Due donne profondamente libere,libere fino alla fine,come ha scritto con molta sensibilità Francesco Prisco nel suo pezzo su Il sole 24 Ore.
Grandissime professioniste: bellissime,ai tempi d'oro neppure lo schermo bastava a contenerle per la loro altezza e soprattutto per quelle gambe da sogno, spettacolari,talmente fuori dall'ordinario da entrare nell'immaginario di chi per la prima volta in Italia aveva modo di assistere ai loro balletti e musiche.
Antonello Falqui - forse il miglior regista di spettacoli tv in Italia, le valorizzò al meglio e loro risposero con un'intesa reciproca profonda, dimostrando di essere capaci non solo di ballare (stupendamente),ma anche di cantare e intrattenere.Anche il termine soubrette sarebbe troppo limitativo.
E riscossero successo anche all'estero, con Frank Sinatra e Fred Astaire.
La scelta di andarsene in concomitanza, col suicidio assistito, è anch'esso un segno della loro indipendenza: scelta atroce a sentirla,come in altri casi anche di recente,ma - è bene ricordarlo - che non può essere compiuta a cuor leggero,anche in considerazione del fatto che sia in Germania come per altri in Svizzera la procedura è molto rigorosa e prevede criteri di accoglimento adeguatamente strutturati.
La stessa scelta che hanno effettuato con l'eredità dice molto del loro carattere: hanno deciso di lasciare i loro beni a Médecins Sans Frontières