In Rilievo L'angolo della memoria

Arte: e' morto il fotografo Sebastiao Salgado =
(AGI/AFP)
uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi,se non il più grande: una capacità unica nei suoi ritratti in bianco e nero di cogliere gli aspetti più reconditi e sorprendenti di un'umanità spesso dolente, composta da vinti,diseredati, sconfitti dalle devastazioni economiche e naturali, solcati anche nei volti,nelle pieghe,nelle rughe dal passaggio del tempo e da condizioni si sfruttamento quando non dagli effetti dilanianti di guerre e razzie di tutti tipi.
Salgado ci ha mostrato gli aspetti più crudi e misconosciuti della realtà,senza mai abbandonarsi alla speculazione e all'immagine d'effetto,sempre attento - come ha avuto egli stesso modo di dirlo in una delle sue ultime interviste - a non dimenticare mai la dignità e la pietas.

Youtube ha un documentario prezioso "Il sale della terra",presentato anche a Cannes,sezione Certains Regard, con i suoi lavori.


Per saperne di più su questo e in generale su di lui

 
È morto l'ex giornalista Rai Giancarlo Santalmassi; è stato anche il primo direttore di Radio 24.
 
È morto l'ex giornalista Rai Giancarlo Santalmassi; è stato anche il primo direttore di Radio 24.
altro esponente del buon tg2 che fu (autorevole e di tendenza)
Lasciò o venne indotto a lasciare la rai troppo presto.Anche a Radio24 ebbe qualche problemino.
 
All'età di 68 anni è morto l'attore Pietro Ghislandi: comico del Drive In e di Striscia, ventriloquo con il pupazzo Sergio.

 
È morto l'ex giornalista Rai Giancarlo Santalmassi; è stato anche il primo direttore di Radio 24.
Aveva un tono di voce rassicurante e un eloquio appropriato, per niente ansiogeno,con un'ottima presenza e un fare distinto,completamente all'antitesi rispetto alla frenesia odierna. Restò impressa nella memoria di molti la tenuta rigorosa e puntuale che dimostrò in occasione della tragedia del piccolo Alfredino Rampi a Vermicino: fu il primo a darne notizia in diretta tv. In seguito subentrò anche il TG1 e il TG3 chiedendo di agganciarsi nelle more con gli stessi mezzi, "invidiosi degli ascolti" - come ebbe a dire con una certa punta di cinismo,la stessa che lo portò - per sua stessa ammissione - a privilegiare il racconto del fatto in tutta la sua drammaticità.
L'amarezza con cui a posteriori ha raccontato il dietro le quinte e la convinzione dell'errore nel trasformarla in un grande barnum mediatico traspariva nelle parole che rilasciò pochi anni fa,che lo indussero anche a una profonda riflessione sul mestiere.


Quella chiusa sulla più che fondata e plausibile arma di "distrazione di massa per non parlare delle liste della P2, rese pubbliche pochi giorni prima" lascia anche intuire il perchè Santalmassi finì per rendersi inviso ai vertici...

Del resto a proposito di circhi mediatici aveva già capito e anticipato tutto molti decenni prima il grandissimo Billy Wilder ne "L'asso nella manica",memorabile film del 1951 con Kirk Douglas
 
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