Proseguono le manovre sotterranee per togliere il festival alla RAI, in un momento storico in cui la RAI è indubbiamente debole , attaccabile.
Una recente sentenza del TAR della Liguria accetta il ricorso della semisconosciuta casa discografica e di produzioni musicali JE SRL di Milano (succede sempre così, i grandi gruppi , mandano avanti altri, così non rischiano).
Ritenuti insufficienti e incompleti , soprattutto sul piano economico, i documenti che il comune ha depositato in merito alla convenzione che lo lega alla RAI (RAI che comiunque fornisce una cifra complessiva sui costi dell'evento)
Questo, significa che , se non interverranno altri gradi di giudizio o ricorsi delle parti, si valuteranno le cifre in gioco e se non ritenute "congrue", per i futuri festival ci potrebbero essere dei bandi pubblici e come tutti i bandi, la gara sarà al rialzo, esattamente come i costosi diritti sportivi.
Fermo restando l'obbligo di trasmissione in chiaro, il festival sarà contendibile tra più soggetti, soprattutto privati (gruppi tv o intermediari che nulla c'entrano con musica e tv)
A guadarci, in teoria, sarà il comune stesso. Tutto il resto in dubbio, a partire dalla permanenza all'Ariston.
Il Tar ligure ha accolto il ricordo di JE s.r.l. in merito alle ultime due convenzioni stipulate tra Comune di Sanremo e Rai per l’organizzazione del Festival e del ‘green carpet’
www.sanremonews.it
L'attuale convenzione scade nel 2025 (compreso). Nel pacchetto che la RAI offre, oltre alla copertura del Festival ci sono tanti altri spazi collaterali ( da Domenica IN a tutta una serie di "inserti" nei programmi che vanno in onda nelle sattimana del festival, o a programmi realizzati a Sanremo o che parlano della Liguria nel corso dell'anno)