
di Terrence Malick,
con Colin Farrell, Christian Bale, Q’Orianka Kilcher.
1607, i primi incontri (e scontri) tra gli inglesi colonizzatori e gli indigeni di quella che diverrà la Virginia.
La storia di una colonizzazione, di Pocahontas e dei suoi amori europei.
Al centro del cinema di Malick c'è ancora l'essere umano con le sue anime contrastanti, in parte desideroso di un equilibro primordiale con la natura ed il prossimo, in parte portato alla dominazione.
Lo stile del film è quello che Malick aveva trovato per “La sottile linea rossa”: i piani-sequenza, i monologhi interiori, e – come in tutti i suoi film - la potenza delle immagini, non solo “belle” esteticamente, ma di grande forza espressiva.
Infatti la prima mezz’ora, straordinaria, è quasi senza parole – e lascia senza parole.
Nel suo complesso però mi sembra che il film patisca un poco il fatto che il linguaggio cinematografico, così originale nella Sottile linea rossa, venga qui ripetuto pari pari, senza un aggiornamento… ciò che era così interessante la prima volta, inevitabilmente sa un po’ di ripetizione la seconda.
Per questo lo metterei un paio di gradini al di sotto di LSLR.
Ma nella prima parte del film ci sono immagini così cinematograficamente belle e forti, quante pochi cineasti riescono a metterne insieme in tutta una carriera.
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