ma poi, anche dalla parte della comunità di colore, secondo voi guardando bene lo sguardo (il primo piano è indicativo) del giovane che spara a Danny, vi sembra quello di uno convinto di quello che fa?!
Il dramma espresso con diffusione nel film è proprio questo: si chiama emulazione inconsapevole. Ed inconsapevole non significa passiva, automatica, scimmiottesca, ma autosufficiente. Molti comportamenti umani che, dall'esterno giudichiamo, per i nostri "valori", per la nostra formazione, per il sostrato culturale che ci appartiene, negativi, su un altro registro, per così dire interno a quei comportamenti, costituiscono regola che esiste in quanto esiste. La scuola, la famiglia, le istituzioni penitenziarie (e qui lasciatemi dire che la nostra Costituzione, a differenza di ben altrove, impone la funzione rieducativa della pena) non possono pretendere autosufficienza, ma grave è pure pretendere la sufficienza l'una dall'altra. Il film mi ha sempre offerto questa consapevolezza: il cambiamento (nella accezione positiva) ha la stessa origine dell'errore (inteso come deviazione da una regola). La deviazione da una regola può portare a disastri irrimediabile (a livello individuale e sociale), in primis la morte propria e/o quella altrui. Allora la vera"educazione" è quella che ti porta alla consapevolezza delle "regole", ed alla consapevolezza, alla coscienza delle perdite che scaturiscono dalla violazione di una regola. Perdite anche umane. Il film in questo porta ad un pessimismo ripetitivo.
Sulla emulazione passiva, sulla "violenza", sul disprezzo dell'altro in quanto altro, non pensiate si tratti di fenomeni rari e pellegrini. Ricordo come fosse ieri l'inquietudine di un collega universitario, già compagno di scuola, durante una pausa dalle lezioni. Persona perbene, moderata, ottimo studente, famiglia squisita. Lo vedevo nervoso, distratto, insomma strano. Mi disse che stava male era giovedì, e tre giorni dopo lui -tifosissimo della squadra di calcio locale- sarebbe andato in trasferta a Lecce con agli altri tifosi. Mi confidò che aveva paura degli eventi, temendo di perdere il controllo, nel contesto in cui doveva, dico doveva, essere come gli altri. Si limitò poi a sputi e sfotto' dell'autobus, e allo sradicamento di un sanitario nei bagni dello stadio. Parliamo di razzismo, violenza, emulazione inconsapevole. Danny non è lontano.