Precipita e muore il deltaplanista D'Arrigo

france68

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Il recordman di traversate internazionali è rimasto ucciso precipitando con un velivolo durante una dimostrazione a Comiso


CATANIA - Angelo D'Arrigo, il deltaplanista recordman di traversate internazionali, è morto precipitando con un velivolo durante una dimostrazione a Comiso. Con lui c'era un ufficiale dell'aeronautica in pensione, il generale Giulio De Marchis, 70 anni, anche lui morto. L'incidente è avvenuto vicino all'aviosuperfice della città siciliana.

AEREO DA TURISMO - I due si trovavano a bordo di un piccolo aereo da turismo, alla cui guida era il generale De Marchis, che all'improvviso - per cause da accertare - è precipitato. Testimoni oculari hanno riferito agli investigatori di non avere visto il velivolo esplodere in aria ma precipitare di punta. Inutili i soccorsi, pur se tempestivi. Sul posto il procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, che coordina le indagini della polizia.
SCHIANTO SUGLI ALBERI - La manifestazione di volo ultraleggero era stata organizzata dall'amministrazione provinciale di Ragusa e dall'istituto tecnico Fabio Besta del capoluogo ibleo all'aviopista di Comiso, nei pressi dell'aeroporto. Le due vittime erano a bordo di un ultraleggero che intorno alle 11.30, poco dopo il decollo, è stato visto virare bruscamente e schiantarsi su alcuni alberi di ulivo. L'aereo è precipitato da una altezza di circa 200 metri. I due piloti sono deceduti sul colpo.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/03_Marzo/26/deltaplano.shtml
 
Addio Icaro

CATANIA - Catania si stringe intorno ad uno dei suoi cittadini illustri. Il Duomo di Catania era pieno di parenti, amici, conoscenti e semplici estimatori del recordman del deltaplano che hanno accolto in silenzio l'arrivo in chiesa della salma di Angelo D'Arrigo per i suoi funerali. La cerimonia funebre è officiata dal cappellano capo della base militare di Sigonella, don Giovanni Salvia, e dal parroco della chiesa Santi Pietro e Paolo, padre Alfio Carciola.

"Era un uomo semplice, buono e libero". Così Laura Mancuso ricorda il marito tra le lacrime sull'altare. "Ringrazio tutti per i messaggi che sono arrivati da ogni parte del mondo per Angelo". "Il suo sorriso - ha ricordato padre Alfio Carciola - e la gioia di vive di Angelo sono un esempio e uno stimolo per tutti noi. Quando si è sopra le cose della nostra Terra si ha una visione diversa della vita, e Angelo aveva questa grande capacità".

Per ricordare la sua passione per il volo e "quella di avere un corpo simile a quello di un uccello" nel Duomo è stata portata anche un' aquila, bendata, che è stata posata anche sulla sua bara e che ha aperto il corteo funebre quando ha lasciato la chiesa.

Dopo la cerimonia la salma, accompagnata da un lunghissimo applauso, è stata portata nel Municipio di Catania per un ricordo ufficiale: durante il suo passaggio in piazza Duomo due aerei da turismo hanno sorvolato la zona per salutare Angelo.
Al Comune di Catania, gli amici di Angelo D' Arrigo, e anche il figlio del deltaplanista, Gabriele, di 14 anni, leggono commossi i messaggi che sono arrivati da tutti i continenti per ricordare e rendere omaggio a D'Arrigo. Tra loro c' è anche Donatella Bianchi, di Linea Blu della Rai. "Volavo solamente con lui - dice commossa - era un amico, è stato lui che mi ha insegnato a volare con l' anima e con il cuore, Quando ero con Angelo sul deltaplano non avevo paura perchè era la persona più affidabile del mondo. Era un grande, mi faceva sentire bene. Mi mancherà".

Il feretro sarà trasferito nelle prossime ore a Palermo dove il corpo del deltaplanista, in esecuzione di una sua disposizione, sarà cremato.

"Angelo era uno spirito libero - ha detto la moglie, Laura Mancuso - Aveva chiesto che dopo la sua morte il corpo venisse cremato e le sue ceneri disperse. Ora, nel momento in cui dobbiamo attuare la sua volontà, ci troviamo di fronte ad un ostacolo. La cremazione si può fare solo a Palermo e noi abbiamo chiesto che le ceneri siano restituite ai familiari. Non sappiamo ancora se ciò sarà possibile. Il comune di Pedara (la cittadina etnea dove viveva Angelo d'Arrigo) si sta facendo carico di questa richiesta, ma non sappiamo ancora se sarà possibile esaudirla".

Al dolore per la morte di Angelo si aggiunge l'amarezza per gli ostacoli burocratici. "I comuni non hanno colpe - aggiungono i familiari - ma siamo amareggiati per la mancata attuazione di leggi che altrove, in altri Stati europei, sono già state attuate da tempo. Da noi, non è ancora possibile e non sappiamo se potremo riavere le ceneri di Angelo o se sarà necessario tumularle".

L' aula dell' istituto tecnico Besta di Comiso sarà intitolata a Angelo D' Arrigo. Lo ha deciso la Provincia di Ragusa ma altre intitolazioni sono in corso di studio anche a Catania, dove il Comune sta valutando come "ricordare al meglio uno dei suoi figli di cui è più orgogliosa e che non dimenticherà mai". Spiega Nino Strano, assessore comunale al Turismo, che "Catania è attonita ma non sorpresa dall' affetto che è arrivato per Angelo e i suoi familiari da tutto il mondo: lui è un esempio nel mondo e la sua città - aggiunge l'assessore Strano - è orgogliosa di lui".

28 Marzo 2006
 
Voglio pensare che ora stia proseguendo il suo volo su nel cielo che lo a sempre attratto assieme hai suoi amici uccelli

Buon Viaggio Angelo
 
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