John Polson predilige sceneggiature thriller ricalcate sul sicuro amalgama di topoi del genere: finora ha diretto, oltre ad una commedia ed un corto a casa, il film in questione e l'adolescenziale Swimfan, che a dire il vero non abbiam giudicato terrificante come altri. Il genere di prodotto ci convince nell'insieme e dimostra a nostro avviso una qualche qualità, per quanto da mestierante, del regista australiano. La vita del regista di thriller/horror è quantomai dura, perché le idee scarseggiano per forza di cose: Polson non prende il giro e rende gradevole e sostanzialmente coerente l'intreccio. Inutile, però, tentare di invogliare chi è stanco di bambini e fantasmi vari: solo menzionare i primi piani iniziali che indugiano su una intontita ed imperscrutabile Dakota Fanning dovrebbe dissuaderli (a dire il vero, avevano annoiato/infastidito anche noi). Fortuna che poi, col solito twist alla Sesto senso, capiamo che la povera bambina aveva un qualche motivo per avere quella faccia...
Voto: **
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