Dubbio su amplificazione in ingressi non utilizzati

carcamagnu73

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Mi sorgono due semplici dubbi. Uno riguarda la regolazione dell’amplificazione degli ingressi del centralino non utilizzati e sull’opportunità di chiuderli con tappi di carico. Io fino ad oggi gli ingressi non utilizzati li ho sempre chiusi con tappi di resistenza: è veramente necessario e consigliabile? Inoltre: in una centralina a bande separate con possibilità di regolazione indipendente dell’amplificazione nei vari ingressi (classico IV + V + III + UHF) come è meglio comportarsi in quanto ad amplificazione sugli ingressi non utilizzati? (ad esempio sull’ingresso UHF vuoto perché si usa la combinazione IV + V o sugli ingressi IV e V qualora invece si usi l’ingresso UHF o sugli ingressi VHF qualora non usati): è meglio tenere l’amplificazione attenuata al minimo in quanto non usati, è indifferente o è opportuno mantenerla lo stesso elevata poiché andando tutto in miscelazione può “aiutare” l’amplificazione generale anche degli ingressi usati?
 
Per le bande coincidenti (UHF è la combinazione della 4°+5°) BISOGNA sempre "chiudere" gli eventuali ingressi non utilizzati.
Se il prodotto è dotato di Attenuatori coassiali è suffieciente regolare questi verso la massima attenuazione in corrispondenza degli ingressi non utilizzati (anche se l' utilizzo dei tappi a 75 ohm non fa mai male).
Se il prodotto è dotato di regolazione tramite Trimmer...... consiglio invece l'utilizzo di tappi di chiusura a 75 ohm in corrispondenza degli ingressi non utilizzati (per motivi di impedenza e per evitare il più possibile che il corpo dei trimmer possa "irradiare").
In previsione delle trasmissioni in LTE, mi sentirei di consigliare sempre l' utilizzo dei tappi di chiusura a 75 ohm, ma onestamente ora come ora è solo un' ipotesi.
 
carcamagnu73 ha scritto:
Mi sorgono due semplici dubbi. Uno riguarda la regolazione dell’amplificazione degli ingressi del centralino non utilizzati e sull’opportunità di chiuderli con tappi di carico.

Nella stragrande maggioranza dei casi (e per fortuna) quelle regolazioni NON sono il guadagno di amplificazione, ma semplicissimi ed economicissimi attenuatori variabili in serie all'ingresso.

Variare il guadagno di un'amplificatore significherebbe spostarne il punto di lavoro, ma in un'amplificatore lineare per RF è scorretto farlo, perchè ciò cambierebbe la retta di carico, alterando parametri fondamentali, quali le impedenze di carico in ingresso ed uscita (con un disadattamento rispetto ai filtri in ingresso ed uscita), la figura di rumore, il punto di compressione e la distorsione.

La condizione di stabilità incondizionata di un amplificatore vorrebbe un circuito incondizionatamente stabile, qualunque siano le impedenze viste da ingresso ed uscita. Non dovebbe quindi mai cambiare nulla, con e senza antenna, cioè con e senza carico in ingresso.
In realtà, ad evitare di imbattersi in problemi che derivano da circuiti che non sono sempre incondizionatamente stabili, è bene che l'ingresso sia chiuso su un carico resistivo pari a 75 Ohm.
A mio modesto parere, dovrebbe bastare ed avanzare quello assicurato dagli attenuatori, benchè siano abbastanza rudimentali.
Se un attenuatore passante è regolato per il massimo dell'attenuazione (in genere una ventina di dB) l'eventuale carico di terminazione posto in ingresso sarà pressochè invisibile.
Eventualmente, se dubitiamo che l'attenuatore possa fare da antenna, potremmo invece regolarlo per il minimo, confidando nelle migliori caratteristiche ottenibili attraverso una terminazione fissa messa sull'ingresso.
 
Tuner ha scritto:
Nella stragrande maggioranza dei casi (e per fortuna) quelle regolazioni NON sono il guadagno di amplificazione, ma semplicissimi ed economicissimi attenuatori variabili in serie all'ingresso.

Variare il guadagno di un'amplificatore significherebbe spostarne il punto di lavoro, ma in un'amplificatore lineare per RF è scorretto farlo, perchè ciò cambierebbe la retta di carico, alterando parametri fondamentali, quali le impedenze di carico in ingresso ed uscita (con un disadattamento rispetto ai filtri in ingresso ed uscita), la figura di rumore, il punto di compressione e la distorsione.

La condizione di stabilità incondizionata di un amplificatore vorrebbe un circuito incondizionatamente stabile, qualunque siano le impedenze viste da ingresso ed uscita. Non dovebbe quindi mai cambiare nulla, con e senza antenna, cioè con e senza carico in ingresso.
In realtà, ad evitare di imbattersi in problemi che derivano da circuiti che non sono sempre incondizionatamente stabili, è bene che l'ingresso sia chiuso su un carico resistivo pari a 75 Ohm.
A mio modesto parere, dovrebbe bastare ed avanzare quello assicurato dagli attenuatori, benchè siano abbastanza rudimentali.
Se un attenuatore passante è regolato per il massimo dell'attenuazione (in genere una ventina di dB) l'eventuale carico di terminazione posto in ingresso sarà pressochè invisibile.
Eventualmente, se dubitiamo che l'attenuatore possa fare da antenna, potremmo invece regolarlo per il minimo, confidando nelle migliori caratteristiche ottenibili attraverso una terminazione fissa messa sull'ingresso.

Io prima di tutto ringrazio entrambi per le dettagliate spiegazioni , la pazienza e la competenza (sia te Tuner che dalby)

Quindi, se ho ben capito: in primo luogo sugli ingressi non utilizzati è bene sia impostata la massima attenuazione (nel mio caso -12 dB rispetto ai 30 garantiti dal centralino Fracarro o Laem ruotando il trimmer in senso antiorario) e già questo dovrebbe salvaguardare l’impedenza e la linearità del sistema (… e quindi su questo fino ad oggi ho già toppato perché ho sempre mantenuto su tutti gli ingressi il massimo guadagno, cioè non ho mai attenuato ruotando i trimmer sugli ingressi non usati per paura di compromettere l’amplificazione degli altri!!:sad: )

Per fare poi le cose per il meglio l’utilizzo dei tappi di carico è consigliabile … è corretto così?
Non ho però ben capito se la combinazione migliore è rappresentata da: attenuatori trimmer regolati al massimo in senso antiorario (= massima attenuazione) in combinazione con tappi carico, oppure se quando si sceglie di usare i tappi di carico a quel punto è necessario regolare le attenuazioni al minimo (= massima amplificazione).

Schematizzando le tre situazioni possibili sugli ingressi non usati:

1) attenuatori al massimo girati completamente in senso antiorario (massima attenuazione, ad esempio -20 rispetto al valore di amplificazione del centralino)

2) attenuatori al massimo (massimo attenuazione come al punto 1) ed in più tappi di carico 75 ohm

3) tappi di carico 75 ohm MA - in questo caso siccome utilizzo tappi di carico- attenuatori regolati al minimo (= completamente in senso orario, minima attenuazione cioè amplificazione massima su quell’ingresso)

Quale delle tre opzioni è la più corretta?
 
Delle tre, la due è proprio quella meno sensata. :D

Se non ti fai troppe paranoie, basta ed avanza l'attenuatore variabile, regolato QUASI al massimo (es 3/4), dove 15 dB di RL sono già meglio della maggioranza delle antenne.
Sconsiglierei al massimo perchè quegli attenuatori non sono gioiellini di meccanica e quando forzati a fine corsa, possono creare forze sui contatti striscianti, quindi non è così remota la possibilità di falsi contatti e di corti.

Se ti fai paranoie sulla bontà dell'attenuatore, ad esempio che sia poco schermato (e la condizione in cui "pesca" più segnale facendo da antenna è proprio quella della massima attenuazione) allora regolalo al minimo e usa un carico in ingresso.

PS Non fidarti del "senso orario/antiorario per stabilire la max attenuazione" ma verifica effettivamente da che parte attenuano.
 
Tuner ha scritto:
Delle tre, la due è proprio quella meno sensata. :D

Se non ti fai troppe paranoie, basta ed avanza l'attenuatore variabile, regolato QUASI al massimo (es 3/4), dove 15 dB di RL sono già meglio della maggioranza delle antenne.
Sconsiglierei al massimo perchè quegli attenuatori non sono gioiellini di meccanica e quando forzati a fine corsa, possono creare forze sui contatti striscianti, quindi non è così remota la possibilità di falsi contatti e di corti.

Se ti fai paranoie sulla bontà dell'attenuatore, ad esempio che sia poco schermato (e la condizione in cui "pesca" più segnale facendo da antenna è proprio quella della massima attenuazione) allora regolalo al minimo e usa un carico in ingresso.

PS Non fidarti del "senso orario/antiorario per stabilire la max attenuazione" ma verifica effettivamente da che parte attenuano.

grazie mille, chiarissimo!! (p.s. .... mi sono accorto che purtroppo come dici anche tu quegli aggeggi non sono proprio dei gioellini di meccanica!!!)
 
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