Credo che tra le ragioni ci sia quella di riuscire a definire meglio i vari bacini d'utenza pertinenti per ogni sito trasmittente, visto che i segnali in I e II banda, propagandosi con più facilità nell'aria, possono sconfinare con più facilità in zone indesiderate, soprattutto dai siti più in quota.
Con la III banda e la UHF risulta più semplice gestire i vari parametri di trasmissione e la previsione di relativa area di servizio, pertanto l'abbandono di queste bande può semplificare e risolvere il rischio di potenziali interferenze.
Del resto, agli "albori" della TV in Italia, presso certi siti in quota (tuttora siti principali di riferimento nelle varie zone Italianer) era proprio l'utilizzo dei canali A, B e C che consentiva di coprire distanze molto grandi con una certa facilità, vedi il canale B di Monte Penice o il canale A di Monte Nerone (tanto per fare degli esempi).
Però c'è anche da considerare che questa gamma di frequenze era ed è la più esposta ai rischi di interferenza da rumore impulsivo, vedi gli innumerevoli disturbi che compaiono sia su video che su audio, per chi riceve la TV su queste bande, quando passa anche solo un motorino o quando qualcuno utilizza un motore a scoppio come una semplice motosega nei pressi della propia abitazione e del proprio impianto d'antenna.
E poi, un altro vantaggio... L'abbandono di questa gamma di frequenze "alleggerirà" moplto molti impianti d'antenna che non necessiteranno più di quelle sorte di aeroplani per i canali A, B o C, magari in polarizzazione verticale!
