voglio delirare, ma cmq il mio è solo un invito a cercare di capire cosa sta producendo questo passaggio, nella vita delle persone che guardano e amano la TV. Un pizzico più in profondità della semplice richiesta su che fine ha fatto Teleroma 56...
Michele
Insomma, il 3d appropriato, in questi giorni, è bollente, e probabilmente è giusto così: dallo scambio di opinioni-informazioni-soluzioni, si migliora la nostra vita televisiva.
Detto questo, però, a cavallo e oltre alle problematiche tattiche e di dettaglio, mi piacerebbe fare un passo in avanti, non tecnicistico però, ragionando in maniera più generale e meno personalistica di questo trapasso e delle questioni scottanti che pone.
Intanto la esagerata molteplicità dei decoder, il loro funzionamento non sempre trasparente, la sensibilità del sintonizzatore a volte non all'altezza, il loro modo di essere gestiti (menù, setup, istallazione, preferiti, favoriti, liste...), l'aggiornamento tempestivo del Sistema Operativo, i vantaggi e svantaggi delle TV con decoder integrato.
La moltiplicazione dei telecomandi. E non ditemi che c'è quello programmabile... l'80% delle persone non è in grado di programmarlo...
La mancanza di standard di riferimento del funzionamento dei decoder che - garantendo la creatività dei marchi - mettesse cmq tutti nelle stesse condizioni di usufruire di features di base identiche o perlomeno simili.
L'assistenza che i media nazionali (giornali e TV) e le reti locali hanno effettivamente offerto ai loro clienti.
Poi, la venuta di parole magiche (MUX-LCN)
Ancora la dislessia mentale che viene a chi crede che programma, canale, frequenza, tasto, siano la stessa cosa.
La difficoltà di alcuni decoder di non memorizzare che un numero limitato di canali.
La numerazione e la dislocazione della sequenza dei canali, che ogni decoder (anche in assenza di un criterio unico nazionale, escludendo le prime sette posizioni), gestisce secondo un proprio e diversificato criterio.
La dipartita dell'analogico che ha favorito il rilancio in grande stile delle SCART, non favorendo ll dispiegarsi delle connessioni più evolute.
La questione dell'HD in chiaro (Canale 5 HD? La 7 HD?...).
E, infine per questo primo intervento... la questione di fondo: I TASTI numerici dei telecomandi...
Questo è quello che ha detto il mio vicino (anziano): "Ma prima spingevo il 5 e vedevo canale 5, oggi mi va su Retesole, cosa devo fare?...
Non parlo poi delle varie questioni del decoder unico, SAT o DTT, non voglio delirare, ma cmq il mio è solo un invito a cercare di capire cosa sta producendo questo passaggio, nella vita delle persone che guardano e amano la TV. Un pizzico più in profondità della semplice richiesta su che fine ha fatto Teleroma 56...
Michele