Ricordo qual'è, in linea generale e soprattutto per gli impianti RAI, il criterio per comprendere quali impianti rimarranno attivi, ovviamente convertiti in digitale e riposizionati sulla/e frequenza/e assegnata/e, dopo lo switch off.
Rimangono SICURAMENTE attivi tutti quei casi di impianti che soddisfano tutti e due i seguenti punti:
1) Trasmettono il servizio in analogico;
2) sono indicati nel database impianti del sito www.raiway.it nella sezione dedicata alla ricezione TV e Radio.
Per tutti quei casi di impianti con frequenze in concessione a Pro Loco, Comuni, Comuinità Montane o altri enti locali o persone fisiche, tutto dipenderà da accordi specifici nati tra chi è risultato titolare dell'impianto e delle frequenze ivi utilizzate per la ripetizione dei programmi degli operatori nazionali (o locali), il Ministero dello Sviluppo economico e i rispettivi operatori stessi, che si fanno anche carico della fornitura degli apparati digitali.
Solitamente, almeno per quanto riguarda la RAI, tali accordi tra i titolari degli impianti/frequenze, il Ministero e la RAI stessa vengono raggiunti (nella peggiore delle ipotesi, qualche tempo dopo lo switch off) e tali siti entrano poi a far parte del database RAI in quanto tali frequenze passano, a seguito di tali accordi, in concessione all'operatore TV.
Poi ci sono quegli altri casi, ove la RAI ha solo uno o due Mux (A e/o B) e nessun canale in analogico.
Solitamente questi casi riguardano siti e frequenze acquisiti da terzi soggetti in tempi recenti e che potrebbero non coincidere con i siti RAI "storici" che garantiscono da sempre il servizio analogico. Di solito questi impianti con solo uno o due canali digitali non sorgono su strutture di proprietà Raiway e la RAI li "riassorbe" presso il sito RAI che nello stesso bacino d'utenza garantisce il servizio analogico (salvo rarissime eccezioni legate a particolari configurazioni di bacino che possano interessare contemporaneamente varie centinaia di migliaia o persino vari milioni d'abitanti, vedi il "caso" di Valcava, in Lombardia).
PS: il fatto che presso un dato sito RAI il segnale emesso venga a sua volta ricevuto da un altro sito in banda o via ponte radio oppure venga ricevuto da satellite o da altra fonte, non ha influenza rispetto a quanto appena spiegato.
Rimangono SICURAMENTE attivi tutti quei casi di impianti che soddisfano tutti e due i seguenti punti:
1) Trasmettono il servizio in analogico;
2) sono indicati nel database impianti del sito www.raiway.it nella sezione dedicata alla ricezione TV e Radio.
Per tutti quei casi di impianti con frequenze in concessione a Pro Loco, Comuni, Comuinità Montane o altri enti locali o persone fisiche, tutto dipenderà da accordi specifici nati tra chi è risultato titolare dell'impianto e delle frequenze ivi utilizzate per la ripetizione dei programmi degli operatori nazionali (o locali), il Ministero dello Sviluppo economico e i rispettivi operatori stessi, che si fanno anche carico della fornitura degli apparati digitali.
Solitamente, almeno per quanto riguarda la RAI, tali accordi tra i titolari degli impianti/frequenze, il Ministero e la RAI stessa vengono raggiunti (nella peggiore delle ipotesi, qualche tempo dopo lo switch off) e tali siti entrano poi a far parte del database RAI in quanto tali frequenze passano, a seguito di tali accordi, in concessione all'operatore TV.
Poi ci sono quegli altri casi, ove la RAI ha solo uno o due Mux (A e/o B) e nessun canale in analogico.
Solitamente questi casi riguardano siti e frequenze acquisiti da terzi soggetti in tempi recenti e che potrebbero non coincidere con i siti RAI "storici" che garantiscono da sempre il servizio analogico. Di solito questi impianti con solo uno o due canali digitali non sorgono su strutture di proprietà Raiway e la RAI li "riassorbe" presso il sito RAI che nello stesso bacino d'utenza garantisce il servizio analogico (salvo rarissime eccezioni legate a particolari configurazioni di bacino che possano interessare contemporaneamente varie centinaia di migliaia o persino vari milioni d'abitanti, vedi il "caso" di Valcava, in Lombardia).
PS: il fatto che presso un dato sito RAI il segnale emesso venga a sua volta ricevuto da un altro sito in banda o via ponte radio oppure venga ricevuto da satellite o da altra fonte, non ha influenza rispetto a quanto appena spiegato.
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