Il Grande Flop Del Dtt.....

L_Rogue ha scritto:
Tra un paio d'anni il DTT nostrano sarà già preistoria della tecnologia.

Per fortuna che abbiamo abbandonato l'analogico CCIR B/G nato a fine anni '40.
Se il DTT è preistoria, l'analogico che cosa era?
 
facciamola facile il dbv-t2 dovrebbe essere una tecnologia intermedia troppo vicina al dbv-t e troppo costosa per essere fattibile nel breve periodo i grandi network hanno speso molto per il passaggio al digitale
poi nuove tecnologie ce ne saranno sempre il problema è che ad un certo punto bisogna fare delle scelte e chi di dovere scieglie sempre di investire dove c'è un rapporto spesa guadagno vantaggioso
 
ilcobra ha scritto:
si questo è vero non è chè mi sta tanto simpatico.....ma credo di essere abbiettivo,perchè è chiaro a tutti chè è stata una mossa astuta quella di berlusca....da una parte i miglioramenti sono sempre gradidi....ma è palese chè gli unici canali nuovi di un interesse maggiore sono criptati facendo parte di mediaset.....

Trovo che non sei affatto obbittivo ma molto stupido!
tutta Europa è in digitale, in Inghilterra sono gia al dvb 2. In america pure sono passati al digitale, e noi all'analogico dovevamo rimanere?

Di canali ne sono nati tantissimi. Tra quelli nazionali e quelli regionali. Per quelli satellitari, beh direi che è molto comodo averli sulla stessa piattaforma invece di doversi dotare pure del decoder sat e di una parabola. Ah per la storia di Tivù Sat, beh l'idea è stata copiata dall'Inghilterra e la sua FreeSat.

-cut-
 
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6367W ha scritto:
Per fortuna che abbiamo abbandonato l'analogico CCIR B/G nato a fine anni '40.
Se il DTT è preistoria, l'analogico che cosa era?

Una tecnologia che funziona? ;)

A parte gli scherzi, la tecnologia digitale funziona.

Il digitale terrestre, insomma... Direi che zoppica, specialmente come lo vogliamo implementare qui da noi con 600 TV locali sul territorio nazionale.

Sarebbe bene distinguere le due cose, la tecnologia dalla specifica implementazione terrestre.

Oltretutto, l'esperienza degli switch off passati pare non essere servita proprio a nulla, perché i problemi sono sempre gli stessi, adattati alle diverse situazioni regionali, e l'informazione corretta è sempre e comunque assente.
 
@ VIANELLO_85

?

Se era rivolto a me, io mi riferivo proprio all'implementazione tecnica del digitale terrestre, comprese le difficoltà di trovare lo spazio per le 600 locali di cui sopra.
 
se in Italia non ci fosse un arretratezza da terzo mondo (si offenderanno anche per l'affronto) nelle infrastrutture sulla connettività a banda larga e fibra, soi sarebbe potuto puntare direttamente all' iptv dopo il dvb-t senza passare per il dvb-t2, ma saltare il dvb-t credo sia impossibile, visto che è imposto dalla cee per ridurre le emissioni e i consumi se non erro. Per gli stessi motivi temo dovremmo sorbirci anche il dvb-t2, anche e soprattutto per l'inattuabile strada della iptv.

poi che la gestione e assegnazione delle frequenze e lo strapotere di Mediaset, una rai priva di iniziative veramente efficaci per il rilancio, sono frutto di molti fattori che ormai tutti sappiamo.
 
Non è questione di chi ha voluto cosa, si sta sempre a suonare sullo stesso tamburo dando notizie che poi...non sono per nulla obbiettive ma di parte e senza avere la minima idea di cosa si stia parlando.
Il digitale non è stato voluto ma imposto come in qualsiasi altro paese Europeo e potrei aggiungere del mondo in quanto razionalizza e ordina (in teoria) lo spettro elettromagnetico senza contare il risparmio energetico che...nonostante questa cosa da quelli "obbiettivi" non viene mai menzionata, sta facendo risparmiare migliaia di Kilowatt in tutta Italia e nel resto del mondo con conseguente diminuzione dei campi elettromagnetici.
Basti pensare che un canale da Valcava prima necessitava di 20 KW per avere una copertura decente e ora se la cava con meno di un quarto veicolando più emittenti....

I canali criptati se vogliamo essere veramente obbiettivi sono una minima percentuale e l'interesse a tali canali è del tutto soggettiva. A me di vedere il calcio non mi interessa e ho trovato sul digitale free alcuni dei canali che ora seguo più spesso come RAI 4/5 e Rai Movie...

Ma siccome questa è l'Italia, di gente che passa il tempo a fare "strumenti da falegname" mentali invece di qualcosa di più utile e costruttivo ne è piena l'aria.
E' inutile pure quanto ho scritto sopra, tanto se sono convinti che sia come dicono loro non c'è verso di fargliela capire....tempo perso, meglio farsi un sudoku...e ve lo dico da tecnico del settore che a volte riceve certe telefonate da fantascienza...
 
L_Rogue ha scritto:
Una tecnologia che funziona? ;)

Ti posso citare tanti esempi in cui funziona molto meglio dell'analogico.
Così come esistono aree - dimenticate da tutti! - in cui nemmeno l'analogico non ha mai funzionato bene.

Io, nella casa al lago, in analogico avevo sempre avuto problemi (tant'è che usavo il satellite ante TivùSat con i problemi di criptaggio).

Però si vedeva benissimo in digitale la Tv Svizzera!!!

Dopo lo switch off, miracolo!, dove prima vedevo poco o niente, ho inziato a vedere perfette decine di reti....
 
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Come quasi sempre succede in Italia, è dai tempi dei Guelfi e del Ghibellini che le persone vengono indotte a spegnere il cervello ed a schierarsi pro o contro qualcosa in funzione del vantaggio/svantaggio di qualcuno che conta...
Ragionando obiettivamente, dal punto di vista strettamente tecnico non si può eccepire nulla sui vantaggi del digitale, che è poi la stessa cosa avvenuta con molti anni d'anticipo sul satellite.
Grande risparmio di banda, possibilità di utilizzare potenze ridotte, segnali perfetti e non degradati (niente più doppie immagini, effetti neve, etc.), almeno finchè i livelli rimangono oltre la soglia minima ed il FEC può metterci una pezza.
Non ha invece sicuramente aiutato ad anticipare la diffusione del digitale sul territorio il desiderio di cominciare a far business pay TV prima dello switch off. Non è stato nemmeno corretto, a mio modo di vedere, il tentativo di piazzare nelle case degli italiani decoders buoni per la pay TV piuttosto che FTA (sovvenzione solo agli MHP), col pretesto di un'interattività che ci sogneremo, almeno fino a che la banda larga non si diffonderà.
Qui (e solo qui) possiamo dare un po' di ragione a quelli che insinuano interessi privati nella gestione del passaggio al DTT, rilevando anche modalità di transizione ed assegnazioni di frequenze che hanno in buona parte ricalcato i vecchi metodi degli ultimi 30 anni.
Riassumendo, del DTT non si può dire altro che bene, fatti salvi certi sistemi che hanno guardato a non scalfire le posizioni dominanti piuttosto che ad agevolare la rapidità e la semplicità di transizione.
;)
 
Il discorso della preferenza dell'analogico può esser fatto da coloro che abitavano in città, nei capoluoghi di provincia e zone collegate, mentre in altre zone con ostacoli orografici ci sono sempre stati problemi.
Ora con il digitale è incrementato il numero dei canali e anche la qualità di segnale è nettamente migliore.
 
Euplio ha scritto:
rispetto all'analogico il peggioramento del segnale si vede quando squadretta,però anche se un segnale è poco potente si prende bene.Per esempio da me rai 3 campania era veramente inguardabile con tantissimi puntini bianchi.Ora invece i 3 mux rai si vedono "bene";)
 
Quoto Agostino 31.
Ora è veramente buono il segnale, se si registra un programma e lo si passa, per es. in dvd con l'intenzione di conservarlo, non ci sono righe, effetto neve, interferenze e la qualità è ottima.
Solo quando la telecamera inquadra dei primi piani a volte non c'è chiarezza, ma capita solo su alcuni canali, soprattutto locali.
Quando appena preso il decoder ricevevo i primi mux in dtt, come il locale gold tv rimanevo sorpreso della chiarezza, anche perchè non ho mai avuto il sat.
Io in analogico non ho praticamente mai avuto un segnale chiaro su nessun canale, salvo qualche caso raro, e ora invece ho i mux davvero perfetti.
Tutta un'altra cosa rispetto al vecchio sistema, anche se c'è il problema che in caso di maltempo o problemi di SFN se i mux saltano sono a schermo nero e lo sono anche se si ricevono male, mentre prima finiva comunque per vedersi qualcosa.
 
Tuner ha scritto:
Non ha invece sicuramente aiutato ad anticipare la diffusione del digitale sul territorio il desiderio di cominciare a far business pay TV prima dello switch off. Non è stato nemmeno corretto, a mio modo di vedere, il tentativo di piazzare nelle case degli italiani decoders buoni per la pay TV piuttosto che FTA (sovvenzione solo agli MHP), col pretesto di un'interattività che ci sogneremo, almeno fino a che la banda larga non si diffonderà.

D'accordo.
Aggiungo che pure non ha aiutato, anzi ha ostacolo, il fatto che sino all'altro ieri fossero in vendita televisori analogici, quando da diversi anni era noto il passaggio al digitale. Un grosso vantaggio per costruttori e venditori che oggi hanno un'altra spinta a far cambiare il televisore.

Pochi anni fa, quando in Italia c'era il boom dei televisori piatti (boom molto più che nel resto di Europa), quelli con il decoder digitali erano ben pochi, spesso sconsigliati dai venditori stesso ("il digitale terrestre? è obsoleto, non si sa se prenderà piede" quando era tutto già deciso e noto agli addetti ai lavori). Mi ricordavano quei concessionari che pur di facilitare la vendita sconsigliavano l'ABS!!!!
 
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Per trasmettere un canale HD in analogico (comprimendo con l'HD-MAC) servivano 36MHz. Sottolineo, un canale (solo uno), avrebbe occupato la "bellezza" di 5 canali UHF.
Il passaggio dall'analogico al DVB era assolutamente inevitabile.
:evil5:

6367W ha scritto:
Pochi anni fa, quando in Italia c'era il boom dei televisori piatti (boom molto più che nel resto di Europa), quelli con il decoder digitali erano ben pochi, spesso sconsigliati dai venditori stesso ("il digitale terrestre? è obsoleto, non si sa se prenderà piede" quando era tutto già deciso e noto agli addetti ai lavori).
 
MyBlueEyes ha scritto:
Davvero dicevano così? :eusa_wall:

Quando i televisori in commercio con il DTT erano pochi, i venditori avevano poco interesse nello spingerli. Li vendevano solo a quei pochi che ne facevano esplicita richiesta.

Se qualcuno insisteva, spiegavano che era possibile aggiungere il decoder (che allora costava parecchio) a qualunque televisore, quindi i televisori digitali apparivano inutili.

Le trasmissioni digitali in Italia erano partite nel 2003, il primo switch off è stato nel 2008 (Sardegna), ma ancora i televisori digitali erano pochi e cari.

Chi ha rotto il ghiaccio fu la Sony che decise di avere in catalogo dal 2006 solo televisori con DVB-T incorporato per tutto il mercato Europeo di fatto avviando la riduzione dei prezzi. Ma gli altri costruttori aspettarono ancora qualche anno ad adeguarsi quando le trasmissioni digitali ormai di ampliavano in tutta Europa.

Del resto esistevano associazioni dei consumatori, politici e pensatori vari che inviatavano a "boicottare il digitale", bollato come una tecnolgia inutile e obsoleta, ignorando che di lì a pochi anni la televisione analogica sarebbe stata spenta in tutto il mondo.

Comprensibile che in questo clima, diversi costruttori ben si guardavano da "imporre" ai loro clienti il televisore DTT, e si fregavano le mani vendendo televisori analogici sapendo che di lì a pochi anni sarebbero diventati obsoleti e da sostituire.
 
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