La radio nel 2012? L' inseguimento delle briciole che insieme fanno numero?

EteriX

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Correggetemi se sbaglio fare radio sembra diventato un inseguimento del gruppetto che ascolta dallo smartphone, della micro-community che ascolta da internet, di quelle due persone che si sono accorte che è ascoltabile anche sul digitale terrestre, del pubblico degli ipod/ipad, lettori mp3, tutti caratterizzati dall' avere abitudini rapidamente mutevoli e flessibili (= scarsa o bassa propensione alla fedeltà di ascolto)..un gran casino per far risultare all' incirca lo stesso numero di ascoltatori di prima (quelli che sull' fm in tanti casi non ci stanno più e direi che i dati siano taroccati.. ovunque di ascoltatori ne han sempre meno o c' è un saliscendi di ascolti che rende poco sicura l' impresa.. che cosa vendere agli sponsor? la previsione d'audience in stile Otelma?).. ..è pensabile che si possa lavorare bene in questo modo?...sono perplesso...le sicurezze minime di chi volesse operare in questo ambito quali potrebbero essere? è vero che la trasformazione riguarda anche la tv ma l' esodo dalla tv tradizionale è enormemente più contenuto..vedo molto la morte della radio.. non vedo nessuna morte della tv...
 
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Ipotesi troppo catastrofiche,la maggior parte degli ascoltatori usa l'fm,è più semplice accendere l'autoradio o l'hi-fi molto più complesso l'utilizzo dello smart che viene usato principalmente per la navigazione.
 
easysat ha scritto:
Ipotesi troppo catastrofiche,la maggior parte degli ascoltatori usa l'fm,è più semplice accendere l'autoradio o l'hi-fi molto più complesso l'utilizzo dello smart che viene usato principalmente per la navigazione.
l'hi-fi hem...mah...una volta...i miei nipoti (14 anni) e i loro amici non l' hanno, non sanno cosa significa quella parola...la parte di fm che regge viene vissuta distrattamente in auto alternata a chiamate al cellulare, ascolto dei propri cd...
 
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Morirà l'FM? Per me è sicuro. Ed il DAB verrà strangolato nella culla...
Moriranno le stazioni radio? Secondo me no, le radio si rifaranno il look... magari le chiameremo con nomi più moderni del tipo "siti web con contenuti audiovisivi trasmessi in diretta", ed avranno una comunità di fedeli che si scambieranno commenti mentre ascoltano musica e trasmissioni inviate in streaming o riascoltano una vecchia trasmissione registrata da un podcast; ma a guardarla bene sarà sempre la cara e vecchia nonnina radio che si è rifatta il look per rimanere al passo con i tempi.
 
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EteriX ha scritto:
Correggetemi se sbaglio fare radio sembra diventato un inseguimento del gruppetto che ascolta dallo smartphone, della micro-community che ascolta da internet, di quelle due persone che si sono accorte che è ascoltabile anche sul digitale terrestre, del pubblico degli ipod/ipad, lettori mp3, tutti caratterizzati dall' avere abitudini rapidamente mutevoli e flessibili (= scarsa o bassa propensione alla fedeltà di ascolto)..un gran casino per far risultare all' incirca lo stesso numero di ascoltatori di prima (quelli che sull' fm in tanti casi non ci stanno più e direi che i dati siano taroccati.. ovunque di ascoltatori ne han sempre meno o c' è un saliscendi di ascolti che rende poco sicura l' impresa.. che cosa vendere agli sponsor? la previsione d'audience in stile Otelma?).. ..è pensabile che si possa lavorare bene in questo modo?...sono perplesso...le sicurezze minime di chi volesse operare in questo ambito quali potrebbero essere? è vero che la trasformazione riguarda anche la tv ma l' esodo dalla tv tradizionale è enormemente più contenuto..vedo molto la morte della radio.. non vedo nessuna morte della tv...
da poco ho postato una domanda sulle webradio e mi sento di replicare

per me sbagli
quando si sente che il tipo dall'ucraina stia ascoltando con "un'app" (vabbe') e replica al tipo che parla in radio, concordo sul velo pietoso

seppur lontane da un sinto fm di OTTIMA qualita' ,le web radio (non si parla di cell), in casa o ufficio sono comodissime.
la trovo comodissima, senza antenne ed ottima scelta

ps: (per me) le tecniche di rilevamento ascolti sono un nonsense. radio tv sat che sia ;)
 
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Chobin ha scritto:
seppur lontane da un sinto fm di OTTIMA qualita' ,le web radio (non si parla di cell), in casa o ufficio sono comodissime.

Sono lontane dalla qualità di un sinto FM solo per volere degli editori che preferiscono risparmiare banda; nulla gli impedirebbe di trasmettere come fanno alcune radio in alta qualità a bitrate elevato.

Ad esempio in Inghilterra BBC Radio 3 viene trasmesso su internet anche attraverso un servizio da loro definito "HD Radio" in formato AAC+ con un bitrate di 320kbps, un valore che il DAB+ italiano se lo sogna di notte; Questo servizio non è ufficialmente disponibile dall'Italia, ma cercando su Google attraverso le parole chiave "bbc radio hd outside uk" si trova facilmente il modo di aggirare questo blocco. La qualità per me è indistinguibile rispetto ad un CD Audio, l'unica pecca IMHO è quella di non trasmettere il titolo e la descrizione della musica che viene suonata.

Questo *E'* servizio pubblico, CACCHIO! ;)
 
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EteriX ha scritto:
Correggetemi se sbaglio fare radio sembra diventato un inseguimento del gruppetto che ascolta dallo smartphone, della micro-community che ascolta da internet, di quelle due persone che si sono accorte che è ascoltabile anche sul digitale terrestre, del pubblico degli ipod/ipad, lettori mp3, tutti caratterizzati dall' avere abitudini rapidamente mutevoli e flessibili (= scarsa o bassa propensione alla fedeltà di ascolto)
investire per offrire su nuove piattaforme e possibilità alternative il proprio prodotto con possibilità di farlo anche a standard ricettivi migliori e qualitativi più alti, e con la possibilità di ampliare il potenziale numero di ascoltatori (anche sulle cosiddette fasce orarie più deboli), è una mossa doverosa delle emittenti radiofoniche che puntano nel settore in cui operano, oltre che per dimostrare anche di essere al passo con i tempi e con l'evoluzione continua tecnologica, ed è un dovere verso gli ascoltatori, che sicuramente in questo non possono che aumentare il loro grado di fidelizzazione.

...un gran casino per far risultare all' incirca lo stesso numero di ascoltatori di prima (quelli che sull' fm in tanti casi non ci stanno più e direi che i dati siano taroccati. ovunque di ascoltatori ne han sempre meno o c' è un saliscendi di ascolti che rende poco sicura l' impresa.. che cosa vendere agli sponsor? la previsione d'audience in stile Otelma?).. ..è pensabile che si possa lavorare bene in questo modo?...sono perplesso...le sicurezze minime di chi volesse operare in questo ambito quali potrebbero essere? è vero che la trasformazione riguarda anche la tv ma l' esodo dalla tv tradizionale è enormemente più contenuto..vedo molto la morte della radio.. non vedo nessuna morte della tv...
qui con me sfondi una porta aperta, ma dovresti sapere che a certi livelli si inizia solo a giocare con i soldi e con la vita delle persone. ti faccio un esempio. ti è mai capitato di vedere i titoli delle società in borsa nei mesi estivi? sono sempre tutti in down poi senti che il tutto viene spiegato con naturalezza con un "gli investitori in questo periodo vendono i loro titoli per monetizzare per pagarsi le ferie estive" !!! capisci in che razza di sistema illogico e marcio fatto da gente che è pronta a rovinare un'azienda per comprare un anello alla propria moglie... altro che discorsi di ranking ecc... e la stessa cosa è quello dell'audience. si gioca con dei numeri fantasiosi come noi scommettiamo con la schedina del totocalcio e del lotto. infatti se per esempio vedi in politica, exit pool e proiezioni (l'equivalente del sistema di elaborazione dati audience) diventano totalmente carta straccia quando hai i dati veri in mano. ma siccome qui invece non c'è un modo per avere dati veri in mano, quindi neanche la controprova certificata, allora si accetta di giocare al gioco dell'audience, con le sue regole, indifferentemente che queste abbiano una ragione logica di essere o meno...
 
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