beba
Digital-Forum Gold Master
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Google vara un servizio che tiene traccia delle azioni degli utenti online. Tutti reclamano per violazione della privacy e intrusione, ma la giustizia americana non si fa problemi.
Paura di essere intercettati telefonicamente, di essere spiati da satelliti spaziali, di essere seguiti passo dopo passo dalle telecamere cittadine? Se la risposta è positiva, fatevi quattro conti e pensate un pò a quanto si possa essere controllati anche online.
webhistoryIn barba a chi sostiene si stia allargando troppo e stia andando a ledere i diritti degli utenti, oltre che del mercato, Google ha lanciato un nuovo servizio che consente di tenere traccia delle sessioni di navigazione degli utenti e dei loro spostamenti sul web.
Si chiama Web History e può essere attivato dai possessori di un account Google che hanno installato la Google Toolbar ed hanno abilitato la funzione Pagerank; una volta eseguite queste operazioni preliminati, Google inizia a memorizzare e archiviare le pagine visitate dall'utente associandole all'account.
Man mano che Google memorizza le ricerche degli utenti, aggiusta anche i risultati che vengono propinati agli utenti nel momento in cui avviano un anuova ricerca.
googleQual'è il prezzo che pagano gli utenti per utilizzare Web History Google è chiaro: la perdita del proprio anonimato e il fatto di diventare possibili vittime del mercato pubblicitario, in special modo quello controllato da Google.
Google, infatti, in questo modo può avere informazioni sempre aggiornate, e dettagliate, sui navigatori e "rivendere" queste a società interessate ad una targhettizzazione della pubblicità.
E se è vero che l'utente può revocare l'adesione a Web History in ogni momento, non si comprende se e in che modo Google davvero smetterà di tracciare l'utente nel momento in cui questo deciderà di abbandonare il programma.
Un problema che si aggiunge al fatto che in realtà Google tramite la ToolBar già monitora le attività degli utenti, dal momento che lo strumento del motore di ricerca restituisce informazioni "utili" sulle attività dell'utente online.
E' forte dunque la perplessità nei confronti di questo servizio che si lega strettamente all'acquisto di DoubleClick e che catapulta il motore di ricerca nel redditizio settore dell'advertising online per il quale sono necessari dati sempre aggiornati, freschi e appetibili.
"We don't make evil", diceva Google... siamo sicuri che le cose siano proprio quelle che ci vogliono far credere?
Arrivati a questo punto, cosa succederà? I giudici americani si interrogheranno sullo strapotere di Google o lasceranno correre? E, se lasceranno correre, lo faranno per trarre vantaggi dai nuovi "servizi" di Google o perchè davvero non c'è rischio di monopolio e violazione della privacy degli utenti?
Fonte: http://windowsmania.blogosfere.it/2...lancia-web-history-in-barba-alla-privacy.html

Paura di essere intercettati telefonicamente, di essere spiati da satelliti spaziali, di essere seguiti passo dopo passo dalle telecamere cittadine? Se la risposta è positiva, fatevi quattro conti e pensate un pò a quanto si possa essere controllati anche online.
webhistoryIn barba a chi sostiene si stia allargando troppo e stia andando a ledere i diritti degli utenti, oltre che del mercato, Google ha lanciato un nuovo servizio che consente di tenere traccia delle sessioni di navigazione degli utenti e dei loro spostamenti sul web.
Si chiama Web History e può essere attivato dai possessori di un account Google che hanno installato la Google Toolbar ed hanno abilitato la funzione Pagerank; una volta eseguite queste operazioni preliminati, Google inizia a memorizzare e archiviare le pagine visitate dall'utente associandole all'account.
Man mano che Google memorizza le ricerche degli utenti, aggiusta anche i risultati che vengono propinati agli utenti nel momento in cui avviano un anuova ricerca.
googleQual'è il prezzo che pagano gli utenti per utilizzare Web History Google è chiaro: la perdita del proprio anonimato e il fatto di diventare possibili vittime del mercato pubblicitario, in special modo quello controllato da Google.
Google, infatti, in questo modo può avere informazioni sempre aggiornate, e dettagliate, sui navigatori e "rivendere" queste a società interessate ad una targhettizzazione della pubblicità.
E se è vero che l'utente può revocare l'adesione a Web History in ogni momento, non si comprende se e in che modo Google davvero smetterà di tracciare l'utente nel momento in cui questo deciderà di abbandonare il programma.
Un problema che si aggiunge al fatto che in realtà Google tramite la ToolBar già monitora le attività degli utenti, dal momento che lo strumento del motore di ricerca restituisce informazioni "utili" sulle attività dell'utente online.
E' forte dunque la perplessità nei confronti di questo servizio che si lega strettamente all'acquisto di DoubleClick e che catapulta il motore di ricerca nel redditizio settore dell'advertising online per il quale sono necessari dati sempre aggiornati, freschi e appetibili.
"We don't make evil", diceva Google... siamo sicuri che le cose siano proprio quelle che ci vogliono far credere?
Arrivati a questo punto, cosa succederà? I giudici americani si interrogheranno sullo strapotere di Google o lasceranno correre? E, se lasceranno correre, lo faranno per trarre vantaggi dai nuovi "servizi" di Google o perchè davvero non c'è rischio di monopolio e violazione della privacy degli utenti?
Fonte: http://windowsmania.blogosfere.it/2...lancia-web-history-in-barba-alla-privacy.html
