...ma cosa succede se in un partitore lasciamo libera una delle uscite?
Succede che l'impedenza di uscita della porta collegata diventa complessa e, nel migliore dei casi, il ROS sarà di 1:3 (nel disegno sarà 75+150 Ohm).
Pertanto, il partitore induttivo ci consente di ripartire quasi senza perdite il segnale fra le varie porte però non ci protegge minimamente nel caso in cui i carichi siano diversi dai 75 Ohm resistivi.
Si badi bene che ciò non vale solo per le uscite, ma anche per l'ingresso. Infatti, il partitore NON ci protegge anche se il carico in entrata fosse reattivo, ovvero se l'antenna ha problemi di ROS o se l'uscita dell'amplificatore non fosse vicina al valore nominale resistivo.
In altre parole, se vogliamo un sistema privo di perdite, il partitore è indiscutibilmente il circuito più efficiente, però dovremmo fare in modo che non ci siano problemi di carichi reattivi, tanto sugli ingressi che sulle uscite.
Tratto da
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2307761&postcount=1
...pertanto, l'uso del partitore non crea limitazioni e necessità di accortezze solo in termini di isolamento fra le porte (minore direzionalità) o di impossibilità a bilanciare una distribuzione complessa ma, per funzionare bene, pretenderebbe che alle sue porte siano collegati tutti carichi resistivi di impedenza piuttosto vicina a 75 Ohm.
Ora, se un partitore ha sulle uscite colonne realizzate con derivatori (o prese derivate) il carico che vede è fondamentalmente costituito dalla resistenza di terminazione (che è proprio una resistenza), a meno degli eventuali disadattamenti introdotti dai carichi sulle uscite derivate, che però, risultano poco influenti se l'accoppiamento (alla linea) non è stretto, cioè se l'attenuazione delle uscite derivate è relativamente alta.
Es. se ho un'uscita derivata disaccopiata 12dB, anche se avessi un corto circuito su quella uscita, il return loss sulla porta del partitore, alla peggio sarebbe di 12dB (1:1,68)
Se avessi un partitore, invece, sarebbe come mettere un resistore da zero Ohm al posto del carico "load" (nel disegno sopra).
Pertanto, se un partitore ha sul'uscita un carico complesso, es un pezzo di cavo che va ad una presa non attenuata e magari libera, il risultato è che al posto dei 75 Ohm, abbiamo invece uno stub (il cavo non terminato), che presenterà un'impedenza variabile in funzione della sua lunghezza e della frequenza che andassimo a monitorare.
E' vero che l'attenuazione dei cavi (perdita) si può vedere come un carico resistivo (quindi anche il cavo che va alla presa, specie se è lungo, un po' di carico lo da), è probabile che nella maggior parte dei casi alla presa sia collegato un apparecchio (che contribuisce...), però resta che sia la porta di ingresso del partitore che l'altra uscita, in queste condizioni, presentano impedenze variabili in funzione della frequenza. L'effetto è che i segnali, magari livellati a monte, a valle di un partitore in queste condizioni, non lo sono più tanto.
