Syriana

andag

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due ore di un film che mi è sembrato abbastanza noioso, e che ci dice cose che difficilmente potranno essere definite sorprendenti: che gli USA (compagnie e governo) hanno forti interessi petroliferi in medio-oriente, e che sono disposti perfino a giocare sporco per difenderli (addirittura!...); che hanno, quali partners in affari, emiri compiacenti a cui interessa soltanto l'arricchimento ed il prestigio personale, mentre la loro popolazione frustrata è facilmente spinta all'odio verso gli occidentali.

I continui cambi di scena e di scenario a mio avviso mascherano poco le mancanze del film: la sceneggiatura è debole, la regia ha a disposizione grandi mezzi ma li usa nel modo più banale. Un grassottello Clooney dovrebbe essere, ci viene lasciato capire dal suo curriculum e dai suoi superiori, un superagente CIA esperto e scafatissimo, ma sembra piuttosto un pivellino un po' sperduto.
Un film che a mio parere non informa e non intrattiene, si esce dalla sala tali e quali si era entrati.
 
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quoto quasi in tutto. La trama complicata ed i continui switch fra le singole vicende dei vari personaggi, sono una lama a doppio taglio.
Ma vorrei soprattuto sottolineare che per quasi la totalità del film, le inquadrature sono mosse (e non poco) persino nei primi piani e nelle scene statiche. Certo è una cosa voluta dal regista, ma a mio avviso l'effetto è fastidiosissimo su uno schermo 10x6 (metri).

Per nulla coinvolgente
 
Invece io l'ho trovato un film interessante, nei canoni registici e sceneggiativi di Traffic, che continua un momento impegnato di Hollywood. Non è che ci si possa aspettare rivelazioni (del resto, anche Munich non rivelava nulla che già non sapessimo...), però le singole scene e storie parallele hanno molta presa - oltre ad esser messe in mano ad attori nessuno dei quali offre una brutta performance, anzi - e mantengono bene il filo comune; gli sviluppi non mi hanno mai annoiato.

Voto: ***
 
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gahan ha scritto:
Non è che ci si possa aspettare rivelazioni (del resto, anche Munich non rivelava nulla che già non sapessimo...)
può essere che tu abbia ragione, parlando in generale per te o per gli altri; per quanto riguarda me, senz'altro no, perchè sapevo ben poco (anche per il filtro del tempo) degli eventi di Monaco 1972, e sopratutto della successiva caccia all'uomo; inoltre gli eventi raccontati in Munich si prestavano "naturalmente" a una spy story degna di Le Carrè, o di Graham Greene.

Qui invece siamo all'esposizione dell'attualità più nota, cose che direi davvero (e purtroppo) di patrimonio comune.

Il che non sarebbe ovviamente un difetto per un film, se non fosse che, all'inesistenza della storia, si aggiunge una regia che ha lo stesso brio di un telegiornale o di uno speciale di Minoli, con l'unica idea come ricordato da Mendets della onnipresente camera a mano, che ormai non si fa mancare nessuno, a dare l'effetto live action del reportage. Pochino.
 
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La camera a mano fa parte del linguaggio di film come questo e, tra parentesi, non è così "ondulante" come detto da mendets; ultimamente sta invece entrando in pellicole che naturalmente avrebbero poco a che fare con essa, creando davvero fastidio (il biopic alla Walk the Line/Cinderella Man, ad esempio). Per il resto, qui non ci son fatti storici da raccontare bensì finzione che a mio avviso funziona senza causare alcuna noia; anche se siamo nell'attualità più nota, non mi pare di aver visto molti film affrontare l'argomento, almeno ultimamente. Quello di affrontare scenari attuali mi sembra più un pregio che non un difetto. Se questo film potrebbe esser sostituito da uno speciale di Minoli, mi pare Minoli abbia fatto qualcosina anche sui fatti di Monaco e quanto ne è seguito (non è che Spielberg si sia strettamente attenuto alla realtà, comunque): magari Spielberg poteva usare anche quello come filmato di repertorio, tanto la conseguenzialità temporale e logica aveva già deciso di buttarla al vento con i "flashback". Comunque, krumiri e camomilla. :icon_wink:
 
gahan ha scritto:
La camera a mano fa parte del linguaggio di film come questo
a mio parere fa parte dei luoghi comuni più logori ed abusati di film come questo... quando il regista si adagia sulla scelta più ovvia ed impersonale.

gahan ha scritto:
...Per il resto, qui non ci son fatti storici da raccontare bensì finzione che a mio avviso funziona senza causare alcuna noia; anche se siamo nell'attualità più nota
...ma allora siamo nella finzione o nell'attualità? ;)... In realtà non credo si possa parlare di finzione, il film è per gran parte basato sul racconto autobiografico e sull'esperienza diretta, torture comprese, di un ex-agente CIA, Robert Baer... perfino i 16 kg di sovrappeso di Clooney rientrano nell'ottica dell'adesione al racconto di Baer.
C'è ben poca finzione, inoltre, nella lotta per il petrolio che viene messa in scena.

Siamo in piena attualità, quindi; il problema è appunto che quanto al materiale di partenza, è ormai superato da qualsiasi programma di informazione tv; e quanto a sceneggiatura e regia, è stato fatto un proprio piccolo sforzo.

Forse Soderbergh poteva investire meglio i propri soldi, perchè dal punto di vista della riuscita non vedo molte differenze tra i film in cui crede, ed i film che realizza per finanziare i film in cui crede...
 
andag ha scritto:
a mio parere fa parte dei luoghi comuni più logori ed abusati di film come questo... quando il regista si adagia sulla scelta più ovvia ed impersonale.
A mio parere, invece, non tutto dev'esser personale: il cinema funziona da sempre grazie anche all'eredità di altri e di altro. :icon_bounce:

andag ha scritto:
...ma allora siamo nella finzione o nell'attualità?
Non è difficile da capire: è finzione ispirata all'attualità... :icon_rolleyes:

andag ha scritto:
In realtà non credo si possa parlare di finzione, il film è per gran parte basato sul racconto autobiografico e sull'esperienza diretta, torture comprese, di un ex-agente CIA, Robert Baer... perfino i 16 kg di sovrappeso di Clooney rientrano nell'ottica dell'adesione al racconto di Baer.
In realtà, da quanto ho letto questo Baer sarebbe un ometto in perfetta forma fisica e senza neppure la barba: Clooney avrebbe optato per la metamorfosi per distogliere dal suo nome importante a favore del personaggio, almeno durante la visione. Prima il nome serviva... :icon_wink:

andag ha scritto:
C'è ben poca finzione, inoltre, nella lotta per il petrolio che viene messa in scena.
Questo è un complimento. :)
 
gahan ha scritto:
In realtà, da quanto ho letto questo Baer sarebbe un ometto in perfetta forma fisica
Le foto che ho visto io mi descrivono invece un ometto, appunto, piuttosto rotondetto... cmq la questione è irrilevante per quanto riguarda la sostanza del film...

e visto che ultimamente mi sembri molto attento a sottolineare il formato televisivo dei film, questo sì che sarebbe stato una perfetta serie in due puntate: regia che più televisiva non si può, con abbondanza di primi piani, piani ravvicinati, campi e controcampi, macchina a mano stile reportage come già a "chiedere" un utilizzo televisivo...
 
Se sai già che non ti piacciono i reportage, potresti più semplicemente non andare a vederli. :D :icon_wink:
 
se avessi saputo che il film era sostanzialmente un reportage, e per di più fittizio (anzi pardon di finzione ispirata all'attualità), e per di più palloso, me ne sarei guardato bene... :D
 
Sei uno sprovveduto, caro mio. :eusa_wall: Intanto il grassone si è beccato la statuetta, una delle poche cose buone della serata (per me se la batteva con William Hurt - ma do credito anche a Gyllenhaal -, che meritava di più ma aveva un ruolo e un film di minore impatto sull'Academy). :eusa_whistle:
 
gahan ha scritto:
Sei uno sprovveduto, caro mio.
è vero, sono un inguaribile ottimista, concedo sempre un'apertura di credito ai film prima di vederli, è più forte di me, non riesco ad essere prevenuto.

gahan ha scritto:
Intanto il grassone si è beccato la statuetta, una delle poche cose buone della serata
una delle cose più allucinanti della serata, sia nel merito della recitazione (preciso che a me di solito Clooney piace), sia per la candidatura come "non protagonista" (se non era lui il protagonista, con il nome in cima ai credits ed il faccione sulla locandina, allora non ho capito chi era... forse il "vero" Robert Baer, con il suo minicameo nei panni di agente CIA?...)
 
andag ha scritto:
è vero, sono un inguaribile ottimista, concedo sempre un'apertura di credito ai film prima di vederli, è più forte di me, non riesco ad essere prevenuto.
Anch'io: di fatti sono andato a vedere Walk the Line pieno di grandi speranze. :icon_cool:


andag ha scritto:
una delle cose più allucinanti della serata [...] la candidatura come "non protagonista" (se non era lui il protagonista, con il nome in cima ai credits ed il faccione sulla locandina, allora non ho capito chi era... forse il "vero" Robert Baer, con il suo minicameo nei panni di agente CIA?...)
Le candidature le danno spesso un po' a cavolo, sì. Però questa mi sembra una scelta ovvia e sarebbe stato sbagliato classificarlo come protagonista in un racconto corale: è non-protagonista fra non-protagonisti. :icon_wink:
 
gahan ha scritto:
sarebbe stato sbagliato classificarlo come protagonista in un racconto corale: è non-protagonista fra non-protagonisti. :icon_wink:
sì forse hai ragione... o forse pensavano di avere ben poche possibilità con una candidatura tra i protagonisti ;)... come non-protagonista fra non-protagonisti, comunque, avrebbe potuto candidarsi anche il regista :toothy9:
 
andag ha scritto:
due ore di un film che mi è sembrato abbastanza noioso, e che ci dice cose che difficilmente potranno essere definite sorprendenti: che gli USA (compagnie e governo) hanno forti interessi petroliferi in medio-oriente, e che sono disposti perfino a giocare sporco per difenderli (addirittura!...); che hanno, quali partners in affari, emiri compiacenti a cui interessa soltanto l'arricchimento ed il prestigio personale, mentre la loro popolazione frustrata è facilmente spinta all'odio verso gli occidentali.
Veramente, il messaggio di Syriana è molto meno semplicistico....
Non solo interessi petroliferi, ma un disegno politico che si intreccia e punta a non far sviluppare l'area, ovvero a far sì che i proventi della vendita del greggio e del gas non vengano investiti dagli sceicchi nello sviluppo dei loro paesi. Esaurite le scorte l'area medio orientale (più in generale i paesi estrattori) dovrà essere geopoliticamente priva di peso, in una situazione di sottosviluppo simile a quella dell'inizio del secolo scorso. Appoggio di ogni genere ed a tutte le parti più scadenti (sceicchi avidi o poco intelligenti), incluso le forniture ai terroristi (nel film si evince che Bob non sapeva a chi andava la seconda arma, ma la CIA sì) per far rimanere l'area nel caos, compreso un intervento diretto per l'eliminazione (anche fisica) di potenziali emiri "illuminati" e quindi dannosi, politicamente pericolosi.
Quanto al film, la sceneggiatura è troppo complessa, direi inutilmente complessa e dispersiva. Il film è lento, poco coinvolgente, quasi soporifero, a parte la scena a cui strappano le unghie a Clooney. Personalmente, ho invece molto apprezzato la fotografia.

**
 
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Tuner ha scritto:
Veramente, il messaggio di Syriana è molto meno semplicistico....
Non solo interessi petroliferi, ma un disegno politico che si intreccia e punta a non far sviluppare l'area, ovvero a far sì che i proventi della vendita del greggio e del gas non vengano investiti dagli sceicchi nello sviluppo dei loro paesi....(...)
esattamente quello che ho scritto, anche se non sono stato a raccontare il film per filo e per segno :D

Il film mi è sembrato molto semplicistico oltre che nella morale di fondo anche nelle scelte narrative perchè tutto ciò che il film mette in scena, compreso il consueto ruolo della CIA nel mantenere il caos, fa parte di un mix di deja vu sia cinematografico (decine di film complottisti) sia giornalistico (reportage vari).

Anzi direi che rispetto a un qualsiasi vero, rigoroso reportage, film come questo, che mescolano una realtà dura e drammatica ad una fiction nel segno dello spettacolo, mi sembrano un po' pericolosi perchè disinnescano la realtà, tutto si confonde, tutto sembra spettacolo... qualcuno può essere indotto a pensare che, in fondo, sia tutto uno show
 
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andag ha scritto:
tutto sembra spettacolo... qualcuno può essere indotto a pensare che, in fondo, sia tutto uno show

Il rischio più grande, secondo me, è che una buona parte di spettatori si addormenti prima di metà film.:icon_twisted:
 
L'ho guardato ieri piuttosto prevenuto dai commenti che avevo letto. Pensavo in una noia mortale, e invece il film è passato via abbastanza bene, trama piuttosto complicata, ma è forse per questo che avendo bisogno di piu attenzione non mi sono annoiato
 
Si poteva fare meglio

Ho finalmente visto questo film di stringente attualità, visto il peso del prezzo del petrolio rispetto all'economia mondiale e la sua volatilità.

Ero molto carico e speranzoso: tematica intrigante, cast importante, produzione sedicente indipendente...
Come avete già scritto, però, l'opera non convince, visti il montaggio convulso (che ottiene l'effetto non voluto di respingere anche lo spettatore più interessato) e la mancanza di coraggio nell'affrontare la questione. Il film, infatti, ci instrada ma non sempre è esplicito su reali obiettivi e reali mandanti dei fatti raccontati (anche se immagino che spesso non è possibile distinguere il bianco e il nero senza essere costretti a eccessive semplificazioni). In ogni caso maggiori approfondimenti non avrebbero guastato...

Purtroppo, film più necessario che riuscito. Ma sicuramente dell'argomento se ne continuerà a parlare, anche al cinema.
 
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