24 luglio 2006
La7 sale al 3% di share e traina i ricavi di TI Media
Al.An.
In attesa che si sciolgano i nodi su alleanze e partnership che rendano meno travagliata la navigazione (soprattutto in Borsa) della corazzata Telecom Italia, si è parlato molto di una partecipazione del tycoon Rupert Murdoch al riassetto della cassaforte Olimpia, il più grande gruppo nazionale di tlc, presieduto da Marco Tronchetti Provera, sciorina i dati semestrali di TI Media, guidata dal ceo Riccardo Perissich e candidata secondo il tam-tam degli ambienti finanziari a entrare nel gran ballo del terzo polo televisivo insieme a Rcs Mediagroup e Sky.
Crescono i ricavi, +17,1% a 97,8 milioni di euro (contro 83,5 milioni), trainati da raccolta pubblicitaria e ascolti tv, ma si amplia anche il rosso del risultato operativo sulla spinta di ammortamenti e investimenti per il digitale terrestre. Prende quota, soprattutto, l'audience de La7, che ha raggiunto il 3% di share giornaliero: +15% rispetto allo stesso periodo del 2005, con punte massime del 4,3% per programmi di realtainment come le Invasioni Barbariche, condotte da Daria Bignardi, e il 4,3% (3,5% nel 2005) di Markette che porta più su la media della tarda sera (3,9%). Mtv, canale musicale e di intrattenimento, consolida la sua posizione, mentre l'area news, con l'agenzia di stampa Apcom vede crescere i ricavi del 66,7% a 4,4 milioni.
Cento milioni dalla Bei per il digitale terrestre. Positivi, inoltre, gli effetti della fusione tra La7 e TiMedia, con una riduzione dei costi di struttura del -40% (-5,1 milioni di euro). Infine buone notizie dalla banca europea per gli investimenti (Bei), che ha approvato il 18 luglio un finanziamento da 100 milioni per il periodo 2005-2007, che andrà a sostenere un programma da 280 milioni destinati al potenziamento delle infrastrutture di trasmissione per lo sviluppo della tv digitale.
Cresce la raccolta pubblicitaria, Ebit in rosso. «Il significativo incremento rispetto al 2005 - spiega una nota del gruppo - è stato trainato dalla raccolta pubblicitaria nazionale, cresciuta a ritmi largamente superiori a quelli del mercato, rimasto sostanzialmente stabile nello stesso periodo (attorno all'1% nei primi cinque mesi dell'anno), e dal positivo apporto dei ricavi della pay per view sul digitale terrestre». L'Ebitda del primo semestre è negativo per 52,4 milioni, rispetto ai -50,7 milioni dei primi sei mesi del 2005. Al netto delle variazioni di perimetro e di oneri di natura straordinaria, l'ebitda registra un miglioramento di +2,3 milioni (+4,6%). Il risultato operativo ammonta a -79 milioni (-67,5 milioni nel primo semestre 2005) da imputare ad ammortamenti e investimenti. Nel primo semestre 2006, in effetti, sono stati realizzati 58,6 milioni di investimenti (21,9 milioni un anno prima). In particolare sono stati investiti circa 43 milioni nel digitale terrestre e circa 15 milioni per la televisione free to air. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2006 è pari a 41,9 milioni rispetto ad una disponibilità finanziaria netta di 436,1 milioni al 31 dicembre 2005. «L'andamento del semestre - precisa ancora la nota - è stato caratterizzato dal pagamento dei dividendi per 550,6 milioni, dal fabbisogno per investimenti e per la gestione operativa (120 milioni), dal miglioramento della posizione finanziaria per la vendita di Buffetti (65,8 milioni) e per l'incasso da Telecom Italia di 126,8 milioni di crediti di natura fiscale per effetto dell'adesione al Consolidato fiscale nazionale della capogruppo» Telecom Italia.
Fonte: ilsolo24ore.com