Visto ieri sera.
Devo dire che ho trovato questo Film di livello superiore all'ultimo di Ferzan Ozpetek "Cuore Sacro".
Secondo me il regista si è di nuovo avvicinato all'esplorazione dell'animo umano in modo molto più diretto e realistico, puntando molto sul grande valore, l'affiatamento, la reciproca solidarietà e addirittura l'ancora di salvezza che può rappresentare l'amicizia consolidata in un gruppo anche assai variegato di persone, soprattutto alla luce della lontananza o in mancanza della famiglia cosiddetta "tradizionale".
Ottima anche la modalità con la quale affronta il problema della mancanza di tutela per le cosiddette coppie di fatto in un momento particolarmente drammatico, come il non aver alcuna voce in capitolo in ospedale quando ci si dovesse trovare con il proprio partner in coma. Problema questo affrontato da Ozpetek alla perfezione eppure con delicatezza e senza melodrammi, l'esatto contrario di quell'orrore visto mio malgrado su Manuale d'Amore 2 di Veronesi!
Sorprendente Ambra Angiolini, che secondo me ha presentato il suo personaggio in modo davvero realistico e credibile. Molto bella anche la figura dell'amico Sergio, interpretato da un altrettanto sorprendente Ennio Fantastichini (tra le altre cose il volutamente antipatico e borioso interprete Mazzalupi in "Ferie d'Agosto" di Virzì), a tratti simapticamente greve, ma caratterizzato da un'umanità ed una sensibilità straordinarie.
Ma su tutti spiaccava a mio parere un fenomenale Pierfrancesco Favino, lacerato da un dolore che lo spinge alla misantropia, ma composto ed introspettivo. Indimenticabile la scena del suo sfogo di pianto (non dico altro, per chi ancora non lo ha visto!).
*** +
Devo dire che ho trovato questo Film di livello superiore all'ultimo di Ferzan Ozpetek "Cuore Sacro".
Secondo me il regista si è di nuovo avvicinato all'esplorazione dell'animo umano in modo molto più diretto e realistico, puntando molto sul grande valore, l'affiatamento, la reciproca solidarietà e addirittura l'ancora di salvezza che può rappresentare l'amicizia consolidata in un gruppo anche assai variegato di persone, soprattutto alla luce della lontananza o in mancanza della famiglia cosiddetta "tradizionale".
Ottima anche la modalità con la quale affronta il problema della mancanza di tutela per le cosiddette coppie di fatto in un momento particolarmente drammatico, come il non aver alcuna voce in capitolo in ospedale quando ci si dovesse trovare con il proprio partner in coma. Problema questo affrontato da Ozpetek alla perfezione eppure con delicatezza e senza melodrammi, l'esatto contrario di quell'orrore visto mio malgrado su Manuale d'Amore 2 di Veronesi!
Sorprendente Ambra Angiolini, che secondo me ha presentato il suo personaggio in modo davvero realistico e credibile. Molto bella anche la figura dell'amico Sergio, interpretato da un altrettanto sorprendente Ennio Fantastichini (tra le altre cose il volutamente antipatico e borioso interprete Mazzalupi in "Ferie d'Agosto" di Virzì), a tratti simapticamente greve, ma caratterizzato da un'umanità ed una sensibilità straordinarie.
Ma su tutti spiaccava a mio parere un fenomenale Pierfrancesco Favino, lacerato da un dolore che lo spinge alla misantropia, ma composto ed introspettivo. Indimenticabile la scena del suo sfogo di pianto (non dico altro, per chi ancora non lo ha visto!).
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