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Telefonia: WiMAX ed HSDPA a confronto

ERCOLINO

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L'aumento della velocità delle reti di telefonia mobile di terza generazione potrebbe non rivelarsi la miniera d'oro che gli operatori wireless di tutto il mondo sperano che sia, ma almeno dovrebbe aiutarli a difendere la propria posizione dall'avanzata dei servizi di telefonia mobile basati su Internet.
Il primo test sarà in Corea del Sud, dove SK Telecom ha dato avvio il mese scorso al servizio 3G aggiornato Hsdpa, che offre per Internet una velocità quattro volte superiore a quella dello standard attuale 3G.
Gli operatori di tutto il mondo lanceranno servizi similari nei prossimi mesi, contando su una maggiore velocità di download per attirare nuovi utenti interessati ad ascoltare musica e guardare video sui cellulari.
Nonostante gli annunci trionfalistici del settore, però, gli analisti dicono che c'è una buona probabilità che l'Hsdpa seguirà nelle vendite lo stesso andamento della precedente versione del 3G: vale a dire, secondo i dati della società di ricerche di mercato Gartner, solo il 5% degli utenti nei mercati più maturi.
"L'Hsdpa consentirà un discreto numero di buoni servizi, ma non credo di sentire il normale cliente dire: 'Devo comprare un Hsdpa'", spiega Martin Garner, direttore del servizio di "wireless intelligence" presso la Ovum, una società londinese di ricerche IT.
In ogni caso, una rapida disponibilità dell'Hsdpa potrebbe a sua volta rendere meno minaccioso per gli operatori di telefonia mobile il WiMAX, una tecnologia rivale per rete wireless a banda larga - sostenuta da Intel - che consentirà di fare telefonate gratuite via Internet su apparecchi portatili come i palmari.
Le società di telefonia fissa e cavo come Liberty Global, che forniscono servizi di VoIP (Voice over Internet Protocol) gratuiti o comunque a buon mercato, considerano il WiMAX mobile come un sistema per aggiudicarsi una fetta più ricca della telefonia mobile e di controbilanciare la diminuzione delle entrate da linea fissa.


Gli operatori mobili sperano che la rapida entrata in scena dell'Hsdpa - High Speed Downlink Packet Access - terrà lontana la minaccia del WiMAX mobile, che attualmente è disponibile solo in Corea del Sud, prima che la tecnologia emergente possa fare strada.
"Il complesso delle attuali tecnologie mobili, compreso l'Hsdpa... fornisce una robusta difesa contro il WiMAX", ha scritto in un rapporto UBS Investment Research. "La fornitura di telefonia vocale mobile potrebbe arrivare troppo tardi, al più presto nel 2007, per sconvolgere dalle fondamenta gli operatori mobili attuali".
Sono una decina gli operatori di telefonia mobile, tra cui la britannica Vodafone, che stanno attrezzando le proprie reti Hsdpa, e prevedono di dare avvio al servizio entro l'anno in corso.
L'Hsdpa può offrire velocità che vanno da 1,8 a 14 megabits, rendendo così disponibile il servizio per i cellulari e gli altri apparecchi wireless.
Il WiMAX mobile sarà ancora più veloce, coi suoi 18 mbps e potrebbe essere applicato alla telefonia vocale via Internet, rappresentando una potenziale minaccia per gli operatori di telefonia mobile nello stesso modo in cui oggi Skype minaccia gli operatori di linea fissa.
Ma Fitch Ratings ritiene che l'adozione su larga scala di WiMAX avverrà in non meno di 4 o 5 anni.
Nonostante gli investimenti multimiliardari sulle licenze e le reti 3G, la crescita della clientela è ancora molto lenta e per gli analisti l'Hsdpa necessità di nuove applicazioni di successo per andare meglio.
"Hanno bisogno di servizi convincenti, non solo di maggiore velocità e di buttare lì qualcosa in rete", dice Sylvain Fabre, direttore della ricerca di Gartner. a Londra. "A qualsiasi velocità, non sarà una rivoluzione".
Gli operatori dei mercati maturi traggono solo il 15% delle proprie entrate dalla vendita di dati via wireless, con in testa la giapponese NTT DoCoMo e la sudcoreana SK che sono attestate sul 28% circa, seguite dal 15-25% di società europee come la francese Orange, dice Ovum.
Negli Usa, dove l'uso del 3G per servizi quali le videochiamate e la navigazione Internet è ancora modesto, la vendita di dati conta solo per il 12% sulle entrate degli operatori. L'uso riguarda per i tre quarti solo messaggi di testo.


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