
Continua il ritorno alle radici per Rubini, che le conserva senza mai averle abbandonate come testimoniato dall'accento, e per Bentivoglio che invece deve proprio riscoprirle. Un film con tanta carne al fuoco in una riflessione esistenziale ospedaliera che a mio avviso si perde in vagheggiamenti poco utili che annacquano, assieme ai tanti volti amici senza meta, questo dialogo col passato e con la terra d'origine.
Voto: * ½