Partitori e derivatori, parola al "MMittico"

ElectroHD

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" Il povero neofita / profano sul forum è ancora lì che si chiede: Ma perchè non posso mettere un "T serio" ( che ha la separazione di 18 dBuV, come il PP 12 ) in presa, per far andare 2 "innocenti" televisori, boia d'un mònd lèder ? "

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ElectroHD ha scritto:
" Il povero neofita / profano sul forum è ancora lì che si chiede: Ma perchè non posso mettere un "T serio" ( che ha la separazione di 18 dBuV, come il PP 12 ) in presa, per far andare 2 "innocenti" televisori, boia d'un mònd lèder ? "...

Ha sicuramente ragione, daltronde sa benissimo quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi.
E' scontato che Claudio non possiede soltanto strumenti antenne a iosa ma, soprattutto, possiede anche il "pelo".
Io stesso mi sono trovato in una situazione che in quel momento non mi consentiva di montare un derivatore (in montagna, di domenica).
Ho montato un partitore a 4 vie con spirito di provvisorietà e lì è rimasto da circa un anno senza lamentele dell'utente.
E' in mano ad uno sprovveduto che certe armi non bisogna mettergliele.

Dico sempre che per dare consigli a chiunque venga sul forum a chiederne bisogna impartire linee guida sicuramente corrette e continuo a sostenere questa tesi.
 
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Infatti, perfettamente d'accordo con flash54.
...eppoi non è mica vero che sui forum manchino indicazioni sui casi particolari (es.
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2971087&postcount=17) , però bisogna cercare e leggere sull'argomento vari TD, non solo fare una domanda e pretendere la risposta al caso personale... possibilmente entro 10minuti
:lol:
 
pezz8tto ha scritto:
mi chiedo ma il "mitico" ci legge solo o scrive anche?? :D

E' venuto anche a me da pensare che ogni tanto si presenti sul forum sotto "mentite spoglie". Rimarrà il dubbio... ;)
 
io lo leggo sempre ed adoro quando fa le citazioni in dialetto napoletano, rarissime ma efficacissime, quasi quanto quelle in dialetto bolognese che son, giustamente, molto più frequenti :D
 
ElectroHD ha scritto:
" Il povero neofita / profano sul forum è ancora lì che si chiede: Ma perchè non posso mettere un "T serio" ( che ha la separazione di 18 dBuV, come il PP 12 ) in presa, per far andare 2 "innocenti" televisori, boia d'un mònd lèder ? "

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sempre affascinante!! la differenza fra le teorie e la pratica, mi sono piaciute anche le 2 uhf miscelate direttamente! e se le T le vendono ci saranno i loro buoni motivi...
 
Con tutto il rispetto, è un'idiozia che ci sia differenza tra pratica e teoria. :evil5:

Scopre differenze chi la teoria non l'ha capita, oppure chi non vede che la situazione effettiva in cui lavora è diversa da come la sta pensando.

In alta frequenza, presumere una cosa quando in realtà la situazione è un altra, capita piuttosto spesso, perchè i parametri "parassiti" o le impedenze strane (con effetti selettivi), ad occhio o col misuratore da... "antennista" non si vedono.


Siccome non è pratico collegare un network scalare od un ponte reflettometrico ad un impianto TV per andare ad individurare e rimediare ai problemi riscontrati (es. un cavo schiacciato, una calza che non fa contatto, un partitore con una porta non terminata, un derivatore montato male, etc), è molto utile realizzare gli impianti (anche banali) rispettando i caposaldi dell alta frequenza.
In particolar modo e specialmente, se chi "opera" è un dilettante e non ha il bagaglio di esperienza pratica adatto a risolvere determinati problemi... attraverso la memoria di cose che gli sono già capitate.

Se si fanno le cose come vano fatte, diventa improbabile aver a che fare con i "fantasmi", le "cose strane". Così facendo, le "pratiche che non collimano con le teorie" non si verificano praticamente mai.
Se invece si procede in modo non ortodosso (es accoppiamenti di antenne senza filtraggi, ripartizioni con uscite non terminate, grandi dislivelli, etc) poi non ci si deve sorprendere troppo se, subito o nel tempo, ci si trova impegolati con problemi che sembrano prodotti da poltergeist dispettosi.

Personalmente credo (anzi sono convintissimo) che un forum "tecnico" debba indirizzare a far le cose nel modo più ortodosso possibile e che sia PROFONDAMENTE sbagliato insegnare a derogare.
...se deroga il professionista competente, sa che in quella particolare situazione può provare a rischiare (per motivi suoi o perchè è a 100km da casa senza il componente adatto, etc etc) e se il risultato non fosse quello sperato, almeno sa anche come fare per rimediare.
;)
 
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Tuner ha scritto:
Personalmente credo (anzi sono convintissimo) che un forum "tecnico" debba indirizzare a far le cose nel modo più ortodosso possibile e che sia PROFONDAMENTE sbagliato insegnare a derogare.
...se deroga il professionista competente, sa che in quella particolare situazione può provare a rischiare (per motivi suoi o perchè è a 100km da casa senza il componente adatto, etc etc) e se il risultato non fosse quello sperato, almeno sa anche come fare per rimediare.

Esatto, se sai cosa fare non ti preoccupi di metterci una "pezza".
Diverso è insegnare a rattoppare senza preoccuparsi di quanto la toppa reggerà!
 
Pratica e teoria vanno di pari passo, chi conosce entrambe riesce ad accomodare l'una all'altra.
Nel discorso "Claudio" spiega anche situazioni in cui i partitori non vanno adottati, non facciamo di tutta l'erba un fascio.
 
...ma cosa succede se in un partitore lasciamo libera una delle uscite?

combin3.gif

Succede che l'impedenza di uscita della porta collegata diventa complessa e, nel migliore dei casi, il ROS sarà di 1:3 (nel disegno sarà 75+150 Ohm).

Pertanto, il partitore induttivo ci consente di ripartire quasi senza perdite il segnale fra le varie porte però non ci protegge minimamente nel caso in cui i carichi siano diversi dai 75 Ohm resistivi.
Si badi bene che ciò non vale solo per le uscite, ma anche per l'ingresso. Infatti, il partitore NON ci protegge anche se il carico in entrata fosse reattivo, ovvero se l'antenna ha problemi di ROS o se l'uscita dell'amplificatore non fosse vicina al valore nominale resistivo.

In altre parole, se vogliamo un sistema privo di perdite, il partitore è indiscutibilmente il circuito più efficiente, però dovremmo fare in modo che non ci siano problemi di carichi reattivi, tanto sugli ingressi che sulle uscite.

Tratto da http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=2307761&postcount=1

...pertanto, l'uso del partitore non crea limitazioni e necessità di accortezze solo in termini di isolamento fra le porte (minore direzionalità) o di impossibilità a bilanciare una distribuzione complessa ma, per funzionare bene, pretenderebbe che alle sue porte siano collegati tutti carichi resistivi di impedenza piuttosto vicina a 75 Ohm.

Ora, se un partitore ha sulle uscite colonne realizzate con derivatori (o prese derivate) il carico che vede è fondamentalmente costituito dalla resistenza di terminazione (che è proprio una resistenza), a meno degli eventuali disadattamenti introdotti dai carichi sulle uscite derivate, che però, risultano poco influenti se l'accoppiamento (alla linea) non è stretto, cioè se l'attenuazione delle uscite derivate è relativamente alta.
Es. se ho un'uscita derivata disaccopiata 12dB, anche se avessi un corto circuito su quella uscita, il return loss sulla porta del partitore, alla peggio sarebbe di 12dB (1:1,68)
Se avessi un partitore, invece, sarebbe come mettere un resistore da zero Ohm al posto del carico "load" (nel disegno sopra).

Pertanto, se un partitore ha sul'uscita un carico complesso, es un pezzo di cavo che va ad una presa non attenuata e magari libera, il risultato è che al posto dei 75 Ohm, abbiamo invece uno stub (il cavo non terminato), che presenterà un'impedenza variabile in funzione della sua lunghezza e della frequenza che andassimo a monitorare.

E' vero che l'attenuazione dei cavi (perdita) si può vedere come un carico resistivo (quindi anche il cavo che va alla presa, specie se è lungo, un po' di carico lo da), è probabile che nella maggior parte dei casi alla presa sia collegato un apparecchio (che contribuisce...), però resta che sia la porta di ingresso del partitore che l'altra uscita, in queste condizioni, presentano impedenze variabili in funzione della frequenza. L'effetto è che i segnali, magari livellati a monte, a valle di un partitore in queste condizioni, non lo sono più tanto.
;)
 
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