Dingo 67 ha scritto:
Hai ragione ma se il Terziario supera il secondario come secondo me sta accadendo in Italia, sono dolori. Perché i paesi "sani" sono quelli in cui la bilancia tra importazioni ed esportazioni pende verso la seconda voce. Ed il terziario, tranne nel caso del turismo, non mi passe possa generare flussi di denaro che entrano in Italia
Io sono ignorante in economia, ma quando vedo che dalle mie parti continuano a chiudere le fabbriche e ad aprire centri commerciali mi domando sempre: ma se la gente non lavora (mica tutta la popolazione può venire assunta in questi centri) dove cavolo trova i soldi da spendere in questi luoghi?????
Per finire: nel mio caso (elettromeccanica) una volta in Lombardia c'erano un infinità di ditte che producevano motori elettrici (dall'industriale all'elettrodomestico) dando lavoro a centinaia di migliaia di persone ed un giro d'affari di esportazione elevatissimo. Ora che il grosso della produzione arriva dalla Cina si fanno sempre gli stessi numeri (forse maggiori) di pezzi impiegando solo qualche migliaio di addetti nelle ditte che ancora resistono a produrre in loco e qualche centinaia di addetti fra impiegati e magazzinieri nelle ditte che importano il prodotto finito, con un giro d'affari ancora altissimo... ma per i cinesi
Purtroppo anche i call center stanno lentamente ma inesorabilmente abbandonado l'Italia per altri Paesi, es. Albania, Moldavia, Montenegro, India, Sudamerica, ed altri dove il costo del lavoro è molto più basso.
In India, per esempio, gli operatori sono quasi tutti laureati e offrono un servizio eccellente e low cost sull'assistenza tecnica inbound di servizi tecnologici.
Questa, che ci piaccia o no, è la globalizzazione. In Italia non possiamo metterci a fare concorrenza ai cinesi o ad altri Paesi nei quali la mano d'opera per i motivi a tutti noti costa, quando va male, un quarto rispetto alla nostra.
E' una battaglia già persa in partenza: dobbiamo recuperare il nostro ruolo creativo e di innovatori; i nostri Governanti se veramente vogliono impostare una politica sul lungo periodo, devono riprendere a favorire la ricerca e fermare la fuga di cervelli, divenuta oramai inarrestabile.
Per cui, caro Dingo 67, mi sa che la tua azienda di motori elettrici tradizionali ne produrrà sempre meno, ma speriamo che ciò sia compensato dalla produzione di nuovi motori elettrici, innovativi e rivoluzionari rispetto agli attuali, frutto della nostra inventiva e ricerca.
I Cinesi prima o poi arriveranno di nuovo ad avere il nostro know how per produrre i nuovi motori, ma noi nel frattempo avremo inventato ancora qualcosa di nuovo e così via.
My two cents