Il cellulare aziendale non è personale

ERCOLINO

Membro dello Staff
Amministratore
Registrato
3 Marzo 2003
Messaggi
250.430
Località
Torino
Il cellulare aziendale è uno strumento di lavoro, e tale deve essere considerato. Chi lo utilizza a scopo personale mette a serio rischio il proprio posto di lavoro. Lo ha stabilito la Cassazione, secondo la quale il dipendente troppo disinvolto rischia il licenziamento. E il rischio vale anche per i dipendenti che fanno utilizzare il cellulare aziendale ad un proprio un familiare.


Dettagli
 
Condivisibilissima sentenza.
E' ovvio che poi se la società è fatta da due soci...C'è più flessibilità :D
 
Avevo gia' sentito questa notizia per radio ( sinceramente non ricordo l'emittente ). Che dire...........torto alla cassazione ? Non penso proprio. E comunque qualche telefonata (sms) ad uso privato non la vedo come un sopruso. Chiaro ci devono essere dei limiti. Se un dipendente (perche' di questa figura si parla) ha un cellulare aziendale significa che questa persona magari e' in giro tutto il giorno e una telefonata privata secondo me non reca danno a nessuno.
 
dj GCE ha scritto:
Naaa...
Meglio da un socio!!! :D :lol:

Intendi societa' individuale. Anche perche' un socio da solo come.......
Scusami dj GCE ma questa sera non sono molto in palla....
 
barazuti ha scritto:
Intendi societa' individuale. Anche perche' un socio da solo come.......
Scusami dj GCE ma questa sera non sono molto in palla....
Ti capisco (specie grazie al nostro SERGIOZIZZA :doubt: )
 
il nostro cellulare aziendale è "free"... :)
paghiamo però una una tantum di 300 euro/anno...
ma possiamo utilizzarlo come, quando e per quanto volgiamo! ;)
 
YODA ha scritto:
il nostro cellulare aziendale è "free"... :)
paghiamo però una una tantum di 300 euro/anno...
ma possiamo utilizzarlo come, quando e per quanto volgiamo! ;)

Mi sembra una cosa vantaggiosa, caro Yoda, beato te;)
Io invece col mio cell. aziendale pago di tasca mia sms e telefonate private mettendo il "9" davanti al prefisso (direi a quasi tutte le telefonate private, qualcuna ogni tanto scappa anche senza il 9 davanti...:D )
Con Vodafone abbiamo però degli sconti significativi e non paghiamo lo scatto alla risposta.
Tra l'altro ricordo a chi ha un cellulare Vodafone che chiamando gratuitamente il numero 414 si può sempre sapere il traffico generato sia per le telefonate di lavoro che per quelle personali; uno strumento utile per tenere sotto controllo le spese telefoniche....:icon_rolleyes:
Ciao...:D
 
YODA ha scritto:
il nostro cellulare aziendale è "free"... :)
paghiamo però una una tantum di 300 euro/anno...
ma possiamo utilizzarlo come, quando e per quanto volgiamo! ;)

per curiosità, che operatore usate?
 
YODA ha scritto:
il nostro cellulare aziendale è "free"... :)
paghiamo però una una tantum di 300 euro/anno...
ma possiamo utilizzarlo come, quando e per quanto vogliamo! ;)
300€ all'anno??? Ma quanto tempo bisogna parlare per recuperarli? :doubt:
Comunque se serve a salvare il posto di lavoro va benissimo :icon_rolleyes:
 
JULIUS ha scritto:
300€ all'anno??? Ma quanto tempo bisogna parlare per recuperarli? :doubt:
Comunque se serve a salvare il posto di lavoro va benissimo :icon_rolleyes:

300 € annui non e' che siano un gran cifra. Chiaramente il discorso e' soggettivo. Li pagherei molto volentieri. Attualmente ho un contratto businnes della Tim ( con due numeri ) che mi costa circa 250 € a bimestre.
 
sono 25€ al mese, li pago solo di tasse io, o quasi; dipende da che uso ne fai del telefono e soprattutto dalla tariffa che hai, se hai i fatidici 5 cent al minuto hai circa 8 ore di telefonata continua da fare, contando poi gli scatti alla risposta si riduce di un buon 20%. in questo caso, visto che si tratta di un contributo una tantum sarebeb interessante capire se sia possibile rompere il muro delle 8 ore e parlare anche 12 al mese per fini privati spendendo sempre 25 € al mese, oppure se viene chiesta la differenza, o se entro un certo range vada tutto bene.
 
barazuti ha scritto:
300 € annui non e' che siano un gran cifra. Chiaramente il discorso e' soggettivo. Li pagherei molto volentieri. Attualmente ho un contratto businnes della Tim ( con due numeri ) che mi costa circa 250 € a bimestre.

+/- quanto pago io, sto sui 200, solo che tu hai due tcg, solo che io ho vodafone.....bisognerebeb vedere che cosa prevede la tua offerta
 
figuratevi che poco tempo fà il ns capo del personale mi ha detto che il telefono che l'azienda mi ha dato in dotazione è un BENEFIT.
peccato che le mie telefonate private si riducono a 1 o 2 al giorno, invece spesso ricevo telefonate per + di un ora fuori dall' orario di lavoro.
facendo due conti mi sa che il telefono aziendale è un "MALEFIT"

saluti
 
Se questo è il principio, si dovrebbe fare un discorso analogo con il rimborso benzina usata per andare al mare, con le famose "cene di lavoro" che di lavoro hanno ben poco e con la moltitudine di benefit che vengono sfruttati all'italiana.

@ GCE
Cerchiamo di finirla con questa tiritera, lo dico per te: sta diventando una cosa ridicola e stucchevole, uno sport nazionale patetico e finto come non mai: non venirmi a dire che ti sei rovinato la giornata perchè risulta offensivo nei confronti di qualsiasi persona dotata di un minimo di intelligenza.
Meno ipocrisia, cortesemente.
Grazie.
 
dinoco ha scritto:
figuratevi che poco tempo fà il ns capo del personale mi ha detto che il telefono che l'azienda mi ha dato in dotazione è un BENEFIT.
peccato che le mie telefonate private si riducono a 1 o 2 al giorno, invece spesso ricevo telefonate per + di un ora fuori dall' orario di lavoro.
facendo due conti mi sa che il telefono aziendale è un "MALEFIT"

saluti

pensa a chi ha in uso l'auto aziendale per cui deve anche pagare le tasse, quello si che è un malefit
 
La stampa nazionale dedica in questi giorni molto spazio e attenzione al lavoratore leccese, dipendente di telecom Italia, licenziato nel 2001 perché suo figlio aveva inviato troppi Sms dal telefonino aziendale.
Il caso viene portato all'attenzione dell'opinione pubblica ora perché adesso arriva la sentenza della Corte di Cassazione che convalida precedenti sentenze che avevano approvato il licenziamento del lavoratore, operato però nel 2001.
In quegli anni, il telefonino aziendale, diversamente da quello che si potrebbe pensare, era poco diffuso in Telecom Italia; veniva dato in uso solo ai reparti tecnici, con una normativa molto vincolante, per cui il telefonino non doveva mai essere utilizzato per scopi diversi da quelli lavorativi, solo in orario di lavoro o se si era reperibili; non era abilitato a chiamare tanti numeri, tanto è vero che i tecnici dovevano passare spesso dal centralino aziendale per chiamare gli utenti. Non era previsto in nessun caso l'invio di Sms, nemmeno per motivi di servizio, ma solo telefonate.
Per questo Tim aveva segnalato a Telecom Italia (allora erano due società separate e Telecom pagava regolarmente la bolletta a Tim per i telefonini aziendali) che da quel telefonino aziendale venivano inviati Sms in buona quantità. Da qui è venuta la contestazione di un uso privato del telefono mobile e in seguito il licenziamento, perché il datore di lavoro si sentiva tradito nel rapporto di fiducia e di lealtà.
Oggi al contrario tutti i dipendenti Telecom, a prescindere dall'attività svolta, dispongono di un telefonino aziendale in comodato d'uso. Tim e Telecom sono la stessa azienda e ogni dipendente ha un plafond di 3.000 scatti gratuiti (con un tetto di 600 scatti al mese) per le chiamate private.
Utilizzando un codice prima di formare il numero, il dipendente può inviare tutti gli Sms che vuole a tutti i telefonini di tutti i gestori. Tutto il traffico privato che oltrepassa il plafond gratuito viene addebitato in busta paga, con una normativa precisa pubblica.
Oggi nessun lavoratore Telecom potrebbe essere licenziato per aver inviato Sms, e nemmeno per aver fatto inviare Sms da suo figlio; mentre può essere licenziato tuttora se non utilizza il codice (attingendo al plafond) per effettuare chiamate private e non di servizio dal telefonino aziendale.
Purtroppo la normativa più favorevole al lavoratore non era in vigore all'epoca dello svolgimento dei processi e la Cassazione si limita a verificare la legittimità delle procedure.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5924&numero=999
 
Indietro
Alto Basso