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Hacker inglese penetra negli archivi segreti del Pentagono

ERCOLINO

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Arrestato l'hacker che sapeva troppo. Gary McKinnon, inglese cresciuto (come direbbe una celebre sigla TV) fra libri di cibernetica ed insalate di matematica, rischia fino a 70 anni di carcere.

Motivo? L'essersi introdotto all'interno dei sistemi informatici dei servizi segreti americani al fine di trovare tracce dell'esistenza degli UFO e al fine di appurare la verità circa le altre leggende metropolitane che circolano ed affascinano gli appassionati del settore.

"Speravo nell'esistenza di esseri piu' avanzati di noi, che ci tengono d'occhio in maniera, speriamo, benevola. Ma tutti sembravanno piu' interessati a credere negli ufo, anziche' provarne l'esistenza" ha dichiarato l'uomo alle agenzie.

Ma cosa avrebbe scoperto di tanto compromettente?

"Una lista di nomi di agenti, sotto il titolo: 'Agenti non-terrestri'. Non si tratta di piccoli omini verdi, credo si tratti di operazioni non basate sulla Terra. Ho trovato una lista di 'trasferimenti flotta-flotta' ed una lista di nomi di navi. Ho cercato di scoprire di che navi si trattasse e non sono della marina. Ho iniziato a credere che gli americani avessero navi spaziali segrete"

Ora l'hacker, dopo aver portato a termine quello che forse è il grande colpo di pirateria informatica di tutti i tempi rischia infatti di essere estradato negli Usa e qui trattato alla stessa stregue di un militante di Al quaeda.

Il tribunale di Bow Street, a Londra, ha accolto la richiesta inoltrata dalle autorità statunitensi. Solo il ministro ora spetta al ministro degli Interni John Reid potrà evitare il trasferimento del processo negli USA.

I legali di McKinnon hanno già pronta una richiesta di appello, ma la decisione potrebbe essere comunque cruciale per il futuro dell'hacker britannico. "Faremo appello al segretario di stato americano e se questo ci sarà negato, faremo appello all'Alta Corte di Londra affinché Gary venga processato qui anziché negli Usa", ha spiegato Karen Todner, l'avvocato difensore.
L'hacker sostiene che la motivazione delle sue azioni non era di natura politica, bensì nasceva dal desiderio di scoprire le prove dell'esistenza di forme di vita extraterrestri oltre che di cosiddette "tecnologie soppresse", ovvero tecnologie sviluppate dagli scienziati Usa senza che il resto del mondo ne fosse al corrente. Diversa invece la versione americana secondo cui invece McKinnon avrebbe bloccato importanti sistemi informatici della Difesa proprio dopo l'11 settembre causando danni per oltre 700mila dollari.

McKinnon ha raccontato di aver iniziato ad introdursi abusivamente nei sistemi informatici nel 1985 e di essere diventato via via più bravo. "Non volevo arrivare a questo. Ma si finisce con il desiderare di violare sistemi di sicurezza sempre piu' complessi. E' come un gioco. Crea dipendenza"

La vicenda giudiziaria di McKinnon partiva dal 2002, quando l'hacker fu arrestato nell'appartamento che condivideva con la sua ex ragazza nel nord di Londra per essersi introdotto nel sistema informatico della Nasa e del Pentagono, oltre che dell'esercito, della marina e delle forze aeree statunitensi, alla ricerca di documenti riservati.



Fonte
 
E meno male che c'è la CIA che previene queste cose...ERCOLINO NON TI VOTO +! :D :D
 
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