Sentenza condanna il Credito Siciliano
Un risparmiatore sarà rimborsato dalla banca per le somme investite in obbligazioni Parmalat. Lo ha stabilito il Tribunale di Catania. Dopo il fallimento del gruppo di Collecchio, l'uomo si era rivolto alla Confconsumatori per un aiuto a riavere i propri soldi, 52 mila euro, dal Credito siciliano. Il 9 giugno il tribunale conferirà l' incarico a un consulente tecnico per fissare l'entità del danno economico.
Il cittadino era assistito dagli avvocati Giovanni Franchi di Parma e Carmelo Calì di Catania. Secondo i legali i giudici hanno sottolineato che l'istituto di credito non ha rispettato il contratto e in particolare non ha segnalato, come d'obbligo, al risparmiatore il tipo di investimento, i rischi che comportava e il fatto che fosse emesso da una società straniera. "Il Tribunale - hanno detto i difensori - ha dichiarato l' inadempimento del predetto istituto di credito agli obblighi discendenti dal contratto di intermediazione mobiliare concluso con il risparmiatore. In particolare - osservano gli avvocati - è stato accertato che sulla banca, quale operatore professionale, incombe l'obbligo di segnalare al risparmiatore, non in maniera generica od approssimativa, la natura dell' investimento alla stregua della valutazione operata dalle maggiori agenzie specializzate in materia. La banca, altresì, non ha provato, come era suo dovere, di avere informato il cliente che si trattasse di un titolo estero, emesso da una società avente sede in Lussemburgo e che fosse privo di rating".
"La sentenza del Tribunale di Catania - ha sottolineato l' avvocato Calì - consolida una giurisprudenza a favore dei risparmiatori, che, ancora oggi, subiscono, anche sul piano fisico, oltreché patrimoniale, le nefaste conseguenze dei titoli spazzatura che gli sono stati venduti dalle banche".
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Un risparmiatore sarà rimborsato dalla banca per le somme investite in obbligazioni Parmalat. Lo ha stabilito il Tribunale di Catania. Dopo il fallimento del gruppo di Collecchio, l'uomo si era rivolto alla Confconsumatori per un aiuto a riavere i propri soldi, 52 mila euro, dal Credito siciliano. Il 9 giugno il tribunale conferirà l' incarico a un consulente tecnico per fissare l'entità del danno economico.
Il cittadino era assistito dagli avvocati Giovanni Franchi di Parma e Carmelo Calì di Catania. Secondo i legali i giudici hanno sottolineato che l'istituto di credito non ha rispettato il contratto e in particolare non ha segnalato, come d'obbligo, al risparmiatore il tipo di investimento, i rischi che comportava e il fatto che fosse emesso da una società straniera. "Il Tribunale - hanno detto i difensori - ha dichiarato l' inadempimento del predetto istituto di credito agli obblighi discendenti dal contratto di intermediazione mobiliare concluso con il risparmiatore. In particolare - osservano gli avvocati - è stato accertato che sulla banca, quale operatore professionale, incombe l'obbligo di segnalare al risparmiatore, non in maniera generica od approssimativa, la natura dell' investimento alla stregua della valutazione operata dalle maggiori agenzie specializzate in materia. La banca, altresì, non ha provato, come era suo dovere, di avere informato il cliente che si trattasse di un titolo estero, emesso da una società avente sede in Lussemburgo e che fosse privo di rating".
"La sentenza del Tribunale di Catania - ha sottolineato l' avvocato Calì - consolida una giurisprudenza a favore dei risparmiatori, che, ancora oggi, subiscono, anche sul piano fisico, oltreché patrimoniale, le nefaste conseguenze dei titoli spazzatura che gli sono stati venduti dalle banche".
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