Liguria, la guerra del digitale terrestre (dal Secolo XIX del 26/06/2011)

mp ha scritto:
I problemi potrebbero sorgere dalle piccole postazioni gestite dalle comunità montane o addirittura indirettamente da piccoli gruppi di famiglie in frazioni isolate
Beh si per queste zone non si può escludere che non potrebbero sorgere problemi, anche se ciò logicamente dipende da zona a zona e da più o meno lontananza o visibilità di copertura della ricezione dalla postazione più vicina di riferimento. :eusa_think:
 
mp ha scritto:
I problemi potrebbero sorgere dalle piccole postazioni gestite dalle comunità montane o addirittura indirettamente da piccoli gruppi di famiglie in frazioni isolate(qui nell'entroterra di Savona in pochi chilometri vi possono essere dalle 4 alle 6 postazioni visto la conformità del territorio)
Io non mi preoccuperei più di tanto per queste situazioni isolate (anche se mi dispiace per i diretti interessati ovviamente), in fondo tivù sat è nata proprio per raggiungere zone impervie e quindi la soluzione già esiste
 
Ecco quanto appena scritto al Secolo

Buona sera,

mi chiamo Nicola Crasta e sono il Presidente dell’ A.L.A. (Associazione Ligure Antennisti),

Vi scrivo la presente perché sono a chiederVi di volere informare la cittadinanza sul vero stato dei fatti relativi al prossimo Switch Off televisivo previsto, anche se non ancora in maniera ufficiale, dal 10 di ottobre al 4 novembre prossimi.
Domenica scorsa avete pubblicato un articolo di allarmismo estremo sullo switch off riportando le “grida” di preoccupazione sia di “mamma Rai” che delle TV locali ma, almeno in Liguria, la realtà è ben diversa da quella da Voi presentata.
Innanzi tutto si sostiene il mancato indennizzo per le frequenze 61/69 (quelle che saranno vendute alla telefonia mobile), bene si sarebbe dovuto però specificare che il non assegnarle non genera spese invece sostenute dalle emittenti con quelle frequenze in aree all digital, quindi mi sembra più che giusto che a fronte di investimenti non effettuati non vi debba essere risarcimento.
Poi facciamo 2 conti (giusti) sul numero effettivo delle frequenze:
Numero totale frequenze VHF: 8, delle quali due sono destinate alla Rai (CH 5 e CH 9) e una a Europa 7 (CH 8) per tanto rimanenti sono 5;
Numero totale frequenze UHF: 39, delle quali 3 destinate alla Rai (CH 26, 30 e 40), 4 a Mediaset (CH 36, 49, 52 e 56), 4 a Telecom (CH 47,48,54 e 60), 1 a DFree (CH 50), 2 a Reta A (CH 33 e 44) e 1 a Rete Capri (CH 57); a questo punto ne rimangono 24 alle quali toglierne 5 relative al beauty contest per una rimanenza di 19, a questo punto entra in gioco la Francia con le 6 frequenze corse e le 6 rivierasche, ovviamente in qualche zona (seppur limitata della regione) i segnali francesi riescono ad arrivare ma i posti dove riesce una interferenza completa sia dalla Corsica che dalla Costa Azzurra sono pressoché nulli.
Comunque, fatta questa premessa, e considerando che 3 delle 12 frequenze francesi risultano essere già assegnate ad operatori nazionali (CH 44, CH 48 e CH 54), rimangono assolutamente prive di interferenze francesi ben 10 canali.
Numeri ben diversi da quelli presentati nell’articolo che, ad esempio assegnando ad alcune emittenti Toscane le stesse frequenze della Costa Azzurra, possono limitare anche le sovrapposizioni con la nostro “peggiore” regione confinate, anche perché i disagi subiti dal Piemonte, dall’Emilia Romagna e dalla Lombardia sono pressoché nulli.
Mediaset a regime avrà 5 e non 6 mux (viene erroneamente considerato un sesto mux quello dell’operatore DFree, la Rai a regime avrà ben 6 frequenze e, sia per limitare gli investimenti sia per agevolare qualche utente, il Mux 1 (quello con Rai 1, Rai 2 e Rai 3 avrà ben 3 frequenze distinte) ma quella UHF passibile di eventuale disturbo da “terzi” sarà assolutamente limitata nel territorio perché destinata a quelle poche postazioni dove attualmente non esiste un canale Rai in VHF (a Genova ad esempio i ripetitori del Righi, del Beigua e del Gazzo) tutti posti con interferenza nulla sia dalla Corsica che dalla Costa Azzurra che dalla Toscana.
A questo punto, rimanendo a completa disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti, sono a chiederVi una rettifica a quanto scritto domenica scorsa perché, pur sapendo che andremo sicuramente incontro a varie problematiche, lo switch off non è assolutamente un mostro da respingere e rimandare con forza al mittente, ma bensì una grande opportunità sia per riorganizzare l’etere sia per aumentare l’offerta televisiva quantitativamente e qualitativamente.

Grazie per la Vostra attenzione.
 
Davvero un'ottima risposta Nicrasta... anche se non credo pubblicheranno mai
un articolo di rettifica :crybaby2:

Anche se per un articolo del genere piene di disinformazione basta una
parola... inizia per V e finisce per lo :badgrin::badgrin::badgrin:
 
mp ha scritto:
I problemi potrebbero sorgere dalle piccole postazioni gestite dalle comunità montane o addirittura indirettamente da piccoli gruppi di famiglie in frazioni isolate(qui nell'entroterra di Savona in pochi chilometri vi possono essere dalle 4 alle 6 postazioni visto la conformità del territorio)

I problemi sembra siano solo per la RAI che chissà perchè non si vuole prender in carico i piccoli impianti comunitari, ho fatto un giro nell'entroterra imperiese ed ho visto invece che mediaset, nelle postazioni ex comunità montane ha già predisposto box e apparati digitali, magari ci mette solo il mux principale con C5,I1 E R4 ma almeno non interromperà il servizio, davvero non capisco perchè non possa farlo anche la RAI a cui paghiamo il canone, basterebbero tx da 1/2 watt per servire quelle zone d'ombra.
 
Be Mediaset ha anche una frequenza in dvb-h che va contata...Così come va contata quella della 3!!
 
Oggi altra puntata alle pagine 11 e 47 del SecoloXIX: Il presidente di primocanale vuole il canale 46 perchè visibile in tutta la regione :eusa_think: nell'articolo viene indicato come canale assegnato alla Rai.
 
Ultima modifica:
Ho letto poco fà l'articolo sul Secolo (solo pagina 11 perchè nell'edizione Savonese non c'era altro, probabilmente in quella di genova avevano più spazio per i pianti di rossi)...mi sà che primocanale (il suo editore) fà il furbo sulla mente dei liguri (specie anziani) creando paure. Non credo che sia il solo canale 46 ad essere puro in tutta la regione, ce ne saranno tanti altri. Nella discussione sostiene che primocanale (nata nel 1982) dovrebbe essere la prima tv ad avere la scelta dei canali (ma chi glielo ha detto, chi ti credi di essere?). Non ricorda forse che prima di loro sono nate Telegenova (1974) e Telenord (1977) ;)
A primocanale io darei una frequenza dalla 61 alla 69.
 
Ora più che lo switch mi aspetto la prossima uscita dell'editore di primocanale :badgrin: magari non gli piace il numero del canale che gli verrà assegnato :icon_rolleyes:
 
Se non gli piacerà, se lo farà piacere :badgrin::badgrin::badgrin:
 
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