Gli anni passano per tutti e anche Kevin Costner è diventato un cinquantenne. Dopo aver costruito un diamante in mezzo al granturco per il padre morto ne L'uomo dei sogni, dopo esser stato un lanciatore in Gioco d'amore, dopo aver allenato una promessa del baseball in Bull Durham, è ora una ex gloria in pensione che dispensa palline autografate e lavora in una radio di Detroit: di baseball non vuole però saperne e, sebbene sia pagato proprio per parlarne, gli argomenti preferiti durante le sue trasmissioni sono le ricette e i consigli di vita. Anche se non è certo l'uomo giusto per dar consigli di vita, sempre sbronzo o giù di lì... E' incasinato, ma non ha smesso di darci soddisfazioni e, soprattutto, di provarci con le signore. Vive vicino ad una casalinga disperata con ben quattro figlie, Terry Wolfmeyer (Joan Allen, Pleasantville), appena lasciata dal marito che ha preso il portafogli ed è volato in Svezia con la giovane segretaria; una donna arrabbiata che prima era invece un amore a detta di tutti. Cosa fare se non sorreggersi a vicenda distendendosi sul divano con due bicchieri a portata di bocca? Dalla rabbia a ciò che ha di positivo: ti trasforma. Un film indipendente piacevolmente maturo e ben interpretato, lontano dalla sciatta commedia che il titolo italiano (siamo alle solite, e per Costner non è la prima volta: già For Love of the Game era stato spiacevolmente ribaltato, anche se il film in quel caso era effettivamente melenso, al contrario di questo) promette. Da segnalare, oltre alla sempre espressiva Joan Allen e al nostro Kevin, le quattro figlie, tutte più o meno note: Alicia Witt (Urban Legend), Keri Russell della serie Felicity, Erika Christensen (The Perfect Score, Swimfan) e la nostra prediletta Evan Rachel Wood (Thirteen), la cui voce apre e chiude la pellicola. [TV-ZONE]
Voto: ***
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