Ecco quanto appena scritto al Secolo
Buona sera,
mi chiamo Nicola Crasta e sono il Presidente dell’ A.L.A. (Associazione Ligure Antennisti),
Vi scrivo la presente perché sono a chiederVi di volere informare la cittadinanza sul vero stato dei fatti relativi al prossimo Switch Off televisivo previsto, anche se non ancora in maniera ufficiale, dal 10 di ottobre al 4 novembre prossimi.
Domenica scorsa avete pubblicato un articolo di allarmismo estremo sullo switch off riportando le “grida” di preoccupazione sia di “mamma Rai” che delle TV locali ma, almeno in Liguria, la realtà è ben diversa da quella da Voi presentata.
Innanzi tutto si sostiene il mancato indennizzo per le frequenze 61/69 (quelle che saranno vendute alla telefonia mobile), bene si sarebbe dovuto però specificare che il non assegnarle non genera spese invece sostenute dalle emittenti con quelle frequenze in aree all digital, quindi mi sembra più che giusto che a fronte di investimenti non effettuati non vi debba essere risarcimento.
Poi facciamo 2 conti (giusti) sul numero effettivo delle frequenze:
Numero totale frequenze VHF: 8, delle quali due sono destinate alla Rai (CH 5 e CH 9) e una a Europa 7 (CH 8) per tanto rimanenti sono 5;
Numero totale frequenze UHF: 39, delle quali 3 destinate alla Rai (CH 26, 30 e 40), 4 a Mediaset (CH 36, 49, 52 e 56), 4 a Telecom (CH 47,48,54 e 60), 1 a DFree (CH 50), 2 a Reta A (CH 33 e 44) e 1 a Rete Capri (CH 57); a questo punto ne rimangono 24 alle quali toglierne 5 relative al beauty contest per una rimanenza di 19, a questo punto entra in gioco la Francia con le 6 frequenze corse e le 6 rivierasche, ovviamente in qualche zona (seppur limitata della regione) i segnali francesi riescono ad arrivare ma i posti dove riesce una interferenza completa sia dalla Corsica che dalla Costa Azzurra sono pressoché nulli.
Comunque, fatta questa premessa, e considerando che 3 delle 12 frequenze francesi risultano essere già assegnate ad operatori nazionali (CH 44, CH 48 e CH 54), rimangono assolutamente prive di interferenze francesi ben 10 canali.
Numeri ben diversi da quelli presentati nell’articolo che, ad esempio assegnando ad alcune emittenti Toscane le stesse frequenze della Costa Azzurra, possono limitare anche le sovrapposizioni con la nostro “peggiore” regione confinate, anche perché i disagi subiti dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia sono pressoché nulli.
Mediaset a regime avrà 5 e non 6 mux (viene erroneamente considerato un sesto mux quello dell’operatore DFree, la Rai a regime avrà ben 6 frequenze e, sia per limitare gli investimenti sia per agevolare qualche utente, il Mux 1 (quello con Rai 1, Rai 2 e Rai 3 avrà ben 3 frequenze distinte) ma quella UHF passibile di eventuale disturbo da “terzi” sarà assolutamente limitata nel territorio perché destinata a quelle poche postazioni dove attualmente non esiste un canale Rai in VHF (a Genova ad esempio i ripetitori del Righi, del Beigua e del Gazzo) tutti posti con interferenza nulla sia dalla Corsica che dalla Costa Azzurra che dalla Toscana.
A questo punto, rimanendo a completa disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, sono a chiederVi una rettifica a quanto scritto domenica scorsa perché, pur sapendo che andremo sicuramente incontro a varie problematiche, lo switch off non è assolutamente un mostro da respingere e rimandare con forza al mittente, ma bensì una grande opportunità sia per riorganizzare l’etere sia per aumentare l’offerta televisiva quantitativamente e qualitativamente.
Grazie per la Vostra attenzione.