Correggetemi se sbaglio fare radio sembra diventato un inseguimento del gruppetto che ascolta dallo smartphone, della micro-community che ascolta da internet, di quelle due persone che si sono accorte che è ascoltabile anche sul digitale terrestre, del pubblico degli ipod/ipad, lettori mp3, tutti caratterizzati dall' avere abitudini rapidamente mutevoli e flessibili (= scarsa o bassa propensione alla fedeltà di ascolto)..un gran casino per far risultare all' incirca lo stesso numero di ascoltatori di prima (quelli che sull' fm in tanti casi non ci stanno più e direi che i dati siano taroccati.. ovunque di ascoltatori ne han sempre meno o c' è un saliscendi di ascolti che rende poco sicura l' impresa.. che cosa vendere agli sponsor? la previsione d'audience in stile Otelma?).. ..è pensabile che si possa lavorare bene in questo modo?...sono perplesso...le sicurezze minime di chi volesse operare in questo ambito quali potrebbero essere? è vero che la trasformazione riguarda anche la tv ma l' esodo dalla tv tradizionale è enormemente più contenuto..vedo molto la morte della radio.. non vedo nessuna morte della tv...
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