La battaglia deve ancora entrare nel vivo. Ma nel duello televisivo tra digitale terrestre e canali satellitari, Mediaset ha portato a casa un punto di peso nei confronti dell’eterno rivale Sky.
Merito degli analisti finanziari di Bernestein convinti, grazie a una ricerca di mercato, che in Italia ci sia una penetrazione della Pay Tv pari a quasi il 40% delle famiglie. Non solo. «Dopo aver dominato il mercato», dice Bernstein, il colosso del magnate australiano Rupert Murdoch sta ora fortemente perdendo quote di mercato a favore di Mediaset Premium». Dal giudizio sull’azienda di Cologno Monzese, per ora, sono escluse le ipotesi, tornate alla ribalta, su un rinnovato interesse per la banda larga e per Telecom. Fatto sta che ieri il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha incontrato a Milano i vertici Mediaset proprio per affrontare il nodo della rete Telecom.
Digitale e satellite
Il report Bernstein si concentra sugli aspetti commerciali e nuovi abbonati divisi tra le offerte per il digitale e il satellite. La questione ruota attorno alle abitudini degli italiani e probabilmente c’entra pure il trasferimento da tv analogica a tv digitale che obbliga praticamente tutti gli italiani ad avere in casa decoder già pronti per essere usati con schede a pagamento. Nel duello a colpi di abbonati, insomma, la tv della famiglia Berlusconi adesso si trova in vantaggio.
Così gli analisti americani scrivono che «nel 2009 stimiamo che Sky Italia perderà più di 450 punti base della sua quota di mercato». In buona sostanza «pensiamo che quest’anno conquisterà solo 128.000 abbonati contro i quasi 700.000 che probabilmente catturerà Mediaset Premium», l’offerta a pagamento del Biscione.
Le difficoltà della controllata italiana di News Corp nell’ultimo anno, secondo il report, dovute a diversi fattori, riassumibili principalmente nell'aumento del costo per gli abbonati in tempi di recessione a fronte della crescente concorrenza di Mediaset sia sotto il profilo dei prezzi che sotto quello dell’offerta. Se un tempo infatti Sky veniva scelta principalmente per l’ampia gamma di contenuti che offriva, e non solo per il calcio, oggi il campionato di Serie A e B torna a essere la motivazione principale per abbonarsi, mentre per Mediaset, partita essenzialmente come offerta di calcio a pagamento, inizia ora a essere apprezzata anche per il cinema. «Mediaset Premium sta costantemente sottraendo clienti e ricavi a Sky», sostiene il broker che, in ogni caso, non vede nel breve un’inversione di tendenza nel rallentamento della crescita di Sky e mette per questo in allarme gli investitori di Murdoch, visto il peso che la crescita della controllata italiana ha avuto sui conti del gruppo dal 2004 in poi.
Le opportunità
«La pay Tv sembra più resistente e potrebbe beneficiare delle difficoltà della Tv analogica gratuita». Per quanto riguarda Mediaset in particolare, i canali a pagamento si stanno dimostrando, da un lato, «una strada non onerosa per tenere sotto controllo la crescita di Sky Italia e difendere così i ricavi core della Tv generalista» e dall’altro, «un’opzione per partecipare alla crescente domanda di contenuti a pagamento».
Una lunga analisi, quella che ha portato Bernstein a portare valore di riferimento (target price) di Mediaset a 4 da 3,25 euro dopo aver alzato le stime per il 2009 e il 2010. Ieri in Borsa il titolo della galassia Fininvest ha registrato un più 4,76% a 5,06 euro. Ma nonostante il rischio flop, pureSky Italia è destinata a raggiungere buone prestazioni sui conti.
fonte:libero-news
Merito degli analisti finanziari di Bernestein convinti, grazie a una ricerca di mercato, che in Italia ci sia una penetrazione della Pay Tv pari a quasi il 40% delle famiglie. Non solo. «Dopo aver dominato il mercato», dice Bernstein, il colosso del magnate australiano Rupert Murdoch sta ora fortemente perdendo quote di mercato a favore di Mediaset Premium». Dal giudizio sull’azienda di Cologno Monzese, per ora, sono escluse le ipotesi, tornate alla ribalta, su un rinnovato interesse per la banda larga e per Telecom. Fatto sta che ieri il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha incontrato a Milano i vertici Mediaset proprio per affrontare il nodo della rete Telecom.
Digitale e satellite
Il report Bernstein si concentra sugli aspetti commerciali e nuovi abbonati divisi tra le offerte per il digitale e il satellite. La questione ruota attorno alle abitudini degli italiani e probabilmente c’entra pure il trasferimento da tv analogica a tv digitale che obbliga praticamente tutti gli italiani ad avere in casa decoder già pronti per essere usati con schede a pagamento. Nel duello a colpi di abbonati, insomma, la tv della famiglia Berlusconi adesso si trova in vantaggio.
Così gli analisti americani scrivono che «nel 2009 stimiamo che Sky Italia perderà più di 450 punti base della sua quota di mercato». In buona sostanza «pensiamo che quest’anno conquisterà solo 128.000 abbonati contro i quasi 700.000 che probabilmente catturerà Mediaset Premium», l’offerta a pagamento del Biscione.
Le difficoltà della controllata italiana di News Corp nell’ultimo anno, secondo il report, dovute a diversi fattori, riassumibili principalmente nell'aumento del costo per gli abbonati in tempi di recessione a fronte della crescente concorrenza di Mediaset sia sotto il profilo dei prezzi che sotto quello dell’offerta. Se un tempo infatti Sky veniva scelta principalmente per l’ampia gamma di contenuti che offriva, e non solo per il calcio, oggi il campionato di Serie A e B torna a essere la motivazione principale per abbonarsi, mentre per Mediaset, partita essenzialmente come offerta di calcio a pagamento, inizia ora a essere apprezzata anche per il cinema. «Mediaset Premium sta costantemente sottraendo clienti e ricavi a Sky», sostiene il broker che, in ogni caso, non vede nel breve un’inversione di tendenza nel rallentamento della crescita di Sky e mette per questo in allarme gli investitori di Murdoch, visto il peso che la crescita della controllata italiana ha avuto sui conti del gruppo dal 2004 in poi.
Le opportunità
«La pay Tv sembra più resistente e potrebbe beneficiare delle difficoltà della Tv analogica gratuita». Per quanto riguarda Mediaset in particolare, i canali a pagamento si stanno dimostrando, da un lato, «una strada non onerosa per tenere sotto controllo la crescita di Sky Italia e difendere così i ricavi core della Tv generalista» e dall’altro, «un’opzione per partecipare alla crescente domanda di contenuti a pagamento».
Una lunga analisi, quella che ha portato Bernstein a portare valore di riferimento (target price) di Mediaset a 4 da 3,25 euro dopo aver alzato le stime per il 2009 e il 2010. Ieri in Borsa il titolo della galassia Fininvest ha registrato un più 4,76% a 5,06 euro. Ma nonostante il rischio flop, pureSky Italia è destinata a raggiungere buone prestazioni sui conti.
fonte:libero-news