Uscita Partitore / collegamenti a stella o in cascata

AG-BRASC ha scritto:
Un'altra volta però, dovendo trattare questioni di distribuzione di segnale legate allo stesso impianto, utilizza un solo thread, altrimenti per seguirli entrambi senza rischiare di far confusione e persino dare indicazioni all'apparenza contraddittorie, si rischia di andare al manicomio...!

Unirò in questo thread i post più recenti dell'altra, così da non disperdere nulla.
Hai ragione, scusatemi.
 
Da parte mia, per "onestà intellettuale" (che parolona! :D ), vi informo che ho aggiunto sul thread di istruzioni, nella parte dedicata a derivatori e partitori, le dovute precisazioni circa l'importatissimo dato sulla separazione in dB tra le uscite dei partitori nel caso vengano impiegati per creare più utenze in un impianto privato o in un appartamento già collegato ad un impianto centralizzato. :icon_cool:
 
Io sono l'ultimo a poter parlare, dato che non è il mio mestiere, ma credo di capire quando leggo uno schema.
Quello della fte è abbastanza chiaro e credo che si possa riassumere così:

1) i derivatori si trovano all'esterno delle abitazioni private, praticamente servono per "distaccare" da una dorsale i punti di ingresso per le singole abitazioni

2) dal punto di ingresso "distaccato", in pratica il cavo che entra in casa grazie al derivatore del punto 1, vai a servire le N prese che hai in casa mediante un partitore

Se non ho capito male, areggio invece propende per il derivatore, ma non capisco perchè.

IMHO, il derivatore da quel che si legge nei vari schemi, serve se il segnale deve essere passato ad altre abitazioni che devono poterne disporre al pari tuo (ad es. splittarlo su più prese).
Se sei l'utilizzatore finale :D di un "cavo" ci metti un partitore se hai lo spazio per tirare tutti i cavi, un derivatore o una presa derivata se puoi far passare solo un cavo formando una "catenella" da una presa all'altra.

Sbaglio ?
 
Guarda, devo dire la verità stò cercando di capirci qual'cosa, comunque AG-Brasc mi ha illuminato parecchio.
Questo è quello che ho letto:
Partitore o Divisore:
Il partitore viene utilizzato per ottenere da una linea in entrata due o più linee in discesa. E’ utilizzato per
dividere l'energia del segnale in ingresso tra due o più linee di distribuzione.

Derivatore:
Il derivatore viene impiegato per ripartire dalla linea di distribuzione primaria o secondaria (quelle creata con il
partitore) 1 o più prese utente senza interrompere la discesa verso altre prese.
 
Se ad esempio hai un impianto con 4 prese, ho esci con un partitore a 4 uscite o con un derivatore 4 uscite, non muore nessuno in entrambi i casi:D
 
Diciamo che se il partitore ha una SEPARAZIONE tra le uscite di 20dB (o, meglio ancora, più di 20), allora si può impiegare senza particolari controindicazioni, purché ogni uscita eventualmente non usata venga tassativamente chiusa con una resistenza da 75 Ohm (denominata "carico di chiusura" che ogni buon rivenditore potrà fornire).
Se si ha il dubbio di una separazione tra le uscite non idonea, allora è preferibile utilizzare un derivatore passante. In questo caso, sarà l'uscita passante a dover essere terminata col carico di chiusura sopra citato.

Nota: un semplice calcolo aritmetico.
Se è l'attenuazione (o perdita) generata da un derivatore la preoccupazione che ci spinge a preferirgli un partitore, tenete conto che se le prese da servire sono parecchie, è facile che l'attenuazione indotta da un partitore venga ad essere assai paragonabile a quella delle uscite derivate di un derivatore passante.
Ad es. se si devono servire due prese, allora OK, posso capire: 4, max 5 dB circa persi nella divisione del partitore contro i probabili 12 o più del derivatore... In certi casi possono fare parecchia differenza.
Ma se si devono servire 8 prese, la perdita del partitore diventa di 10, in certi modelli anche 12 dB, quando sul mercato è possibile reperire derivatori a 8 uscite (ad es. Fracarro DE8-16) con perdita di circa 15dB per ogni uscita... E qui la differenza non è poi così tanta, ma saranno superiori le garanzie della perfetta separazione tre le uscite.
Va da sé che il segnale in arrivo dovrà però un livello sufficiente per poterprenderein considerazione un tot di divisioni o derivazioni. ;)
 
AG-BRASC ha scritto:
Va da sé che il segnale in arrivo dovrà però un livello sufficiente per poterprenderein considerazione un tot di divisioni o derivazioni. ;)
Se fosse sufficiente per una presa ma non per tot derivazioni, non avrebbe senso ripomparlo con un amplificatore per compensare la successiva perdita del partitore/derivatore ?
 
Partitore

AG-BRASC ha scritto:
Diciamo che se il partitore ha una SEPARAZIONE tra le uscite di 20dB (o, meglio ancora, più di 20). ;)
Scusa, ma ti riferici a questo ( Isolamento OUT – OUT ) o questo ( Perdita d’inserzione IN – OUT ) ?
Grazie
 
@ pinok
si misura all'uscita dell'antenna il livello del segnale, e in base al numero di derivazioni e prese, si calcola la perdita e la necessità di amplificare il segnale a monte dell'impianto

@
isolamento tra le uscite
 
Mazsc76 ha scritto:
@ pinok
si misura all'uscita dell'antenna il livello del segnale, e in base al numero di derivazioni e prese, si calcola la perdita e la necessità di amplificare il segnale a monte dell'impianto
Se lo fai a monte temo tu possa sballare l'impianto.
Penso ad un condominio di ad es. 10 piani.
Chi ha fatto l'impianto ha calcolato i derivatori per dare equa potenza a tutti.
Uno al quinto vuole mettersi 10 TV :D, può mica chiedere che aumentino la potenza per tutti? Per come era progettato, dare più potenza a lui significa darne troppa agli altri.

IMHO credevo che l'unico modo per risolvere a lui senza interferire con gli altri era mettere un amplificatore tra il derivatore e il partitore verso l'appartamento.

Dici che dovrebbe chiedere di ritarare l'intero condominio :eusa_think: ?
 
Credo ci sia un limite a tutto, se sei in un condominio, in un appartamento, che vuoi mettere 2 tv per stanza?
Se proprio si vuole esagerare, si cerca il miglior dimensionamento per perdere meno segnale possibile, magari poi si è costretti a mettere un amplificatore di linea da interni, non è certo vietato.
 
Mazsc76 ha scritto:
magari poi si è costretti a mettere un amplificatore di linea da interni, non è certo vietato.
E' quello che dicevo; basta non dare fastidio a nessuno, ognuno in casa sua mette un po' tante TV quanto li piace ;)
 
@ rikynar

Mi riferisco all'isolamento tra gli OUT, ovvero, la separazione in dB tra le uscite.


@ pinok

Come ha detto Mazsc76, il tutto può essere regolato anche dal buonsenso.
Ad ogni modo, io tendenzialmente sconsiglio di utilizzare un amplificatore di linea/da interno nel caso in cui in appartamento il segnale risulti insufficiente, perché spessisimo l'amplificazione di un segnale così come arriva non rende possibile innalzarne solo la cosiddetta "parte buona", cioè il segnale utile, ma tutte le sue componenti, incluso il rumore di fondo. Soprattutto, mi capita di sentirmi chiedere se un amplificatore da interni sia risolutivo anche in caso di evidenti problemi qualitativi più che quantitativi di segnale.

Se però il segnale è "pulito", non vittima di errori di realizzazione od obsolescenze complessive dell'impianto può risultare insufficiente SOLO a causa delle eccessive perdite introdotte da divisioni/derivazioni (certo, un'analisi strumentale sarebbe d'obbligo...), allora l'amplificatore da interno, da installare a monte di qualuqne derivazione, proprio all'arrivo del cavo nell'appartamento, può avere un'effettiva utilità. :icon_cool:
 
Ok, gazie per tutti i consigli. Farò prove e vi farrò sapere il prima possibile. Grazie a tutti. Riky.
 
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