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porno in 3d

perchè il 3d è molto + coinvolgente...molto + "invasivo" e applicato al porno secondo me(e secondo l'articolo)amplifica a dismisura certi particolari che si potrebbe dire diventino vieppiù volgari...insomma secondo me per farla breve comporta un "coinvolgimento" che va al di là...un porno si può guardare (e chi non lo ha mai visto?ci mancherebbe)ma il giusto distacco rende la cosa diversa....cercare un coinvolgimento "virtuale" acuisce tutti i problemi (sempre secondo me) di chi fruisce del porno in maniera sistematica e ossessiva....spero di essere riuscito a spiegare cosa mi trova d'accordo(e cosa ho capito)dell'articolo...
 
lucio56 ha scritto:
spero di essere riuscito a spiegare cosa mi trova d'accordo(e cosa ho capito)dell'articolo...
Sì, ora ho capito perfettamente il tuo punto di vista.
Che però non mi trova molto d'accordo su un paio di punti.

lucio56 ha scritto:
amplifica a dismisura certi particolari che si potrebbe dire diventino vieppiù volgari...
Parto dal presupposto che non credo che chi decide di guardare un porno cerchi la raffinatezza, quindi ne stiamo facendo, come sostanzialmente pensavo, una questione di morale. Ma in ogni caso, in 2D o in 3D, un p* è un p*, una s* è una s*, non vedo come il 3D possa involgarirli. Un effetto visivo che dà il senso di profondità, non credo che possa cambiare la sostanza di quelle cose... Ma magari mi sbaglio... Se mai mi capiterà di vederne uno, ti saprò dire. :lol:

lucio56 ha scritto:
il giusto distacco rende la cosa diversa....cercare un coinvolgimento "virtuale" acuisce tutti i problemi (sempre secondo me) di chi fruisce del porno in maniera sistematica e ossessiva....
Guarda, può darsi che sia come dici tu. Io non conosco il fenomeno e non ti saprei dire, ma immagino che chi sia porno-dipendente non sia l'abituale acquirente di primafila, m'immagino e mi auguro per il loro portafogli che si rivolgano al mercato, molto più economico, della rete.
In ogni caso, come per molti altri disturbi di questo tipo, immagino che derivi da una qualche carenza della vita reale, pertanto fatico a pensare che la discriminante possa essere un effetto ottico. Ma anche qui si tratta solo di un mio pensiero. Non lo posso sapere con certezza.
Sta di fatto che mi sembra più articolata (e quindi la preferisco di gran lunga) la tua analisi di quella proposta dall'articolo in questione, che mi sembra solo un tentativo mal partorito di attacco gratuito al principale concorrente dell'editore.
 
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