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Nuovo impianto DTT

Si Flash, gia avevo visto i vari ripetitori. Penso che la scelta giusta è puntare la UHF verso il secondo (C. Moretto)e la Vhf verso il primo. Ho visto le misure della 6E512 F 1,8 M di boom un pò grandina ma performante.Invece che ne pensi della 4E512Fper te può andar bene lo stesso?
 
ic910 ha scritto:
Si Flash, gia avevo visto i vari ripetitori. Penso che la scelta giusta è puntare la UHF verso il secondo (C. Moretto)e la Vhf verso il primo. Ho visto le misure della 6E512 F 1,8 M di boom un pò grandina ma performante.Invece che ne pensi della 4E512Fper te può andar bene lo stesso?

Non capisco come fai a ricevere tutti i mux da entrambi i ripetitori, in realtà c'è solo il 49 che è trasmesso da ben 5 postazioni. Tre irradiano in verticale e due in orizzontale, nel caso dei tuoi 2 sono entrambi verticali... l'antenna l'hai piazzata in verticale?
 
Certo Flash l'antenna e in polarizzazione verticale, tra i 2 ripetitori cè una divergenza di circa 90 gradi rispetto alla mia casa .Inoltre penso che il sito da noi consultato non sia aggiornato.
 
ic910 ha scritto:
Certo Flash l'antenna e in polarizzazione verticale, tra i 2 ripetitori cè una divergenza di circa 90 gradi rispetto alla mia casa .Inoltre penso che il sito da noi consultato non sia aggiornato.

E quali sarebbero i mux doppi? Io vedo solo il 49 e tu dici di riceverli tutti da entrambe le postazioni.

Difficilmente otgtv non è aggiornato.
 
Si sulla carta solo il 49 è in comune ,ma spostando la log nelle 2 direzioni il barscan da i mux in comune.Vi è il mux rai di C. Moretto che sta sul 219,50 mentre quello di Madonna di Casanova sta sul 177,5 MHz per il resto concidono .Può essere che rientrano nella log i segnali dei 2 ripetitori anche se cè una divergenza di quasi 90 gradi?
 
ic910 ha scritto:
Può essere che rientrano nella log i segnali dei 2 ripetitori anche se cè una divergenza di quasi 90 gradi?

Non conosco l'orografia ma è possibile che arrivino perchè riflessi da case, montagne, ecc.

Se hai un antenna un po' più direttiva potresti provare con quella anche se non in tutte le antenne è noto il fascio "Verticale" che per te diventa orizzontale.

Se fossero riflessioni, per quanto non mi piacciano le antenne triplex, potrebbe funzionare con uno di quei "triplani"(così le ha battezzate Tuner) montato in verticale. Hanno tre file di direttori che, inevitabilmente, stringono il fascio.
 
Mai visto niente di simile in 40 anni, anche perchè un progettista che pensasse di spostare il punto di lavoro di un amplificatore lineare a larga banda per variarne il guadagno, verrebbe mandato a zappare da qualunque collega... immantinenti... e a calci nel deretano. :D

Gli amplificatori di segnale a larga banda che conosco (d'antenna e catv), nella totalità hanno un banalissimo ed economicissimo attenuatore resistivo a T (impedenza circa 75 Ohm) tra ingresso d'antenna e primo stadio.
(di questo ne abbiamo parlato fino alla noia, per spiegare che scegliere un amplificatore da 40dB per poi dover attenuare in ingresso il segnale di 15dB, serve solo a peggiorare la figura di rumore, rischiando di rendere irricevibili i segnali più deboli.)

Con il digitale, la necessità di linearità estrema degli amplificatori non è più così fondamentale come lo era in analogico, quando le distorsioni (bastava 1dB) andavano ad impattare macroscopicamente anche sulla qualità dell'immagine.
Ora, senza strumentazione, è praticamente impossibile rendersi conto di un centralino che satura o comprime. In digitale, ciò che si vede a schermo sarà comunque un segnale perfetto, mentre ciò che non si vede (anche a causa delle distorsioni/battimenti/etc) non si vede... e basta.
;)


mosquito ha scritto:
Molti centralini, utilizzano dei trimmer resistivi per la regolazione del guadagno dell'amplificatore, agendo sul "bias" del transistor, facendolo lavorare in zone non lineari. In buona sostanza, se il segnale in entrata è elevato, attenuando si peggiora la situazione.
mosquito ha scritto:
Per il digitale, occorrono degli amplificatori con dei veri e propri attenuatori regolabili passanti posti all'ingresso dell'antenna, lasciando l'amplificazione costante, naturalmente a basso rumore.
Chiedo scusa per l'intromissione.
 
In realtà è l'esatto contrario, nel senso che i segnali alla presa di un impianto nato per analogico sono eccessivi per il DTT.
Lasciando invariato centralino ed amplificazione, per i segnali DTT andrebbero aumentate le attenuazioni delle uscite derivate, ovvero, data una distribuzione per analogico, si potrebbe (anzi, spesso si deve) diminuire il livello di uscita del centralino.

NB Il livello di tensione su un'impedenza nota, corrisponde ad una potenza ben precisa, quindi non c'è differenza tra le due cose.

mosquito ha scritto:
le attenuazioni per derivazione sono troppo eccessive, e si costringe ad amplificazione che come ben si sà è di potenza e non più di livello.
Il livello non ha molta importanza, purchè sia al di sopra di un certo valore, e l'importante che in antenna ci sia un c/n adeguato.
 
Tuner ottima spiegazione grazie di averci dato queste utili notizie.
 
ic910 ha scritto:
Tuner ottima spiegazione grazie di averci dato queste utili notizie.

Io ve lo avevo detto... :eusa_whistle:

flash54 ha scritto:
Se passa di qua Tuner saprà fare chiarezza, da parte mia sono sicuro che su tutti gli ampli non si regola il guadagno ma l'attenuazione.

P.S. chiaramente parliamo di ampli per impianti d'antenna. Fanno eccezione gli ampli interstage dove di solito l'attenuatore è posto dopo il primo stadio di amplificazione(ma sempre di attenuatore si tratta)
 
Scusami Tuner, ma non mi trovi d'accordo. Preferisci lasciare l'amplificazione e attenuare ulteriormente, quando invece si potrebbe eliminare le perdite superflue ottimizzando la distribuzione, e caso mai riuscire anche ad eliminare l'amplificatore nei casi più semplici, o in quelli più complessi utilizzare poca amplificazione. ;)
 
Tuner ha scritto:
... mai visto niente di simile in 40 anni, anche perchè un progettista che pensasse di spostare il punto di lavoro di un amplificatore lineare a larga banda per variarne il guadagno, verrebbe mandato a zappare da qualunque collega... immantinenti... e a calci nel deretano. :D

Eppure li ho visti. Non faccio l'antennista, ma se me ne ricapita qualcuno, ne posto la foto.

Tuner ha scritto:
...con il digitale, la necessità di linearità estrema degli amplificatori non è più così fondamentale come lo era in analogico, quando le distorsioni (bastava 1dB) andavano ad impattare macroscopicamente anche sulla qualità dell'immagine.
Ora, senza strumentazione, è praticamente impossibile rendersi conto di un centralino che satura o comprime. In digitale, ciò che si vede a schermo sarà comunque un segnale perfetto, mentre ciò che non si vede (anche a causa delle distorsioni/battimenti/etc) non si vede... e basta.
;)

Penso invece che la linearità, insieme con la corretta impedenza in tutta la distribuzione, sia una cosa fondamentale per l'amplificazione di segnali digitali, pena distorsione di fase con drastico abbassamento di MER. Questa può essere verificata con la costellazione. ;)
 
Premesso che non ha senso usare amplificazioni smodate e ridurre il livello di uscita tramite l'attenuatore in ingresso all'amplificatore, un po' di margine in eccesso al minimo indispensabile sull'uscita è sempre sicuramente consigliabile per poter avere più flessibilità.

Rifare una distribuzione, per poi dover attenuare a monte, in particolare se il livello di uscita del centralino esistente è alto (tipico di impianti usati prima in analogico), non ha alcun senso.

Diverso (ma strano, perchè significherebbe che i segnali DTT sono di livello superiore a quelli che erano gli analogici) potrebbe essere il caso in cui un centralino di un impianto esistente non fosse in grado di erogare la potenza necessaria ad una distribuzione con uscite derivate molto attenuate e si potesse recuperare livello alle prese sostituendo pochi derivatori. (sempre che siano facilmente accessibili, cioè che costi di materiale e manodopera non diventino superiori a quelli di un centralino più potente).

Nel caso di impianti ex novo, vale la considerazione iniziale di questo post, ricordando che nella distribuzione è fondamentale disaccoppiare bene le prese, ovvero che non è saggio alimentare prese con partitori e che i derivatori con uscite poco attenuate non svolgono troppo bene il loro compito. Trovarsi, nella presa più distante, senza alcun margine, potrebbe costringere a dover ridimensionare tutto l'impianto o a dover intervenire con soluzioni posticce (es. amplificatori di linea).


PS Nei post di ieri sera, ho dimenticato di specificare che quello tu pensavi fosse un trimmer resistivo, è in realtà un perno che regola contemporaneamente 3 potenziometri, realizzando un attenuatore a T.
 
@Tuner

Mi trovi pienamente d'accordo. ;)

Molta gente e/o antennisti, utilizzano amplificatori di marche o ditte sconosciute e/o improvvisate (visto il mercato) e di basso costo, e ti posso garantire di aver visto all'interno un semplice trimmer.

Per la distribuzione, onestamente e personalmente, preferisco, là dove è possibile, utilizzare gli splitter con attacchi "F" che, oltre a rispettare l'impedenza, sono arrivati a ottime caratteristiche.
Riuscendo ad eliminare quanto più possibile derivatori passanti con 15 o 20 dB di perdita, si riuscirebbe forse a farne a meno dell'amplificatore.
So bene che una distribuzione del genere non è equilibrata, a partire da monte fino a valle dell'impianto, però ormai il livello non è più importante, e sarebbe sufficiente avere il segnale giusto a valle, e visto che le perdite sono inferiori, a monte mi troverei un segnale un pò più alto che a valle.
In questo modo, se si riesce ad eliminare l'amplificatore, è un'ottima cosa in quanto i soli componenti passivi difficilmente possono introdurre distorsioni di fase se ben connessi.
Se poi si deve amplificare un pò per garantire il livello a valle, allora forse non occorreranno 40 dB di amplificazione. ;)
 
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