lucamax ha scritto:
Peccato che negli ultimi anni il 'BRAND' ITALIA ha perduto molto fascino nei mercati internazionali
Anche io potrei concordare su questo, a patto che nel valutare gli "ultimi" anni ci spingiamo adeguatamente indietro nel tempo, perchè altrimenti faremmo pura demagogia...

E anche a patto che valutiamo correttamente gli esempi contro-corrente, come, appunto, la Città di Roma che, invece, negli ultimi anni ha indiscutibilmente accresciuto la sua capacità di attrazione in campo internazionale...
lucamax ha scritto:
e soprattutto con nuove /DIVERSE politiche fiscali che incentivino la produzione al suo interno
ciao
Perdonami, ma continuare a porre SEMPRE l'accento sulle politiche fiscali significa non aver capito appieno la natura e le dimensioni della montagna che ci sta cadendo addosso...
Intendiamoci: anche a me farebbe piacere ( eccome...

) pagare meno tasse...
Ma diciamocelo francamente: DI QUANTO dovrebbero essere ridotte queste tasse per rendere competitiva una fabbrica italiana di tessuti rispetto ad una analoga cinese? Anzi, andiamo ancora più in là: pure se le tasse fossero pari a ZERO, la fabbrica in oggetto riuscirebbe MAI ad essere competitiva con i prezzi ridicoli che i Cinesi sono in grado di fare?...
La leva fiscale deve sicuramente essere usata, ma con due importanti consapevolezze:
A) che in ogni caso i margini di manovra sono strettissimi e la pesante eredità degli anni '80 non ci permette la libertà che vorremmo e di cui, pure, avremmo bisogno;
B) che, comunque, da sola la leva fiscale non servirebbe ad un tubo se non fosse accompagnata da una rigida ridefinizione e riqualificazione di TUTTO il nostro apparato produttivo... Sono paroloni che, però, nascondono verità molto semplici:
1) un sacco di gente dovrà uscire dal mercato ( ripeto l'esempio di prima: la fabbrica di tessuti deve, semplicemente, CHIUDERE perché non c'è più spazio per la sua esistenza... );
2) le regole dovranno cambiare PER TUTTI: la concorrenza sleale esercitata grazie all'evasione fiscale più spudorata dovrà terminare per sempre, si dovrà liberalizzare a più non posso e, soprattutto, le rendite di posizione dovranno sparire...
Nelle libere professioni, per esempio, ce ne sono moltissime che sono un vero fardello sulle spalle di tutti noi: pensa ai notai ( la "casta" più intoccabile che ci sia... ), pensa a tutti coloro che vivono, prosperano e lucrano solo grazie alle inefficienze dello Stato... Per fare un esempio: solo a Roma ci sono il DOPPIO degli avvocati che ci sono in tutta la Francia, mentre in Italia ci sono DIECI VOLTE il numero degli avvocati che lavorano in Giappone (che ha il doppio dei nostri abitanti...

).
Tutte persone ( 200.000 in tutta Italia, più l'indotto e le loro famiglie, parliamo ALMENO di un milione -un milione e mezzo ) che campano ( bene per lo più... ) SOLO grazie al fatto che in Italia il sistema giudiziario fa schifo... Se ci fosse un sistema efficiente, semplicemente la maggior parte di loro non avrebbe più alcuna ragione di esistere... Ed, infatti, non è un caso che costituiscano una potentissima lobby ( si può dire che controllino pressoché totalmente almeno uno dei maggiori partiti italiani...

) e che facciano, conseguentemente, di tutto per renderlo ancora meno efficiente e più schifoso questo sistema...
E non ci sono solo avvocati e notai: ci sono anche i commercialisti, i consulenti del lavoro, quelli che, a vario titolo, si occupano di "seguire" per conto nostro, più o meno efficacemente, le pratiche più disparate nei confronti della P.A.
Tutta gente che non produce NULLA, nessun bene o servizio REALE, ma che vive e prospera solo grazie all'inefficienza e alla macchinosità dello Stato... Tutta gente che, al di là delle apparenze, lotta con tutte le sue forze affinché le cose restino così come sono, o, magari, peggiorino ancora di più... E che poi ( cosa che mi fa letteralmente imbestialire... ) si dice ( a parole...

) a favore di uno Stato Liberale e Liberista ( da nessuna parte al mondo come in Italia una miriade di persone si riempie la bocca con queste parole, pur facendo quotidianamente esattamente il contrario...

).
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Non so se tutto questo basterebbe ( insieme, ma questo l'ho dato per scontato, a quell'opera di valorizzazione della nostra "specificità" storica, culturale, artistica di cui ho parlato prima... )... Non so se riusciremmo a difendere la nostra posizione nel nuovo mondo così tempestoso che ci aspetta al varco: so però che con vecchie ricette demagogiche e populistiche non si va da nessuna parte...
O, meglio, sì, si può avanzare: come quel tizio che, trovandosi sull'orlo del burrone, fa "un deciso passo in avanti"...
