Il vecchio metodo "spannometrico", utilizzato da alcuni antennisti/elettricisti/improvvisati (che forse sono un po' più di alcuni...), unito al fatto che la qualità dell'imagine video analogica (vista sul tv) era correlata al rapporto S/N e poteva essere una sorta di "strumento primordiale", col DTT non è più utilizzabile.
Chi ha affermato che i vecchi impianti TV avrebbero funzionato tutti perfettamente senza far nulla col DTT, non ha detto tutta la verità...
Inoltre, una moltitudine di utenti italiani si è accontentata di segnali analogici di cattiva qualità e fuori norma (S/N e livello alla presa).
Laddove il segnale analogico consente una visione, seppure in modo pessimo, il digitale ha (ovviamente) solo due condizioni possibili: o il canale si vede benissimo, oppure non si vede per niente.
Pertanto:
1) con segnali DTT, senza strumentazione si conclude poco circa le condizioni in essere ed il margine di ricezione.
2) un impianto che funzionava per l'analogico potrebbe essere da rivedere dopo gli switch off, sia per le antenne che per l'amplificazione, che per il bilanciamento.
3) una distribuzione mal fatta, che in analogico creava problemi ma che non impediva totalmente la visione, col DTT potrebbe non essere accettabile.
4) Oltre a ciò, la situazione dell'analogico era ormai stabile da decenni, quindi era conosciuta alla perfezione da chi realizzava impianti d'antenna.
Ecco perchè in 36 anni hai visto l'antennista 4 volte e già 3 da quando è subentrato il DTT.
...fermo restando il tizio con il TV che controlla le "barrette", faccio un po' fatica a considerarlo un antennista, quantomeno nel senso professionale del termine.
