La casa sul lago del tempo

Il gradimento di un film è inversamente proporzionale al numero di volte in cui si guarda l'orologio durante la visione.:icon_twisted::D
Se dovessimo vedere solo i film consigliati da critici ed opinionisti (professionali e non) finiremmo per smettere di andare al cinema, ed il cinema finirebbe.:icon_twisted::D
 
m4ybe ha scritto:
io mi ero già espresso in materia....:D
se ci sono discordanze su questa favoletta da educande...

sei d'accordo andag?;):):D

:D
ma le discordanze sono benvenute, i diversi punti di vista sono da rispettare.
Benvenuta la discussione, è il sale del forum.
Se mi dite che è un film melenso, o da educande, o che vi siete annoiati guardandolo, questa è un'opinione su cui posso non essere d'accordo (e infatti non lo sono), ma la rispetto.

Se però vengono citati "a carico" del film difetti di sceneggiatura che non ci sono, solo perchè sono sfuggiti certi aspetti (forse sfuggiti perchè si stava guardando l'orologio icon_wink), di questo sinceramente non si può dare la colpa al film.
Ci credo, a questo punto, che uno si sia annoiato.

Come avevo scritto già all'inizio, non considero nè ho "votato" questo film come un capolavoro assoluto; e può senz'altro sembrare un po' la solita sdolcinata storia d'amore.

Quello che secondo me lo riscatta è la sceneggiatura e lo sviluppo dei livelli temporali in un modo tutt'altro che banale e "predigerito", anzi molto stimolante ed "esigente" (demanding :D) nei confronti dello spettatore, e che sia così me lo conferma ulteriormente questa nostra chiacchierata :D
Poi magari il merito va totalmente all'originale coreano (che mi sembra nessuno di noi abbia visto).
Ciao!
 
Mi è capitato di vedere anche film di Alexandrov e Pyriev, ma ammetto di essere un po' carente sui melò coreani.;)
...e comunque stiamo parlando di un altro film.
...e comunque ho già scritto che va fatta una scelta se accettare o no il postulato dei giochi temporali.
...se tu sei hai accettato quel postulato (paradosso è un termine che non calza, visto che richiama qualcosa di scientifico) probabilmente hai goduto di una storia che trascende la realtà, e mi fa piacere che il film ti sia piaciuto.
...se invece mi vuoi convincere che nel film non ci siano incongruenze, allora esistono delle serie difficoltà oggettive a condividere il tuo punto di vista.

andag ha scritto:
Poi magari il merito va totalmente all'originale coreano (che mi sembra nessuno di noi abbia visto).
Ciao!
 
gahan ha scritto:
Non mi toccate Donnie Darko. E smettetela in generale di sparar ****ate, soprattutto Tuner. :lol: ;)
no no non te lo tocco proprio....stupendo! :D ma è mai stato aperto un 3ad a riguardo? avrei giusto qualche dubbio ancora in sospeso:D
 
Tuner ha scritto:
Il gradimento di un film è inversamente proporzionale al numero di volte in cui si guarda l'orologio durante la visione.:icon_twisted::D
Il gradimento personale, non il valore. Ricordiamoci che i gusti non fanno un giudizio. Il valore lo si vede in un modo un po' più analitico, anche se ognuno può motivare diversamente (ma motivare), altrimenti possiamo spararci. Perché la gente il più delle volte guarda l'orologio solo perché è scema (ops... Perché ha certi "gusti" :D ), non perché il film non vale. :eusa_shifty:
 
Questo chiamasi sofisma, mio caro.:D
Se il film piace/interessa solo a pochi eletti (gli altri sono tutti scemi ? :eusa_shifty:), di fatto si tratta di un'opera che ha fallito.
Analiticamente, ma direi che sarebbie più azzaeccato dire "formalmente", l'impalcatura può essere perfetta ma contenere il nulla, o per contro, la sostanza essere molta, ma resa malamente sfuggire ai più.
E' il connubio che conta, ovvero il risultato complessivo. Possiamo stare una vita a discutere, sezionare ed analizzare, motivare, ma tanto non cambia nulla.
Con una metafora gastronomica, un piatto può risultare esteticamente appetitoso, tuttavia non si può prescindere dall'olfatto e dal gusto.
...e quel che conta, il metro, alla fine è proprio il gradimento.:eusa_whistle:

gahan ha scritto:
Perché la gente il più delle volte guarda l'orologio solo perché è scema (ops... Perché ha certi "gusti" :D ), non perché il film non vale. :eusa_shifty:
 
Tuner ha scritto:
Questo chiamasi sofisma, mio caro.:D
Se il film piace/interessa solo a pochi eletti (gli altri sono tutti scemi ? :eusa_shifty:), di fatto si tratta di un'opera che ha fallito.
Analiticamente, ma direi che sarebbie più azzaeccato dire "formalmente", l'impalcatura può essere perfetta ma contenere il nulla, o per contro, la sostanza essere molta, ma resa malamente sfuggire ai più...

questo sì che mi sembra un sofisma, o cercare di sollevare un polverone per confondere quella che era la mia (molto semplice) risposta iniziale.
Mi spiace che si vada per le lunghe perchè mi costringe ad essere più esplicito.

Se tu parli di "amnesie" di Sandra Bullock al ristorante, e ti stupisci del tuo stupore... o se ritieni un'insensatezza il "libro in 3d (cos'è, c'è un limite di peso anche per i viaggi nel tempo? le lettere sì, i libri no? doveva mettere più affrancatura? :D) pubblicato anni dopo" significa, molto semplicemente, che non hai compreso quello che stavi vedendo.
Perchè è chiaro che la Bullock non poteva sapere, ed è molto chiara la dinamica con cui appare il libro. Questi sono elementi OGGETTIVI, se ti sono sfuggiti non muore nessuno, però non dovresti dare la colpa al film di quella che nella fattispecie è stata una disattenzione tua.
O, in altre parole, prima di dare la colpa a un film bisognerebbe avere l'umiltà (o la mancanza di presunzione) di chiedersi se si è capito ciò che si è visto.

Solo dopo, allora, diviene assolutamente lecito quello che tu scrivi, analizzare se "l'impalcatura contiene il nulla", o la sostanza viene resa malamente, o anche dire molto semplicemente che ci ha fatto schifo.

Ma questo non è quello che avevi scritto tu all'inizio, è non è il rilievo a cui ti ho risposto io.
 
Tuner ha scritto:
...e comunque ho già scritto che va fatta una scelta se accettare o no il postulato dei giochi temporali.
mi sembra chiaro, a questo punto, che tu questo postulato non lo hai accettato. Ma allora, perchè guardare il film?

Tuner ha scritto:
...se invece mi vuoi convincere che nel film non ci siano incongruenze, allora esistono delle serie difficoltà oggettive a condividere il tuo punto di vista.
può darsi che ci siano, ma abbiamo già visto che non sono quelle che hai citato tu. Quali sono, dunque? Bisognerebbe comunque, come dice il saggio gahan, stare attenti a non confondere ciò che è "oggettivo" e ciò che è "soggettivo", perchè noto una certa confusione.
 
andag ha scritto:
significa, molto semplicemente, che non hai compreso quello che stavi vedendo.
E non ha compreso molte altre cose, pare. :eusa_shifty:

Tuner ha scritto:
Se il film piace/interessa solo a pochi eletti (gli altri sono tutti scemi ? :eusa_shifty:), di fatto si tratta di un'opera che ha fallito.
Analiticamente, ma direi che sarebbie più azzaeccato dire "formalmente", l'impalcatura può essere perfetta ma contenere il nulla, o per contro, la sostanza essere molta, ma resa malamente sfuggire ai più.
E' il connubio che conta, ovvero il risultato complessivo. Possiamo stare una vita a discutere, sezionare ed analizzare, motivare, ma tanto non cambia nulla.
Ma cosa caso dici? Ogni anno i panettoni incassano più di ogni altro film italiano: dovrei dedurre che Natale a New York è un film migliore di Nuovomondo perché meno persone si sono annoiate mentre lo guardavano? Ma va là... :D
 
andag ha scritto:
beh ma quella è una normalissima ellissi narrativa... non vorrai che ti facciano vedere in tempo reale tutte le ore che passano tra quando uno scrive e l'altra risponde... :D.

Anche nel meraviglioso 84 Charing Cross Road (il che mi ricorda che bisognerà dedicarci un thread, prima o poi) i due protagonisti sembrano in chat, eppure si scrivono lettere, buone vecchie lettere cartacee, tra New York e Londra... :D
Ah, mi ero scordato... :D Beh, vabbe', non è questione di ellissi. Le cose son molto diverse: qui sembra proprio che si rispondano con frasi brevi come sentissero l'altro interloquire all'istante, per esempio, mentre lì è evidente che quel che viene letto è una lettera.
 
Per la verità, il polverone non l'ho alzato io... così come i sofismi ed il capovolgimento dei ruoli non sono i miei. L'ultimo di gahan è addirittura un sofisma iperbolico talmente plateale, c'è panettone e panettone, slow food e fast food, che non abbisogna di replica.
(non volermene gahan, ma è proprio così:D)
Il punto è che, se vi risentite ogni volta che venite contraddetti, ed il presupposto è che gli altri sono scemi e dicono sono str***ate, purtroppo il problema è difficlmente risolvibile...
Amichevolmente :eusa_whistle::D;).

andag ha scritto:
questo sì che mi sembra un sofisma, o cercare di sollevare un polverone per confondere quella che era la mia (molto semplice) risposta iniziale.
 
gahan ha scritto:
...mentre lì è evidente che quel che viene letto è una lettera.
non sono molto d'accordo (elemento soggettivo :D) su questo. Anche in Charing Cross lo scambio diviene sempre più colloquiale, fino a sembrare, appunto, un colloquio. Ad un certo punto i protagonisti guardano direttamente in macchina, se ricordo bene, quasi a sottolineare l'aspetto molto intimo di quello che è ormai diventato un parlare/parlarsi direttamente. Quando ho visto questo Lake House mi è venuto in mente 84CCR per questo procedimento (e soltanto per questo parallelismo, ovviamente), poi ho avuto la possibilità di rivedere 84CCR e l'impressione mi si è confermata. Impressioni personali comunque, e molto OT oltretutto :D
 
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Tuner ha scritto:
Il punto è che, se vi risentite ogni volta che venite contraddetti...
come hai senz'altro capito non è che "risentiamo" quando veniamo contraddetti, (io e gahan ci contraddiciamo in continuazione e senza problemi) è che non si possono far passare per difetti del film quelli che sono difetti di comprensione del film (perchè è questo, scusa la franchezza, ciò che emerge da quello che hai scritto).
Poi il film farà senz'altro schifo, prima però bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di cercare di capire cosa dice, oppure di riconoscere di non aver capito cosa dice.
 
andag ha scritto:
non sono molto d'accordo (elemento soggettivo :D) su questo. Anche in Charing Cross lo scambio diviene sempre più colloquiale, fino a sembrare, appunto, un colloquio. Ad un certo punto i protagonisti guardano direttamente in macchina, se ricordo bene, quasi a sottolineare l'aspetto molto intimo di quello che è ormai diventato un parlare/parlarsi direttamente. Quando ho visto questo Lake House mi è venuto in mente 84CCR per questo procedimento (e soltanto per questo parallelismo, ovviamente), poi ho avuto la possibilità di rivedere 84CCR e l'impressione mi si è confermata. Impressioni personali comunque, e molto OT oltretutto :D
Non siamo OT, credo, perché stiamo paragonando questo film ad un altro. D'accordissimo su 84CCR, ma vedo poco in comune fra la sua intensa poesia (e ripeto che, pur se con tono colloquiale, lì leggono intere lettere ognuno col suo spazio; qui si rispondono a raffica l'uno sull'altra come si farebbe, appunto, in chat) e quella, di tutt'altra qualità, di The Lake House. Vabbe'... ;)

andag ha scritto:
come hai senz'altro capito non è che "risentiamo" quando veniamo contraddetti, (io e gahan ci contraddiciamo in continuazione e senza problemi) è che non si possono far passare per difetti del film quelli che sono difetti di comprensione del film (perchè è questo, scusa la franchezza, ciò che emerge da quello che hai scritto).
Poi il film farà senz'altro schifo, prima però bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di cercare di capire cosa dice, oppure di riconoscere di non aver capito cosa dice.
E questo è oggettivo. Ma soprattutto non ho capito come mai, per rispondere alle tue sacrosante osservazioni, il caro tuner si sia scagliato (a cavolo) su "critici e opinionisti" (sofisma, tra l'altro), come il "popolo" di cui lui sembra volersi fare paladino avesse giustamente detto "no" ad un film esaltato dalla critica. Tra parentesi, il pubblico che più popolare non si può di IMDb dà ben 6.8 di media: è più popolare andag di tuner! :D
 
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