
Chi è Mr. Vendetta? Sebbene la risposta arrivi neanche troppo tardi, il film di Park Chan-Wook non si rende facile allo spettatore anche a partire dal titolo, principalmente perché una trama in realtà semplicissima appare a più riprese venir distorta. Ryu (Shin Ha-Kyun), sordomuto, ha una sorella maggiore (Lim Ji-Eun) gravemente malata, cui servirebbe un trapianto di reni. Si iscrive fra i donatori, ma il suo gruppo sanguigno non è compatibile; di troppo in una ditta in crisi, viene inoltre licenziato. Ecco che un riscatto personale appare possibile: sulle mattonelle bianche di una toilette vede un annuncio di trafficanti di organi, ai quali si rivolge per trovare un rene compatibile. I soldi necessari, però, non li ha e baratta la salvezza della sorella con un rene proprio e altri 10.000 won, la sua liquidazione. Come in un incubo si ritrova in mezzo alla strada, totalmente nudo e con i segni dell'operazione sul fianco. Venti giorni dopo, il rene necessario arriva, ma per l'operazione servono proprio i 10.000 won che Ryu ha dato via; la sua ragazza (Du-na Bae) è furibonda... Fortunatamente, però, è anche ingegnosa: da buona attivista con simpatie rivoluzionarie, si fa venire in mente l'idea di rapire a fin di bene la figlia del capo reparto che l'ha licenziato. Per allontanare al massimo i sospetti da sé, la scelta cade però sulla figlia del presidente dell'azienda, Park (Kang-ho Song). Quando le cose si mettono drammaticamente male, non sarà più solo Ryu a cercare di vendicarsi. Questa è la storia in soldoni ma, come detto, la sua linearità è apparentemente spezzata da una costruzione silenziosa, più attenta ai dettagli che all'insieme, sia visivamente che nei dialoghi (pochi, ma tasselli essenziali; prevale la ricerca simbolica, basata sugli indizi che concatenano gli eventi): vediamo poco la sorella di Ryu (che non sapeva del licenziamento), scambiamo le due bambine, potrebbe quasi sembrare che i tempi si sovrappongano in modo randomico. Insomma, la visione va ricomposta, ma è già messa in ordine. Stranamente, e al contrario di quanto atteso, la violenza come elemento brutale è limitata ad alcune sequenze della seconda parte, lasciando al resto il percorso registico più sofisticato che costituisce la cifra del film. [TV-ZONE]
Voto: ***
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