Il ritorno delle rivolte in Tunisia

Ennhada, il partito islamico che ha stravinto le elezioni per l'Assemblea Costituente, si mostra buonista e rassicurante.
Di contro comincia già a parlare di utilizzare solo l'arabo; per strada si incominciano a vedere molti burka (e derivati), file in attesa di soli uomini o solo donne; uomini in barba, kefia e tunica........sai cosa hanno fatto a Nessma tv.......insomma ne vedremo delle belle.
 
Cosa ti aspettavi? Che rivinceva il partito socialista di Ben Alì?
Quando si vive sotto un regime autoritario, quando questo finisce, si tende a volere l'opposto.
 
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insomma non si scappa dalla dittatura, cambia il colore politico ma non la forma di stato :eusa_wall:

mi spiace solo per chi ha lottato per avere uno stato veramente democratico:(
 
cheguevara63 ha scritto:
Non riesco a capire....indicono libere elezioni dopo tanti
anni, e vince un partito islamico che centellina la libertà..
Boh...!!!
non vogliono diventare come noi, non vogliono il nostro degrado a casa loro. Non accerteranno facilmente di essere governati da omosessuali dichiarati o cocainomani evidenti, non accetteranno mai di essere governati da donne, non accetteranno mai il divorzio tantomeno il matrimonio tra uomini. non vorranno il nostro capitalismo ormai fallito quanto il comunismo. Se vedono quello che succede nel nostro paese è sicuro che faranno di tutto per non caderci anche loro
 
Immagino che la soluzione sia quella di rinunciare alle libertà individuali sancite dall'ONU, sul modello oligarchico islamico-iraniano-talebano.
Dalla padella alla brace.
 
s8un3no ha scritto:
non vogliono diventare come noi, non vogliono il nostro degrado a casa loro. Non accerteranno facilmente di essere governati da omosessuali dichiarati o cocainomani evidenti, non accetteranno mai di essere governati da donne, non accetteranno mai il divorzio tantomeno il matrimonio tra uomini. non vorranno il nostro capitalismo ormai fallito quanto il comunismo. Se vedono quello che succede nel nostro paese è sicuro che faranno di tutto per non caderci anche loro

Perdona la franchezza, ma la tua è veramente una visione da.....sottountreno!
 
adriaho ha scritto:
insomma non si scappa dalla dittatura, cambia il colore politico ma non la forma di stato :eusa_wall:

mi spiace solo per chi ha lottato per avere uno stato veramente democratico:(

Non ti scoraggiare. La maggior parte dei tunisini vuole la democrazia e la libertà.
Ennhada ha il 42/100 delle preferenze. Sono tante, ma non costituiscono la maggioranza. Troppi partitini hanno disperso i voti utili.
La Tunisia si trova in una situazione molto delicata e fluida.
La povertà che affligge larghi strati della popolazione ha spinto molti ad un voto di "rottura". Gli islamisti di Ennhada hanno fatto proselitismo casa per casa, promettendo aiuti economici e facendo leva sull'ignoranza ed un certo revanscismo panarabo (provenienza dei soldi? Arabia Saudita? Salafiti?).
Sono stati abbandonati dall'Occidente che volgeva lo sguardo piuttosto sulla Libia e tutti i problemi connessi.
 
Però consentimi di dire caro relop che se la Tunisia era divenuta una delle principali economie dell'Africa lo doveva proprio all'occidente. Se i francesi (e anche noi italiani) non avessimo investito loro sarebbero stati a livelli ben peggiori.
Ora chi avrà più il coraggio di andare nei tiepidi lidi tunisini però?
 
@alex86

In Tunisia ci ho vissuto per anni.
E' vero quello che dici: l'economia "girava" per merito soprattutto dei francesi e degli italiani.
Pero'.......i benefici li vedevano (oltre che i francesi e gli italiani) i parenti di Ben Ali e i Trabelsi parenti della moglie.
Nessuno, dicasi nessuno, poteva impiantare alcunchè in Tunisia se prima non "passava" (con un lauto buon passaggio) prima dalle parti di uno di quei farabutti.
Il popolo ha goduto drammaticamente poco di quello che gli passava "sotto il naso".
Aggiungo che questo sistema era noto sia alle autorità francesi che a quelle italiane in Tunisia, le quali si sono sempre girate dall'altra parte facendo finta di non vedere.
Un certo sottosegretario ha esaltato Ben Ali sino al giorno prima che i tunisini lo cacciassero a furor di popolo. Che figura!
 
Ah certo. Non nego che quei signori, come molti altri, fossero dei farabutti.
Ma era meglio un pezzo di pane che una mollica di pane. Questa oligarchia che ha tenuto su la Tunisia per anni è stata la causa dello sviluppo economico. Se Ben Alì fosse stato più furbo se ne sarebbe andato da solo, perché era inevitabile che una volta scoperto l'alto grado di ricchezza sottratta si scatenasse il finimondo. Del resto l'uomo è avido, ma la gente lo è ancor di più ;)
 
alex86 ha scritto:
Ma era meglio un pezzo di pane che una mollica di pane.
Questo poteva andar bene un tempo.
La società, anche quella tunisina, è dinamica. Forse hai una visione statica dei popoli: quando chi ha avuto il pezzo di pane al posto della sola mollica e vede che il suo vicino ha anche l'arrosto, il contorno, la frutta, il dolce, il caffè ed il gelato si farà altri conti!
alex86 ha scritto:
Questa oligarchia che ha tenuto su la Tunisia per anni è stata la causa dello sviluppo economico. Se Ben Alì fosse stato più furbo se ne sarebbe andato da solo, perché era inevitabile che una volta scoperto l'alto grado di ricchezza sottratta si scatenasse il finimondo. Del resto l'uomo è avido, ma la gente lo è ancor di più ;)
No. assolutamente no. Lo sviluppo economico (come lo chiami tu) della Tunisia è stato lo sviluppo enorme delle casse private dei Ben Ali e dei Trabelsi. Questi signori erano arrivati ad un tale grado di arroganza e sopraffazione che hanno fatto presto dimenticare le (poche) cose buone fatte durante questi anni di autocrazia: istruzione per tutti, ma pane per pochi.
Il settore turistico (per fare un esempio) fortissimo in Tunisia ed a costi relativamente più bassi che in Europa (in special modo se raffrontati con quelli in Italia) facendo uso di operatori mal pagati e stagionali non ha portato che mollichine alla popolazione. Per non parlare delle regioni lontane dal mare.
Ti faccio un esempio chiarificatore: un mio amico italiano operante da anni nel campo della vinificazione, nel 2003 ha rilevato una vecchia azienda vitivinicola (esistente a Grombalia, fra Tunisi ed Hammamet) ex francese espropriata dallo Stato tunisino al tempo dell'indipendenza (1956).
Poi ha comprato macchinari, silos, vinificatori, circuito del freddo, stazioni di imbottigliamento, macchine operatrici, ha ripiantato e selezionato i vigneti ed ha ristrutturato l'opificio e gli uffici.
Dopo la prima vendemmia si è presentato Mohammed Trabelsi con i carrarmati (si proprio con i carrarmati) pretendendo la cessione dell'azienda sic et simpliciter (aveva già le carte in mano da fargli firmare). A quel punto il mio amico (e conterraneo) si è dovuto rivolgere alle autorità italiane che si sono rivolte a quelle francesi (la trafila è stata lunghissima, non te la posso raccontare tutta). Sono intervenuti i "servizi" francesi (con pressioni dirette su Ben Ali). Finalmente poi lo hanno lasciato in pace.
Questo amico da' lavoro a circa 150 persone fra tunisini ed italiani, che come al solito lavorano gomito a gomito.
Poi mi spiegherai qual'è la differenza fra l'uomo e la gente!
;)
 
La differenza tra uomo e gente è data dal fatto che "in branco" la gente si sente autorizzata a rischiare di più di quanto non farebbe singolarmente ;)
 
Una notizia che non sono riuscito a trovare nei "media" nostrani:

Ennahda (il partito islamico, autodefinitosi moderato) ha raggiunto il primo scopo della sua esistenza. In Tunisia è riuscito ad accaparrarsi i tre Ministeri "chiave" dove andranno ad insediarsi:
  1. Ministero degli Affari Esteri;
  2. Ministero della Difesa;
  3. Ministero degli Interni.
Ve lo comunico con tantissimo rammarico perchè credo che sia questo il preambolo per atteggiamenti non più amichevoli nei nostri confronti e nei confronti degli Occidentali in generale.

:sad:
 
milice-religieuse-1.jpg



Non ci credereste! Ebbene si. Da oggi in Tunisia esiste la "Polizia della religione", come dice l'articoletto che vi propongo:


http://directinfo.webmanagercenter....ree-la-premiere-police-religieuse-en-tunisie/

"La creazione della prima polizia religiosa per la protezione della virtù e la prevenzione del vizio per proteggere i valori islamici del paese, sarà la ciliegina sulla torta o la goccia che farà traboccare il vaso.
Le promesse di tolleranza, del rispetto altrui e del diritto alla differenza, tutte le promesse fatte agli elettori, se ne stanno andando a quel paese in quel Paese. :mad:
 
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