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Petizione Per il Ripristino delle trasmissioni in Onde Medie

albertopaola

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Petizione Per il Ripristino delle trasmissioni in Onde Medie

A: Ministero dello Sviluppo Economico - Settore Telecomunicazioni, Presidente della R.A.I. Radiotelevisione Italiana

La presente Petizione per chiedere il RIPRISTINO DELLE TRASMISSIONI RADIO AD ONDE MEDIE.

L’Italia ha un patrimonio di storici apparecchi radiofonici ancora funzionanti senza eguali al mondo, tanto per varietà quanto per prestigio. Io per hobby restauro Radio d’Epoca e insieme a tanti amici faccio parte di una schiera molto numerosa di radioamatori che oggi sta vivendo col cuore in pena poiché sente in pericolo ciò che ha amato e collezionato per una vita intera.
Questo nostro patrimonio, infatti, verrà ridotto al silenzio dall’irrazionale decisione di dismettere anche quel numero minimo di trasmettitori RAI ad onde medie ancora attivi, ma tuttavia sufficienti a coprire il territorio nazionale.
Il giorno 18 settembre, improvvisamente, alle ore 10,30 è stato spento il trasmettitore di Marcianise Caserta (657 kHz) che serviva l’intera Campania e zone limitrofe. Ciò è avvenuto nella sordina più assoluta, interrompendo peraltro a metà un brano musicale senza la benché minima sensibilità.
Questa dismissione appare ai nostri occhi inappropriata, imprudente e incoerente per un paese come l’Italia, per i motivi che qui riassumo:

1) La dismissione è inappropriata per una Nazione che ha dato i natali all’ INVENTORE delle trasmissioni Radio, un certo Guglielmo Marconi, apprezzato e celebrato in tutto il mondo tranne che qui da noi, quasi ignorato anche da vivo.

2) La dismissione è imprudente poiché è solo con le onde Medie che il segnale radio può raggiungere contemporaneamente l’intero territorio nazionale. Le trasmissioni a modulazione di frequenza (FM), sulle quali gli impreparati centralinisti di RaiWay invitano a sintonizzarsi per continuare a ricevere i programmi Radio-Rai, non riescono, per motivi tecnici intrinseci (portata quasi ottica) nonché geomorfologici, a raggiungere tutte le località del paese ma a malapena la metà di queste. A chi non è capitato, desiderando ascoltare un radio giornale, un evento sportivo od altro in auto o in qualche località particolare, di doversi necessariamente sintonizzare sulle Onde Medie per poterlo fare!?! Guarda caso, altri paesi a noi vicini come Francia e resto d’Europa (per non parlare degli Stati Uniti), considerano questo aspetto e “saggiamente” continuano a trasmettere, anche se con minor potenza, in Onde Medie (per la verità molti paesi trasmettono anche in onde lunghe e corte, da noi abolite da decenni), e nessuno si sogna di spegnerle totalmente.
Sarà che gli altri paesi sono più lungimiranti?? La tecnologia attuale è in procinto di realizzare trasmissioni che potrebbero portare, nelle bande broadcast (AM), la qualità del suono FM stereo. È anche in fase di studio avanzato il cosiddetto "Multicast", ossia una coesistenza pacifica tra le vecchie trasmissioni AM e le nuove tecnologie digitali su un unica banda di frequenze, realizzando di fatto una compatibilità tra gli apparecchi radio di nuova e vecchia generazione.

3) La dismissione è incoerente poiché con un risparmio che è prossimo allo ZERO la nazione rinuncia ad un servizio vitale senza il quale scollega metà del paese, come illustrato al precedente punto, e non si venga a parlare di elettrosmog visto che anche ai bambini lasciamo usare telefonini e giocattoli wireless senza troppe remore.
Dico costo ZERO poiché si tratta del mero costo dei consumi e di emolumenti per gli esigui tecnici addetti agli impianti (CHE GIÀ ESISTONO). Il vero costo di un servizio di trasmissione, me ne darete atto, sono i contenuti, il cosiddetto PALINSESTO, che nel nostro caso è gratuito essendo quotidianamente trasmesso dalla stessa RAI in FM.

Infine non posso astenermi dal riportare che, per ironia della sorte, la prima dismissione è toccata al trasmettitore di Budrio (Bologna), dove il 9 agosto del 1936 fu inaugurata da Guglielmo Marconi in persona la prima Broadcasting ad onda media. Al suoi interno vi erano trasmettitori costruiti dalla Marconi di Genova e progettati personalmente dall’inventore della radio. In un luogo simile, altri paesi, avrebbero costruito un “Santuario” in tema, tale è il patrimonio storico e culturale che lo contraddistingue. Si sarebbe potuto dare origine ad una iniziativa utile al paese con tanto di “pellegrinaggio” (PAGANTE) in arrivo dal mondo intero! Invece noi al suo posto, tra dispute burocratiche e altre miserie, costruiremo qualche supermercato.
Alla luce dei motivi esposti vi invito, anche a nome di tutti i firmatari della presente petizione, a bloccare definitivamente la dismissione dei trasmettitori radio ad onde medie e a non spazzare via così “100 anni di storia”.

Giuseppe Cianciulli

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http://petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N29751
 
Non ha senso dismettere l'AM con la scarsezza di frequenze FM.Ma purtroppo questo declino è cominciato da tempo con la scomparsa di radio 2 e 3...
 
Io l'ho firmata. Da bambino ascoltavo sempre "Tutto Il Calcio Minuto Per Minuto" sulla frequenza AM di Radio1, senza contare le innumerevoli trasmissioni in lingua straniera che di tanto in tanto ascoltavo senza capire assolutamente nulla... :D
 
La firmai anche io un pò di tempo fa, ma non credo che servirà a molto... personalmente, io ricordo quando iniziai ad ascoltare assiduamente il "Radioduetime" su Radiodue in onda media nell' autunno 1995, e l' antesignano di "Baobab" (ricordarsi il nome è un' impresa) su Radiouno sempre in onda media... fu quello il periodo in cui abbandonai l' FM per iniziare il radioascolto in queste gamme d' onda come quelle medie, lunghe e corte che fino ad allora mi apparivano sconosciute... Il giorno in cui è stata spenta la stazione di Taranto, unitamente a quando hanno disattivato quelle di Potenza e Matera, ho pianto come un bambino... anche se comunque io di tornare la radio in FM non ho minimamente voglia, preferisco continuare ad ascoltare l' onda media... ho solo paura di una cosa, in caso di terremoto, se tutta la rete FM della Rai va a terra, come si fa...
 
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