30 maggio 2006 - La conferma e' arrivata da alcune carcasse di pecore uccise nella valle del Gran San Bernardo: il lupo e' tornato in Valle d' Aosta.
Al mammifero predatore, che appartiene alla famiglia dei canidi, e' stato dedicato questa mattina un incontro nell' assessorato regionale dell' Agricoltura e Risorse Naturali. 'Il lupo - ha spiegato Paolo Oreiller, direttore del Servizio Flora, Fauna, Caccia e Pesca - e' stato avvistato piu' volte negli ultimi anni in Valle d' Aosta. La certezza della sua presenza, pero', arriva dall' Universita' di Berna che ha esaminato le carcasse di alcune pecore trovate sbranate in alta montagna''.
''Non e' il caso di fare allarmismo - ha aggiunto Oreiller - anche se il problema non e' da snobbare. L' incontro di oggi serve proprio per indicare le modalita' utili a rendere piu' facile la convivenza con il lupo''. Tra i consigli forniti ad allevatori e agricoltori, vi sono ''la custodia e il controllo regolare delle greggi'' e ''l' utilizzo di cani maremmani o dei Pirenei''.
Secondo Oreiller, il lupo in Valle d' Aosta ''non forma branchi stanziali perche' il territorio e' troppo piccolo, ma e' possibile trovare degli elementi di passaggio che si fermano per 4-5 mesi''. Il predatore era diffuso su tutto l' arco alpino fino alla fine dell' 800, poi da alcune zone - come la Valle d' Aosta - e' praticamente sparito.
(ANSA)
Al mammifero predatore, che appartiene alla famiglia dei canidi, e' stato dedicato questa mattina un incontro nell' assessorato regionale dell' Agricoltura e Risorse Naturali. 'Il lupo - ha spiegato Paolo Oreiller, direttore del Servizio Flora, Fauna, Caccia e Pesca - e' stato avvistato piu' volte negli ultimi anni in Valle d' Aosta. La certezza della sua presenza, pero', arriva dall' Universita' di Berna che ha esaminato le carcasse di alcune pecore trovate sbranate in alta montagna''.
''Non e' il caso di fare allarmismo - ha aggiunto Oreiller - anche se il problema non e' da snobbare. L' incontro di oggi serve proprio per indicare le modalita' utili a rendere piu' facile la convivenza con il lupo''. Tra i consigli forniti ad allevatori e agricoltori, vi sono ''la custodia e il controllo regolare delle greggi'' e ''l' utilizzo di cani maremmani o dei Pirenei''.
Secondo Oreiller, il lupo in Valle d' Aosta ''non forma branchi stanziali perche' il territorio e' troppo piccolo, ma e' possibile trovare degli elementi di passaggio che si fermano per 4-5 mesi''. Il predatore era diffuso su tutto l' arco alpino fino alla fine dell' 800, poi da alcune zone - come la Valle d' Aosta - e' praticamente sparito.
(ANSA)