relop.ing ha scritto:
Penso che i ragazzi stavano solo scherzando con battute magari fuori luogo perchè evidentemente non conoscono l'aria che tira da quelle parti.
Bisogna invece riconoscere che quelle donne sono delle vere eroine e che mettersi a guidare è solo il loro primo passo per altre rivendicazioni ancora più importanti è più incisive.
Un caro saluto a tutti.
Mi interessano ben poco le intenzioni: la condizione delle donne in Arabia Saudita e in altri stati dove la confessione islamica diventa anche un regime di vita condizionante è inflessibile, è senza ombra di dubbio avvilente e mortificante. Non è questione di qualificare o graduare il tasso democratico e di parametrarlo secondo stilemi e canoni occidentali e non: molto più semplicemente è un problema di inqualificabile sopruso che non ho timore a dire - fatte le dovute differenze e distinzioni - può essere accostato all'apartheid o alla condizione degli afroamericani fino a pochi decenni fa.
Voglio rispondere anche a chi sostiene che il guidare una macchina è un fatto di secondaria importanza: è invece un fatto di primaria importanza,inerente la necessità di indipendenza e affrancamento da ordinamenti stabiliti da regimi che sono considerati dal cosiddetto "evoluto" mondo occidentale dei bastioni e dei pilastri a confronto di ben peggiori pericoli estremistici. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l'Arabia Saudità è considerato uno stato civile,pur sottoponendo le donne a questo stato di schiavitù, Libia e Iraq invece no (e sappiamo bene per quali ragioni e convenienti ordini di idee), tanto è vero che sono stati entrambi bombardati da quelli che si autoconsiderano i vessilliferi e i paladini della libertà, gli Stati Uniti : evito di aggiungere cosa penso della loro concezione geopolitica e di civiltà (lasciandovelo intuire) altrimenti dovrei andarci giù davvero pesante e si creerebbe una polveriera e alzata di scudi qui in loro difesa tale da impedire ogni argine nell'alveo del topic.
Tornando alla guida e al tema della locomozione, si pensi a quanto sia stato importante e decisivo per la causa afroamericana l'episodio di Rosa Parks che il primo dicembre 1955 prendendo un autobus a Montgomery si rifiutò di cedere il posto dove si era seduta, riservato per legge ai passeggeri bianchi.
Il rispetto e l'osservanza della legge è un vincolo per il cittadino fin tanto che esso non diventa la legittimazione di una mancanza di rispetto civico e dignità fosse anche solo nei confronti di una minoranza di individui.
Alle donne che stanno lottando per i propri diritti conculcati in Arabia e a tutte le donne vessate,trattate come oggetti,escisse e stuprate DEVE andare tutta la solidarietà e appoggio di chi condivide
la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo : chi non la condivide o pensa di fare - da ignorante - dello spirito da patate totalmente fuori luogo è invitato caldamente nel primo caso a non mettere più piede qui (e possibilmente anche a togliere per sempre se stesso dalla circolazione terracquea), e nel secondo a tacere e riflettere non una ma cento volte mettendosi nei panni di chi è stato fatto oggetto di certe battute inutili