roddy
Digital-Forum Silver Master
Mi fa piacere che l'argomento che ho lanciato abbia suscitato un certo interesse ( forse si dovrebbe addirittura cambiare il titolo del thread in "Perchè l'uomo NON ha conquistato la Luna" :
: ... ).
A questo punto mi corre l'obbligo di spiegare meglio le ragioni per cui, secondo me, è difficilmente contestabile l'opinione secondo cui lo sbarco sulla luna è stata la più grande bufala dello scorso secolo... Sono ragioni in parte desunte anche dall'ottimo lavoro di Minoli, in parte lette in giro, in parte frutto di mie personalissime riflessioni e congetture...
A parer mio, si possono classificare tre ordini di considerazioni:
- Le analisi dei filmati, delle foto e degli altri reperti della "impresa". Sono le "prove" lungamente illustrate anche nel documentario di Minoli ( l'illuminazione della scena proveniente da una sola fonte, come se si trattasse di un riflettore, che, peraltro, in una foto si vede abbastanza nitidamente riflesso sul casco di un astronauta; la ripresa del decollo del LEM che assomiglia, in modo veramente imbarazzante, a quello di un modellino in scala, poco più di un giocattolo da pochi soldi... ). Sono le prove preferite dagli appassionati del genere, ma che a me, sinceramente, non paiono determinanti: ci sarà sempre qualche "esperto" o presunto tale, che potrà opporre considerazioni alternative al fine di giustificare le incongruenze. Sono da tener presenti, ma, sempre a mio parere, sono di dubbio valore.
Ben più importanti mi paiono le considerazioni di ordine generale:
- Contesto scientifico-tecnologico: l'impresa di portare un uomo a sbarcare sulla Luna e poi farlo ritornare indietro vivo presenta delle difficoltà ENORMI da molti punti di vista. Già nel programma di Minoli si è accennato alla pericolosità del superamento della fascia di Van Allen. Con esclusione delle (supposte) esplorazioni lunari, nessuna missione spaziale con equipaggio umano a bordo l'HA MAI SUPERATA. Ci sono leggittimi dubbi che le fragili protezioni delle navicelle della missione Apollo sarebbero state sufficienti a proteggere gli astronauti.
Vi è poi da considerare l'estrema difficoltà di organizzare AL MILLESIMO una missione così complessa, con una nave madre che orbita intorno alla Luna, una navicella figlia che si stacca, RIESCE AD ALLUNARE SENZA DANNI e, soprattutto, riesce a decollare nuovamente e a ricongiungersi nello spazio alla nave madre orbitante!!! Il tutto nella consapevolezza che IL MINIMO ERRORE avrebbe decretato, IN MODO IRREPARABILE, il fallimento della missione e la perdita nello spazio infinito di quegli astronauti..
L'idea che tutto questo fosse possibile farlo CON LA SCARSISSIMA ESPERIENZA di missioni spaziali che c'era allora e con la tecnologia primitiva cui ho già accennato nel mio primo post, mi sembra, come dire, alquanto azzardata...
Infine, bisogna pensare che la preparazione alla missione Apollo fu un vero disastro: in un incidente perirono tre astronauti che si addestravano alla missione e lo stesso Armstrong ( se non ricordo male... ) per poco non ci rimise la pelle nel collaudare a Terra un simulatore del LEM: precipitò poche decine di metri dopo il decollo, capottandosi...
- Contesto storico-politico. E' quello, a mio parere, che riveste la maggiore importanza.
La corsa alla conquista della Luna parte nei primissimi anni '60 con un celebre discorso di Kennedy al Congresso. Ovviamente non è una sfida lanciata così, tanto per fare qualcosa, ma ha delle precise motivazioni di politica intenazionale. L'America aveva appena subito un impressionante uno-due nel campo delle esplorazioni spaziali da parte dell'Unione Sovietica: russo era stato il primo satellite artificiale ( il celeberrimo Sputnik ) e russo era stato il primo uomo che fosse mai andato nello spazio, l'altrettanto celebre Yuri Gagarin. Il colpo al prestigio americano era stato forte: unito ad una serie di eventi internazionali caratterizzati da una forte aggressività dell'Unione Sovietica, avevano posto in una situazione di grave difficoltà la posizione USA nella guerra fredda che ormai da 15 anni era aperta tra le due superpotenze. Era assolutamente necessario un rilancio americano che ristabilisse le distanze e riportasse adeguatamete su il morale nazionale. E, da quel formidabile politico che era, Kennedy individuò la conquista della Luna come una sfida che poteva rispondere a queste esigenze: promise solennemente alla nazione che entro la fibe del decennio la bandiera americana sarebbe stata piantata sulla Luna...
Alla fine di quel decennio, appunto nel '69, la situazione per gli Usa era, se possibile, di ancor più grande difficiltà: la guerra in Vietnam appariva ormai quasi a tutti quel disastro militare che poi sarebbe diventato; i sommovimenti studenteschi e le rivolte dei ghetti negri del '68 avevano fortemente indebolito il fronte interno e la propaganda comunista faceva proseliti in Europa e in tutto il mondo. La missione sulla Luna, come abbiamo visto, era quanto meno un azzardo con rischi enormi di fallimento...
E qui è la mia obiezione principale: COME E' POSSIBILE CHE UN PRESIDENTE USA, per quanto incosciente, ABBIA DATO L'AUTORIZZAZIONE ad una operazione così rischiosa, in cui l'eventuale, probabilissimo fallimento avrebbe prodotto danni INCALCOLABILI al prestigio americano???
Immaginate solo per un attimo cosa sarebbe successo se gli astronauti non fossero riusciti a riagganciare la navicella madre e fossero stati condannati a morire di fame e di sete... Oppure se, durante l'allunaggio, il LEM fosse sprofondato ( tipo sabbie mobili ) nello strato di polvere che, come molti scienziati temevano e NESSUNO era ovviamente in grado di smentire, avrebbe ricoperto il suolo lunare...
Il discredito per l'America, all'interno e all'esterno, sarebbe stato enorme e avrebbe potuto compromettere la fiducia mondiale nella potenza americana e, in prospettiva, la stessa parità strategica tra le due superpotenze...
Nessun Presidente avrebbe accettato un azzardo simile: non l'onesto Carter, non Kennedy, non Clinton nè lo stesso Johnson... Ma in quel momento alla Casa Bianca c'era un Repubblicano... E, nell'ambito della già poco raccomandabile categoria dei Repubblicani, forse il più squalificato di tutti, Richard Nixon, quello del Watergate, affettuosamente soprannominato dai suoi compatrioti "Tricky Dick" ( Dick l'imbroglione...). TUTTE le missioni lunari avvennero durante il suo primo mandato ( durante il secondo aveva ben altre gatte da pelare...
).
E adesso mettiamoci nei suoi panni: spingere per la partenza era assurdamente azzardato, è vero, ma anche bloccare tutto e smentire la solenne promessa di Kennedy non era privo di conseguenze... Non dimentichiamo poi che, in quegli anni, molti erano convinti che anche i Russi si stessero accingendo ad inviare un uomo sulla Luna ( la cosa non si poteva controllare agevolmente visto che non esistevano i satelliti spia e tutti i sofisticati sistemi di spionaggio mederni: le uniche fonti di informazione erano spionaggio e contro-spionaggio....). La possibilità di vedere un uomo con la bandiera rossa e la falce e martello sulla Luna dovette, sicuramente apparirgli come una prospettiva terrificante....
L'alternativa di una colossale montatura, stante questa situazione, potrebbe essergli apparsa, probabilmente, la soluzione migliore ( se non l'unica ...) possibile.
Anche l'obiezione che troppe persone sarebbero state coinvolte, non regge: in realtà gli ingegneri di Houston che apparivano in tv, guardavano sui loro schermi le stesse immagini che vedevamo noi e con i loro primitivi terminali non erano certo in grado di sapere se quei dati provenissero EFFETTIVAMENTE dalla Luna o da qualche altra parte. Lo stesso padre del progetto Apollo, Von Braun ( straniero e del Parito Democratico, per cui poco affidabile...) era stato praticamente emarginato e la conduzione operativa della missione era passata ad un personaggio semi-sconosciuto, poi rientrato nell'ombra. Gli Astronauti erano tutti militari, e quindi tenuti all'assoluto segreto: segreto che avrebbe valore anche oggi, visto che l'ammissione ufficiale di quell'inganno avrebbe tutt'ora effetti gravissimi...
La trasmissione di Minoli finiva affermando che, probabilmente, non sapremo mai la verità: io non sono daccordo, la verità sarà possibile rivelarla SOLO dopo che ( nel 2015 o nel 2018 ) la Luna sarà EFFETTIVAMENTE conquistata: solo allora questa verità potrà essere digerita...
Anche la data della futura missione non mi sembra casuale: non mi meravigliarebbe affatto se si scoprisse che tutta la documentazione sulla bufala del '69 sia stata secretata per 50 anni. Che, guarda caso, scadono nel 2019...

: ... ).A questo punto mi corre l'obbligo di spiegare meglio le ragioni per cui, secondo me, è difficilmente contestabile l'opinione secondo cui lo sbarco sulla luna è stata la più grande bufala dello scorso secolo... Sono ragioni in parte desunte anche dall'ottimo lavoro di Minoli, in parte lette in giro, in parte frutto di mie personalissime riflessioni e congetture...
A parer mio, si possono classificare tre ordini di considerazioni:
- Le analisi dei filmati, delle foto e degli altri reperti della "impresa". Sono le "prove" lungamente illustrate anche nel documentario di Minoli ( l'illuminazione della scena proveniente da una sola fonte, come se si trattasse di un riflettore, che, peraltro, in una foto si vede abbastanza nitidamente riflesso sul casco di un astronauta; la ripresa del decollo del LEM che assomiglia, in modo veramente imbarazzante, a quello di un modellino in scala, poco più di un giocattolo da pochi soldi... ). Sono le prove preferite dagli appassionati del genere, ma che a me, sinceramente, non paiono determinanti: ci sarà sempre qualche "esperto" o presunto tale, che potrà opporre considerazioni alternative al fine di giustificare le incongruenze. Sono da tener presenti, ma, sempre a mio parere, sono di dubbio valore.
Ben più importanti mi paiono le considerazioni di ordine generale:
- Contesto scientifico-tecnologico: l'impresa di portare un uomo a sbarcare sulla Luna e poi farlo ritornare indietro vivo presenta delle difficoltà ENORMI da molti punti di vista. Già nel programma di Minoli si è accennato alla pericolosità del superamento della fascia di Van Allen. Con esclusione delle (supposte) esplorazioni lunari, nessuna missione spaziale con equipaggio umano a bordo l'HA MAI SUPERATA. Ci sono leggittimi dubbi che le fragili protezioni delle navicelle della missione Apollo sarebbero state sufficienti a proteggere gli astronauti.
Vi è poi da considerare l'estrema difficoltà di organizzare AL MILLESIMO una missione così complessa, con una nave madre che orbita intorno alla Luna, una navicella figlia che si stacca, RIESCE AD ALLUNARE SENZA DANNI e, soprattutto, riesce a decollare nuovamente e a ricongiungersi nello spazio alla nave madre orbitante!!! Il tutto nella consapevolezza che IL MINIMO ERRORE avrebbe decretato, IN MODO IRREPARABILE, il fallimento della missione e la perdita nello spazio infinito di quegli astronauti..
L'idea che tutto questo fosse possibile farlo CON LA SCARSISSIMA ESPERIENZA di missioni spaziali che c'era allora e con la tecnologia primitiva cui ho già accennato nel mio primo post, mi sembra, come dire, alquanto azzardata...
Infine, bisogna pensare che la preparazione alla missione Apollo fu un vero disastro: in un incidente perirono tre astronauti che si addestravano alla missione e lo stesso Armstrong ( se non ricordo male... ) per poco non ci rimise la pelle nel collaudare a Terra un simulatore del LEM: precipitò poche decine di metri dopo il decollo, capottandosi...
- Contesto storico-politico. E' quello, a mio parere, che riveste la maggiore importanza.
La corsa alla conquista della Luna parte nei primissimi anni '60 con un celebre discorso di Kennedy al Congresso. Ovviamente non è una sfida lanciata così, tanto per fare qualcosa, ma ha delle precise motivazioni di politica intenazionale. L'America aveva appena subito un impressionante uno-due nel campo delle esplorazioni spaziali da parte dell'Unione Sovietica: russo era stato il primo satellite artificiale ( il celeberrimo Sputnik ) e russo era stato il primo uomo che fosse mai andato nello spazio, l'altrettanto celebre Yuri Gagarin. Il colpo al prestigio americano era stato forte: unito ad una serie di eventi internazionali caratterizzati da una forte aggressività dell'Unione Sovietica, avevano posto in una situazione di grave difficoltà la posizione USA nella guerra fredda che ormai da 15 anni era aperta tra le due superpotenze. Era assolutamente necessario un rilancio americano che ristabilisse le distanze e riportasse adeguatamete su il morale nazionale. E, da quel formidabile politico che era, Kennedy individuò la conquista della Luna come una sfida che poteva rispondere a queste esigenze: promise solennemente alla nazione che entro la fibe del decennio la bandiera americana sarebbe stata piantata sulla Luna...
Alla fine di quel decennio, appunto nel '69, la situazione per gli Usa era, se possibile, di ancor più grande difficiltà: la guerra in Vietnam appariva ormai quasi a tutti quel disastro militare che poi sarebbe diventato; i sommovimenti studenteschi e le rivolte dei ghetti negri del '68 avevano fortemente indebolito il fronte interno e la propaganda comunista faceva proseliti in Europa e in tutto il mondo. La missione sulla Luna, come abbiamo visto, era quanto meno un azzardo con rischi enormi di fallimento...
E qui è la mia obiezione principale: COME E' POSSIBILE CHE UN PRESIDENTE USA, per quanto incosciente, ABBIA DATO L'AUTORIZZAZIONE ad una operazione così rischiosa, in cui l'eventuale, probabilissimo fallimento avrebbe prodotto danni INCALCOLABILI al prestigio americano???
Immaginate solo per un attimo cosa sarebbe successo se gli astronauti non fossero riusciti a riagganciare la navicella madre e fossero stati condannati a morire di fame e di sete... Oppure se, durante l'allunaggio, il LEM fosse sprofondato ( tipo sabbie mobili ) nello strato di polvere che, come molti scienziati temevano e NESSUNO era ovviamente in grado di smentire, avrebbe ricoperto il suolo lunare...
Il discredito per l'America, all'interno e all'esterno, sarebbe stato enorme e avrebbe potuto compromettere la fiducia mondiale nella potenza americana e, in prospettiva, la stessa parità strategica tra le due superpotenze...
Nessun Presidente avrebbe accettato un azzardo simile: non l'onesto Carter, non Kennedy, non Clinton nè lo stesso Johnson... Ma in quel momento alla Casa Bianca c'era un Repubblicano... E, nell'ambito della già poco raccomandabile categoria dei Repubblicani, forse il più squalificato di tutti, Richard Nixon, quello del Watergate, affettuosamente soprannominato dai suoi compatrioti "Tricky Dick" ( Dick l'imbroglione...). TUTTE le missioni lunari avvennero durante il suo primo mandato ( durante il secondo aveva ben altre gatte da pelare...
).E adesso mettiamoci nei suoi panni: spingere per la partenza era assurdamente azzardato, è vero, ma anche bloccare tutto e smentire la solenne promessa di Kennedy non era privo di conseguenze... Non dimentichiamo poi che, in quegli anni, molti erano convinti che anche i Russi si stessero accingendo ad inviare un uomo sulla Luna ( la cosa non si poteva controllare agevolmente visto che non esistevano i satelliti spia e tutti i sofisticati sistemi di spionaggio mederni: le uniche fonti di informazione erano spionaggio e contro-spionaggio....). La possibilità di vedere un uomo con la bandiera rossa e la falce e martello sulla Luna dovette, sicuramente apparirgli come una prospettiva terrificante....
L'alternativa di una colossale montatura, stante questa situazione, potrebbe essergli apparsa, probabilmente, la soluzione migliore ( se non l'unica ...) possibile.
Anche l'obiezione che troppe persone sarebbero state coinvolte, non regge: in realtà gli ingegneri di Houston che apparivano in tv, guardavano sui loro schermi le stesse immagini che vedevamo noi e con i loro primitivi terminali non erano certo in grado di sapere se quei dati provenissero EFFETTIVAMENTE dalla Luna o da qualche altra parte. Lo stesso padre del progetto Apollo, Von Braun ( straniero e del Parito Democratico, per cui poco affidabile...) era stato praticamente emarginato e la conduzione operativa della missione era passata ad un personaggio semi-sconosciuto, poi rientrato nell'ombra. Gli Astronauti erano tutti militari, e quindi tenuti all'assoluto segreto: segreto che avrebbe valore anche oggi, visto che l'ammissione ufficiale di quell'inganno avrebbe tutt'ora effetti gravissimi...
La trasmissione di Minoli finiva affermando che, probabilmente, non sapremo mai la verità: io non sono daccordo, la verità sarà possibile rivelarla SOLO dopo che ( nel 2015 o nel 2018 ) la Luna sarà EFFETTIVAMENTE conquistata: solo allora questa verità potrà essere digerita...
Anche la data della futura missione non mi sembra casuale: non mi meravigliarebbe affatto se si scoprisse che tutta la documentazione sulla bufala del '69 sia stata secretata per 50 anni. Che, guarda caso, scadono nel 2019...

ecco due testimonianze:

