The Libertine

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The Libertine racconta la vera storia del conte di Rochester, amico e confidente di re Carlo II. Giovane, spregiudicato e dalla vita sessuale assai movimentata, si diletta nello stuzzicare i membri della famiglia reale con spietato cinismo, ma ne guadagna il rispetto grazie ad uno spirito arguto. Mentre il re Carlo II si impegna a salvare la stabilità della monarchia, minacciata dalle agitazioni dei cattolici, Rochester si invaghirà di una giovane attrice che lo porterà alla rovina.


Lascio ad altri l'onere della locandina e della trama.....
Film che riprende un lavoro teatrale messo in secna dallo Steppenwolf Theatre Company con lo stesso John Malkovich, Carlo II nel film.
Film gestito come fosse una partitura teatrale e che quindi, non sfrutta le potenzialità di uno strumento quale il cinema. Oltre a questo, il regista punta in modo esagerato sulle doti di Johnny Depp, e tutto quello che sta attorno è disegnato con questo obiettivo. Inizialmente, mi è parso un film lento e poco interessante, successivamente l'interesse è cresciuto, e la seconda metà è sicuramente degna di nota, almeno per quegli spettatori che sono usi ragionare e riflettere durante la visione. Sconsiglio il film a coloro i quali non sono usi mediare in tempo reale ciò che vedono e sentono.
**1/2*
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ho trovato il film deludente e anche un pò scontato, troppo barocco e la fotografia da cartolina sbiadita non mi ha certo esaltato non è bastato il solito ottimo Johnny Depp per sostenere il film
 
Johnny Depp ha spesso detto che ciò che gli piace della saga del pirata Jack Sparrow è di aver fatto qualcosa che può vedere, orgoglioso, insieme ai propri figli.
... beh, non credo che vorrà vedere questo film insieme ai suoi figli... ;)

Per noi che siamo grandicelli invece, il problema del film non è certo la volgarità, nè l'evidente tentativo di ricostruire impietosamente la Londra dell'epoca (a cui la volgarità è funzionale); casomai potrebbe esserlo (un problema) il fatto tutto questo sembri già stato fatto, già stato visto.
Eppure neanche questo è il vero problema.

Il problema del film è la sua natura letteraria, troppo letteraria, e ben poco cinematografica. Il testo è bello, ma la storia non si può certo dire originale e
l'unica idea di regia messa al servizio del film sembra quella di girare in tondo ai protagonisti (bravi) con la steadycam. Troppo poco.
La versione originale, se non altro, riscatta il film da una traduzione/doppiaggio insostenibilmente grevi.

*1/2
 
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