Con quello che ha scritto e detto sul figlio,la frase di cui andava tanto fiera "Più conosco le persone più amo gli animali" sarebbe più confacente in "Più si conosceva Brigitte Bardot,più si amano i minerali e le pietre".
"Ho avuto un figlio, ma non si può dire che questo bambino, poverino, sia arrivato al momento giusto e mi abbia dato ciò che mi mancava": questo nel 2021 a Le Parisien.
"Avrei preferito dare alla luce un cucciolo", piuttosto che portare avanti "un tumore, che si era nutrito di me, che avevo portato nella mia carne gonfia, aspettando solo il momento benedetto in cui finalmente me ne sarei liberata":questo nella sua autobiografia.
Avrebbe potuto abortire: non lo fece ma non mancò di sentirsi piccata per l'invasione dai paparazzi.
Avrebbe potuto rinunciarci e far sì che venisse adottato da qualcuno che ci tenesse davvero a lui. Prevalse invece la sua componente egoistica e tutt'altro che rivoluzionaria come amava credere di essere. In fondo era una piccola-borghese molto ristretta di vedute,molto più convenzionale di quanto credesse.
Tentò il suicidio a 15 anni con i barbiturici perchè si sentiva soffocata dalle convenzioni che vedevano non di buon auspicio la sua relazione con Roger Vadim,suo pigmalione, di quasi 10 anni più vecchio di lei.
Verosimilmente più personaggio costruito per sollecitare fremiti e desideri che in grado di avere una valenza come attrice: la o le provocazioni a bella posta dopo un pò si sfiatano e il mondo è pieno di belle ragazze,capaci di recitar bene e suscitare fascino,in modo intelligente e senza per forza appoggiarsi a dei mentori che,complicemente, ti plasmano e modellano.
Dietro l'usbergo mitologico di un anti-divismo molto artificiale, la Bardot si trincerò nella sua tenuta a Saint Tropez,fortificando il suo impero economico griffatissimo,con tutte le derivazioni altrimenti dicasi royalties incamerate con haute couture,abbigliamento e moda di lusso,tutto per la sua causa animalista,a cui si è "immolata" nella convinzione di ritenersi una Giovanna d'Arco degli animali.
"Sì, sono la bisnonna di tre piccoli norvegesi che non parlano francese e che vedo raramente": per loro fortuna sarebbe stato il caso di dire...
L'acidità che traspare da quel disappunto è un infimo contrappasso in rapporto a ciò che sarebbe potuto succederle.
Se avesse contratto più di un tumore avrebbe ritenuto che la migliore immagine come termine di paragone sarebbe stato suo figlio nella sua pancia?
Come in definitiva non pensare a chi è stata autenticamente animalista,senza farne una campagna propagandistica e senza cercare di lavarsi la coscienza: con molto più senso della riservatezza e con infinito maggior stile.
Il suo nome era Lea Massari.