tuner ha scritto:
Caro roddy, mi è difficile capire che rilevanza potrebbero avere i problemi di arruolamento nell'esercito USA in materia di intelligence.

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Beh, in qualche modo c'entrano, perchè gli stessi problemi ce li ha anche l'intelligence... Qualche tempo fa ha suscitato un certo scalpore la notizia che la CIA era alla ricerca ( tramite annunci sui giornali! ) di personale che parlasse correntemente l'arabo: il che sta a indicare come di tale personale fosse sfornito...

Puoi capire bene a cosa possono servire le decine di migliaia di intercettazioni fatte dall'echelon o simili se poi manca la gente in grado di capire COSA gli intercettati si siano detti... :

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tuner ha scritto:
Altrettanto, non comprendo che c'entrino le procedure d'evacuazione con comportamenti inspiegabili, sempre a livello di intelligence e prevenzione, laddove non sembra affatto esserci stato un problema di procedure bensì quacos'altro.
Non c'entrano nulla infatti: il mio era solo un esempio generico per indicare come una pianificazione esasperata e l'abitudine mentale a ragionare per protocolli operativi non necessariamente significhi SEMPRE maggiore efficienza.. E come, al contrario, di fronte ad eventi assolutamente imprevisti, possa servire invece una maggiore elasticità mentale: tutto qui... :

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tuner ha scritto:
Il "fortunato stellone italico" è un mito a cui ci piace credere (forse perchè da noi è meglio incrociare le dita piuttosto che puntare su uomini e procedure nostrane?), e la nostra "genialità" (la chiamerei piuttosto arte di arrangiarsi) è più un bisogno, per latitanza del resto, che una dote "innata".
Mi dispiace se, sicuramente per mia colpa, posso averti dato modo di ritenere che io possa, sia pure lontanamente, considerare un modello positivo il pressappochismo e il culto dello "stellone italico"... Sono, al contrario, perfettamente conscio dei disastri che questo approccio, tipicamente italiano, ha portato alla nostra società. Ciò nondimeno, pur invidiando gli apparati organizzativi esistenti nei Paesi più evoluti del nostro ( si dice così, no?...), non riesco ad entusiarmarmi SEMPRE per un approccio talora troppo rigido e schematico ai problemi... E non riesco a non provare fastidio per l'ottusità che a volte intravedo dietro questo amore smodato per la pianificazione di TUTTO il pianificabile ( e anche del non pianificabile ). Ciò detto, naturalmente, magari avessi avuto, nel corso della mia formazione scientifica ( e anche dopo ) il formidabile supporto organizzativo di cui hanno goduto i miei amici e colleghi americani ( e che ho avuto modo di constatare, e invidiare, con i miei occhi...).
tuner ha scritto:
Nel bilancio complessivo dei pro e contro, a livello di sistema e Nazione, o gruppo, indisciplina e sregolatezza oppure "ognuno per sè e Dio per tutti" se possono in qualche caso sporadico aiutare, di regola danneggiano, e molto.
Ecco, questa tua frase rispecchia esattamente il senso di quello che volevo dire. In casi eccezionali, una certa elasticità mentale è più utile rispetto alla pianificazione che viene dall'alto... Io credo che quello che è successo alla possente macchina dell'intelligence americana nei confronti di un evento così apparentemente imprevedibile come l'attacco dell'11 settembre, sia da ascrivere anche, se non soprattutto, al clamoroso fallimento del suo modello organizzativo: quella sua continua e inarrestabile produzione di piani, scenari, ipotesi di lavoro che, alla prova dei fatti, ha fatto un gigantesco flop...
tuner ha scritto:
Più che una dote, sono una triste necessità quando manca il resto.
Se magari ci salviamo nel caso di un palazzo che crolla, ma sappiamo bene che non avrebbe affatto dovuto crollare, magari ci scappano i morti nel fuggi fuggi generale quando nulla sarebbe successo.
Ricordiamoci che "noi" "geni" abbiamo costruito sulle pendici del Vesuvio.....
Inutile dire che, su questo, non posso non essere completamente daccordo...
Un saluto :

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