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Truffe on-line: sgominata l’organizzazione criminale dietro la ADB CENTER WORKS

ERCOLINO

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Lo scorso ottobre 2005 Anti-Phishing Italia si era occupata del caso della ADB CENTER WORKS e delle migliaia di clienti truffati, che avevano acquistato dal sito della società pescarese pagando anticipatamente senza però ricevere nulla.

Lo scorso 27 aprile la Polizia Postale ha diffuso un apposito comunicato stampa dal quale viene alla luce come la ADB CENTER WORKS insieme ad altre società facesse parte di un’apposita rete criminale operante in diversi campi:

Dall'ottobre 2005 ai giorni scorsi la Polizia delle Comunicazioni dell’Abruzzo (sede di Pescara) ha condotto un'intensa attività investigativa, iniziata in seguito all'improvvisa chiusura della ADB CENTER WORKS di Pescara, specializzata in vendite online, per cui sono stati truffati migliaia di clienti e fornitori.

Le indagini hanno individuato una ramificata e agguerrita organizzazione criminale, specializzata in attività di bancarotta, e che aveva in corso alcune iniziative criminali che coinvolgevano la OFFICE MANIA di Cassina de' Pecchi (MI) (anch’essa si occupava di commercio elettronico con un negozio online, oltre attraverso tre punti vendita nell’hinterland milanese), la NUOVA MOBIL STYLE di Meldola (FC) e la BQR di Roma.

Nelle fasi conclusive le indagini si sono incrociate con altre attività investigative condotte dalla D.I.A. di Milano e coordinate dalla D.D.A. dello stesso capoluogo.

Questa collaborazione ha consentito di smascherare il livello superiore dell'organizzazione che utilizzava l'attività di bancarotta per riciclare grosse somme di denaro, provenienti dal traffico internazionale di stupefacenti.

Il capo dell’organizzazione, dal suo rifugio in Spagna dove era fuggito per evitare l’arresto per le attività illecite, controllava attraverso internet con collegamenti in audio ed in video le varie sedi dove si svolgevano le attività illecite, intervenendo costantemente su di esse.

In seguito all'attività investigativa svolta dall'ufficio di Pescara della Polizia delle Comunicazioni, che ha individuato la responsabilità di 19 soggetti, la Procura della Repubblica di Pescara ha emesso 35 decreti di perquisizione ed ha richiesto al G.I.P. una serie di provvedimenti cautelari. Il G.I.P. ha emesso 14 ordini di custodia cautelare (di cui 11 in carcere e 3 domiciliari).

Due di questi provvedimenti sono mandati di arresto europeo, dato che riguardano persone che da tempo sono fuggite all'estero, per evitare di essere arrestate.

Dalla mattinata del 21 aprile 2006, la Polizia delle Comunicazioni dell’Abruzzo (sede di Pescara) in collaborazione con personale della D.I.A. e dei Compartimenti della Polizia delle Comunicazioni di Roma, Milano, Bologna, Torino, Perugia e Trieste e delle Squadre Mobili di Milano, Teramo e Piacenza ha dato esecuzione ai provvedimenti cautelari e di perquisizione. Dieci persone sono state arrestate in Italia, oltre al capo dell’organizzazione, catturato in Spagna dalla D.I.A., poichè già ricercato per traffico internazionale di stupefacenti. Altre tre persone sono ancora attualmente ricercate.

Nel corso delle perquisizioni è stata sequestrata un'enorme mole di documenti, aventi valore probatorio e di materiale provento del reato (sono stati sequestrati, tra l'altro, 9 esercizi commerciali, alcuni depositi e il loro contenuto, a Milano, Roma, Forlì e nelle province di Perugia e di Terni).

L’indagine si caratterizza per l’innovativa iniziativa delinquenziale, che dimostra la rapidità con cui le organizzazioni criminali acquisiscono la padronanza delle nuove tecnologie e sono in grado di attivarsi nel settore della new economy, e a come utilizzino i proventi delle truffe online per alimentare altri mercati criminali. Inoltre dimostra la capacità da parte di investigatori specializzati e di autorità giudiziarie attente e preparate di reagire validamente a questo tipo di reati, tutelandone le vittime dirette e ripristinando la fiducia del mercato in fondamentali settori dell’economia.


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