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Veronica Guerin

Copperfield

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Il film ripercorre gli ultimi due anni di vita della nota giornalista irlandese, capace di portare alla luce, con il suo coraggio e a prezzo della vita, la forza delle persone di ribellarsi dal giogo della droga dilagante nelle strade.
Una straordinaria interpretazione della Blanchett per un'ottima regia.

****
 
Bellissimo niente da dire . Non conoscevo la storia della Guerin ma il film mi e' piaciuto moltissimo . Fantastika kome sempre Kate Blanchett (sto imparando ad amarla) ;)

Voto : *** 1/2
 
Il valore artistico del film è rinchiuso nei dati di produzione: Jerry Bruckheimer, re finanziatore del cinema fracassone con numeri spropositati (tutti progetti dello stesso filone e molti dei quali ben poca cosa, se non peggio), e Joel Schumacher, regista di genere che abbiamo apprezzato spesse volte (Un giorno di ordinaria follia è uno dei nostri film preferiti) ed odiato altrettante (i suoi due Batman offendono per bene quelli della coppia Burton/Keaton). Veronica Guerin è un film che vorrebbe mischiare inchiesta e denuncia in stile documentario con dei modi che puzzan proprio del peggior mestiere dei due di cui sopra: dopo un inizio con scontati flashback e didascalia son molti i momenti, specie nella parte centrale, nei quali sembra di assistere ad un film d'azione come tanti altri e la sensazione di profonda semplificazione della vicenda e dei suoi protagonisti viene rafforzata dalla gratuità con la quale alle solite musiche standard vengon mescolate subliminali melodie gaelicheggianti, nel tentativo di ricordarci - assieme agli accenti - che siamo in Irlanda. Il finale - conclusivo di un meccanismo narrativo che sbaglia totalmente impostazione - è l'ennesimo ritorno all'apertura, con a seguire tedioso slow motion e voce fuori campo a riassumere tutto il post-Guerin in due parole su musichetta mistica (c'è da dire, però, che la "Funeral Song" di Sinead O'Connor sulla quale scorrono i titoli di coda è un gran bel pezzo di canzone). Oltre a dispiacerci che a contribuire al debole script (nel quale si segnalano dialoghi poverissimi e spesse volte imbarazzanti) sia stata Mary Agnes Donoghue, che avevamo apprezzato in White Oleander un anno prima, dobbiamo anche intristirci per un'attrice il cui valore consideriamo indiscutibile come la Blanchett. Lezione: per dar degna memoria a figure simbolo della storia recente di una nazione è meglio stare alla larga dalla Jerry Bruckheimer Films...

Voto: * ½
 
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