L'amore sospetto

andag

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di Emmanuel Carrère, con Vincent Lindon.

Titolo italiano abbastanza inspiegabile per questo La moustache.
Marc (Lindon) decide di tagliarsi i suoi storici baffi, un po' per curiosità, e un po' per sorprendere moglie, amici, colleghi: nessuno se ne accorge.
Anzi... (e non diciamo di più).

Quella che sembrerebbe una cosa da poco, in realtà per il protagonista è una radicale disconferma della sua identità, del suo ruolo in mezzo agli altri, della sua stessa esistenza che in qualche modo viene negata.
Marc sprofonda in una crisi in cui non sa se dubitare più di se o degli altri... Carrère riesce bene a stratificare gradualmente gli elementi dell'inquietudine, costruendo il film su un materiale così povero, fragile ed essenziale, che una regia ed un interprete meno abili avrebbero potuto facilmente far franare il tutto.
Invece la costruzione regge, leggera e delicata come un castello di carte, ma regge.
Insieme al protagonista, il film sembra un po' perdersi prima del finale, ma bisogna pur perdersi per ritrovarsi, no?

***
 
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