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Francia: Tornano Orsi Su Pirenei, Protesta Agricoltori

ERCOLINO

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14 marzo 2006 - Il presidente degli agricoltori dei Pirenei Atlantici, Jean-Marc Prim, parla addirittura di una possibile ''guerra civile pirenaica''.
Tutta colpa di cinque orsacchiotti sloveni - quattro femmine e un maschio - che saranno rilasciati nelle prossime settimane nei Pirenei, appunto, per cercare di salvare una specie locale minacciata d' estinzione.
Ma gli agricoltori e gli allevatori sono sul piede di guerra, come avverte Prim: alcune centinaia di loro, accompagnati da amministratori locali, sono giunti venerdi' scorso a Tolosa per protestare e per dire che loro gli orsi non li vogliono su quelle terre, accanto alle loro pecore, ai loro animali, alle loro produzioni agricole.
Il ministro dell' ecologia, Nelly Orlin, ha deciso oggi di andare comunque avanti.
Con lei vanno avanti anche i sindaci di quattro comuni dei Pirenei centrali, tutti volontari, che hanno accettato di ospitare gli animali nei loro territori in nome di un progetto di sviluppo sostenibile, ambientale e turistico, centrato proprio sulla presenza degli orsi.
I cinque orsacchiotti sloveni - ha detto il ministro - porteranno ''sangue nuovo'', per ridurre ''i rischi di consanguineita', una delle principali minacce'' che pendono sulla popolazione locale di orsi. Ce ne sono attualmente dai 14 ai 18 dispersi su tutta la catena dei Pirenei, secondo le stime ufficiali, dopo la morte di tre esemplari negli ultimi anni.
Due - chiamati Melba e Claude - erano morti per cause naturali nel 1994 e nel 1997.
Invece l' orsa Cannelle, ultima purosangue francese, era stata uccisa da un cacciatore nel 2004: un fatto che provoco' emozione e sdegno e non solo fra gli ambientalisti.
Era successo infatti che un gruppo di cacciatori si era avventurato nella valle dell' Aspe, in una zona frequentata dai pochi orsi rimasti. Si erano trovati davanti la povera Cannelle che stava solo proteggendo il suo orsacchiotto. Uno dei cacciatori si spavento' e l' uccise.
La paura di quel cacciatore - secondo gli allevatori della zona - e' la stessa che provano le pecore al pascolo in alta montagna: spaventate, fuggono e cadono a decine nei burroni.
Secondo il ministero dell' ecologia, ogni anno vengono risarciti allevatori per la perdita di 200-300 animali. ''Ci vorrebbero centinaia di dipendenti a controllare le greggi.
Soldi che non abbiamo'', osserva ancora il presidente degli allevatori.
Le cifre vengono contestate dagli ambientalisti, che parlano di ''perdite minime''. Ma c' e' - aggiungono - una questione centrale, di civilta': l' orso bruno deve essere salvaguardato in Francia - dice Yannick Giloux, dell' associazione Ferus - perche' fa parte del patrimonio dei Pirenei. La Francia ha preso degli impegni europei ed internazionale per salvaguardare la biodiversita'''.
E dicono, gli ambientalisti, che l' ostilita' degli agricoltori e degli allevatori e' una ''opposizione di principio''. Ci sono altri mezzi non costosi - e sovvenzioni comunque ci sono - per controllare le pecore, come le recinzioni o i cani da guardia.
Fausto Belia (ANSA)
 
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