E ora il settore femminile.
Devastante Eckhoff.
Tanto.
Troppo?
13 vittorie, 7 sprint consecutive e 6 inseguimenti, di cui 5 doppiette sprint-inseguimento.
Una ripetuta sensazione di superiorita' disarmante nei confronti delle avversarie.
Non saro' certo io a fare cattivi pensieri su un'atleta che a quasi 29 anni contava 6 vittorie in 6 stagioni piene e in 24 mesi ne raccoglie ben 20.
Sara' sicuramente merito dello staff norvegese avere trovato la soluzione ai piccoli problemi che l'affliggevano.
Sicuramente sara' stato anche non saltare alcuna gara per malanni, visto il rigido regime sanitario attuale, oppure poligoni quest'anno meno complicati per una generale presenza di bel tempo, con conseguente vantaggio per le piu' veloci sugli sci.
Sono curioso di vedere se la prossima stagione avra' la stessa cattiveria di questa.
Per un po' di tappe era sembrata Roeiseland una rivale all'altezza grazie alla costanza di risultati, soprattutto perche' Eckhoff la prima tappa aveva fatto 0 punti, ma dai Mondiali di Poklujka la sua sorte e' sembrata segnata.
In un finale convulso il 3° posto e' stato preso da Franziska Preuss che e' stata la leader del movimento tedesco, soprendentemente senza vittorie in questa stagione.
In particolare, Denise Herrmann data in forma smagliante prima dell'inizio e tra quelle in lotta per la Coppa generale, non ci ha capito molto di questa stagione.
Racchiuse in pochissimi punti sono arrivate Hanna Oeberg, Wierer e Hauser.
Per Hanna Oeberg e' interessante notare come abbia fatto faville fino a Anterselva e poi, salvo l'individuale dei Mondiali, e' totalmente saltata per aria, i punti pesanti li ha fatti con la solidita' al poligono.
Ci sono stati probabilmente problemi di preparazione perche' tutta la squadra svedese dopo le prime tappe del 2020 e' sostanzialmente sparita dai radar.
Anche la sorella minore Elvira non si e' quasi piu' vista ai livelli mostrati fino a dicembre e con un passo diventato improvvisamente deficitario sugli sci.
Per Hauser si e' trattato forse della stagione della svolta, in particolare ha portato il primo oro femminile dell'Austria. E' arrivata ad un livello sugli sci clamoroso rispetto a quanto mostrato negli scorsi anni.
Ci sono state note liete dalla Bielorussia con Alimbekava anche capace di vincere e Sola di arrivare piu' volte a podio.
Nella Francia, la rientrante Anais Chevalier si e' dimostrata la migliore con piu' podi conquistati, mentre Simon ha mostrato molti alti e bassi pur con 2 squillanti vittorie, e' probabilmente la carta piu' papabile in prospettiva futura, mentre Braisaz e' rimasta nell'ombra.
Da segnalare anche la prima vittoria della terza norvegese Tandrevold e la seconda della ceca Davidova, in generale pero' con piu' ombre che luci.
Capitolo Italia.
Citando Guadagnini e Cotelli, parto dall'"OltreDoro".
Per Vittozzi e' arrivato 1 podio in stagione, c'e' ancora la sensazione che il percorso verso le posizioni che il talento faceva presagire e che fino al 2019 sembrava reale e' ancora molto accidentato.
Spero proprio che trovino lo "switch" per fare svoltare la situazione, perche' per il resto del contingente la stagione e' stata pessima per non scrivere altro.
Carrara (3 volte) e Lardschneider (1 volta) sono entrate in zona punti solo nei Mondiali, occasione rilevante ma dove i contingenti delle nazioni piu' forti sono limitati.
Tolti i Mondiali, il bottino di punti di tutte le altre azzurre e' di 8 (OTTO, un 33° posto di Sanfilippo in una sprint).
Dopo Vittozzi, la migliore italiana in classifica e' dopo la 70° posizione.
Gontier si e' ritirata come si sospettava durante la stagione.
Su Carrara ha dato l'idea che si possa migliorare molto e lo spero.
Su Sanfilippo mi auguro che abbia una stagione fisicamente a posto.
Lardschneider puo' arrivare a fare un percorso simile a, per es., Hettich? Al momento sembra difficile.
Fauner e Comola sono in un limbo senza possibilita' di avere chance in Coppa del Mondo.
A questo punto dobbiamo confidare che con le juniores Auchentaller e Passler (sicuramente andranno in Coppa del Mondo o come minimo si giocheranno il posto con Sanfilippo e Larschneider) si faccia un lavoro simile a Bionaz e Giacomel per ragionare nel quadriennio dopo Pechino 2022, dove si aggreghera' probabilmente anche Linda Zingerle.
Sara' probabilmente un'altra stagione di transizione e di "costruzione" per le prossime e per avere una staffetta che possa avere speranze di piazzamenti rilevanti.
Capitolo Wierer.
E' una stagione dalle mille sfaccettature, non riassumibile in una sola parola.
La preparazione e' stata molto difficoltosa, in particolare il chilometraggio sugli sci e il poligono in piedi, e questo ha portato a perdere costanza ad alto livello.
Aggiungiamoci i malanni prima di Pokljuka, quindi alla fine il 5° posto non e' da buttare.
Gli errori all'ultimo bersaglio dell'ultimo poligono in piedi (ne ho malcontati ben 9 su 26 gare) sono stati pero' sanguinosi durante tutta la stagione, pur senza scomodare la situazione grottesca della mass start di Ostersund.
Sono probabilmente costati una 3° posizione in classifica, almeno 1 vittoria e 5-6 podi in piu'.
Spero che nella preparazione rivedano assolutamente questi aspetti perche' credo possa dare ancora molto, ritrovando anche la solidita' sugli sci delle due stagioni precedenti, in particolare quella 2019-2020.
Con una Eckhoff ancora a questo livello e' difficile vincere la Coppa (da ricordare tuttavia che non sara' semplice ripetersi a questi livelli anche per la norvegese) ma le soddisfazioni ai Giochi sono alla portata.
Poi se vorra' concludere la sua carriera dopo Pechino, grazie di tutto e buon viaggio.