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Non mettiamo, però, in cattiva luce i giovani specializzandi...tuner ha scritto:Regola numero due:
Attenzione alle strutture, cioè da chi e come si viene visitati.
In Italia, per esempio, la specializzazione in dermatologia e venereologia dura 4 anni, peccato però che gli specializzandi, cioè gli studenti, vengano utilizzati come manovalanza a basso costo per le strutture pubbliche, laddove c'è anche un'università. Agli specializzandi, che possono essere prossimi alla specializzazione quanto agli inizi, capita di effettuare visite specialistiche in assenza di un medico specializzato, o almeno di colleghi più esperti. Normalmente, uno specializzando, che è comunque un medico, se ha dubbi, prima di pronunciarsi chiede il conforto al docente (quello che in genere, per vederlo, devi prenotare la visita a pagamento, intra od extra moenia...) oppure ai colleghi più esperti.
Sono daccordo su tutto, ovviamente.. Volevo solo ribadire, come correttamente hai fatto anche tu, che tutto dipende dalla coscienza del singolo individuo e non dalla categoria cui appartiene ( anche i grandi medici sono stati degli specializzandi... :tuner ha scritto:Vorrei avere le tue certezze, ma se faccio riferimento all'ambiente che ho frequentato, direi che la scrupolosità (vera) dipendeva in larga misura dal singolo individuo, dalla sua reale competenza e, soprattutto, dalla coscienza individuale.
Non confondiamo la scrupolosità con il timore di sbagliare e quindi con la necessità di un conforto da parte di altri, che scrupolosi potrebbero non essere affatto.
Nulla contro gli specializzandi, quindi, che spesso sono più scrupolosi del medico che dovrebbero affiancare e da cui dovrebbero imparare, ma che invece latita, ovvero non c'è.
In generale, quindi non è un riferimento agli specializzandi, ho visto troppe diagnosi ritardate e troppo tempo perso, pazienti "difficili" spesso scaricati, o tolti di torno, o trasformati in casi clinici (con poco rispetto della persona), avviati ad iter di perenni ricerche di laboratorio, più utili accademicamente, o per studi da portare a congressi, che per curare con tempismo la patologia.
Gli strumenti a disposizione della medicina diventano ogni giorno incomparabilmente più efficaci rispetto al passato, ma personalmente continuo a ritenere fondamentale il cosiddetto "occhio clinico", che si conquista sul campo, e col tempo, svolgendo la professione, e non riempiendo montagne di cartaccia.
Tutto giusto, tranne quest'ultima frase, che, credo, bisogna specificare meglio: naturalmente su Internet c'è un immenso archivio di materiale scientifico ( TUTTO quello che viene pubblicato sulle riviste specializzate, mediche o non, si trova anche, e prima, su Internet :digitalSin ha scritto:Non stare a controllare e perdere tempo su internet, non ci sono neanche le cose più basilari della medicina.
Ciao