La qualità del cavo NON dipende solo dal materiale con cui è fatto il polo caldo. Il principio dell'anima in ferro placcato rame non è sbagliato in assoluto, per via dell'effetto pelle. Il problema è che basta un piccolo segno nel rame e con un minimo di umidità il cavo si corrode e si interrompe. Ma ci sono anche altre cose da considerare, la guaina esterna che ne determina la durata soprattutto in esterno e soprattutto il metodo di costruzione. Il dielettrico tra calza e centrale è importantissimo, deve garantire il mantenimento dimensionale all' invecchiamento e nelle curve. La calza è altrettanto importante visto che ne determina la schermatura. Un cavo pessimo oltre a essere in ferro placcato, probabilmente avrà una guaina che si sbriciola in pochi anni, il dielettrico sarà di pessima qualità, morbido e facilmente deformabile, avrà una calza scarsissima (mai visti cavetti presa- spina con un solo filo al posto dello schermo? Io sì, tante volte). Dire che i cavi sono tutti uguali equivale a una bestemmia. Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte. Io quando, come ieri, passo sotto a un palazzo a cui ho fatto l' antenna nei primi anni 90 e la vedo ancora là funzionante, un po' di orgoglio lo provo. Si vede che ho fatto scelte sensate...
sono d accordo con te,il cavo ha la sua bella importanza.
è chiaro che se hai un segnale orribile il cavo non ribalta certo la situazione però in quelle situazioni dove il ber è al limite una buona schermatura può salvarti,ergo non ti fa squadrettare.
qui viene sempre consigliato il cavo da 70 euro a 100 metri di matassa,perchè non consigliare il cavo di bricoman che costa la metà,ha l anima in rame puro ma...una calza che è mooolto scarsa.
aggiungo che,principianti e non,quando lo montano considerano la calza un optional e che,se la calza è scarsa di suo,la forbice non proprio gentile,di calza a contatto c è e non c è...